thirty-seven

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                                 «JJ MI FAI CADERE COSÌ!» gli dico tra le risate, mentre continua a stringermi

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                                 «JJ MI FAI CADERE COSÌ!» gli dico tra le risate, mentre continua a stringermi.

Io e JJ ci troviamo sul suo skateboard, e mi rendo conto solo ora quanto sia difficile andarci in due. Nei film romantici lo fanno sembrare semplice, ma non lo è affatto. O forse è solo JJ che vuole fare strane acrobazie nonostante ci sia anch'io sul suo skate.

«Non ti faccio cadere, tranquilla» dice prima di darsi una spinta con il piede sinistro e stringendomi forte a sé, mentre io rimango immobile senza muovere un muscolo.

«Siamo arrivati?» domando quando vedo un'auto dell'ambulanza parcheggiata sul ciglio della strada, e JJ si ferma.

«Arrivati» annuisce prima di farmi scendere dallo skate e metterlo sotto le braccia.

Mi guardo attorno e il mio sguardo cade nel garage di fronte a noi, nel quale si trova un ragazzo intento ad aggiustare una motocicletta. Quello è suo cugino Ricky, il paramedico che avrebbe aiutato John B - o almeno così sperava JJ.
Non sono d'accordo e non condivido questa strana e folle idea. JJ lo sa, ma ha richiesto comunque la mia presenza al suo fianco, accettando di sentirsi dire quanto sia stupido e pazzo.

Non appena ci avviciniamo a quel ragazzo, JJ mi tiene dietro la sua schiena mentre gli parla del suo piano e del ruolo che lui ha in questa storia, ma suo cugino sembra non volerlo aiutare.

«Ricky, devi solo lasciare acceso il motore dell'ambulanza! È un piccolo favore quello che ti chiedo. Piccolissimo» insiste JJ.

«Non mi pesa farti un favore, è che il piano è di un'idiozia senza limiti» gli risponde suo cugino.

«Oh hai dannatamente ragione, ma JJ è irremovibile» do man forte al ragazzo, che mi regala un sorriso divertito.

«Avanti! Devi solo lasciare acceso il motore dell'ambulanza! Ricky, fallo per me» continua il biondo.

«Finirai in prigione, cugino» lo avverte il ragazzo.

«Beh tanto succederà comunque, alla fine. Almeno è per una buona causa» dice JJ facendomi incupire. Ogni volta che lo dice, sento una morsa allo stomaco così dolorosa che mi viene voglia di vomitare tutto quello che ho mangiato.

Non accetterei mai di vederlo in prigione.

«Sì, non contare sul mio aiuto. Non è la prima volta che te ne esci con delle idee stupide, ma questa le batte tutte» esordisce Ricky prima di allontanarsi da noi.

«Non te lo chiederei se non fosse importante. E vorrei ricordarti una cosa: me lo devi. Chi ha trasportato fino a Cape Fear quella partita di roba? Io, giusto?» gli ricorda JJ mentre ruba il mazzo di chiavi dell'ambulanza, ed io mi mordo il labbro inferiore alle sue parole.

𝐔𝐍𝐄𝐗𝐏𝐄𝐂𝐓𝐄𝐃, jj maybank Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora