Non c'è sempre un perché

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cap. 10

Pov Katie's

«Perché, sei qui, non capisco»

Lentamente apro gli occhi che vengono colpiti dalla luce del sole che penetra dalla finestra socchiusa.

Mi accorgo che una voce otre a quella di Theo boccheggia nella stanza.
Mi alzo a metà busto per poi vedere quest'ultimo parlare animatamente con qualcuno, fuori dalla camera.

«Che succede?» chiedo al riccio.

«Fammi entrare Lopez, dimmi solo se è si o no, Draco mi rompe il cazzo» riconosco la voce di Blaise.

Mi alzo e lo raggiungo.
«Zabini»
«Oh, Katie, sei qui allora!» esclama. «Draco non ne sarà felice» sussurra quest'ultima cosa.

«Come? Cosa c'entra lui?» domando confusa.
«Va via Zabini» ordina Theo prima che lui potesse dire altro.
Rotea gli occhi e poi obbedisce.

«Non ci ho capito nulla» mormoro più a me stessa che a lui.
«Per me è stato lo stesso» risponde.
«Allora, ti lascio la camera così puoi prepararti tranquillamente»

«Grazie Theo» gli sorrido timidamente.
«Mi devi un uscita piccola» ammicca un sorrisino nella mia direzione prima di uscire.

È gentile, simpatico, divertente e anche carino, è perfetto. Il prototipo di ragazzo ideale.

Prima che possa chiudermi nel bagno la porta della stanza viene spalancata. Mi volto di scatto per poi vedere un biondo platino appoggiato al muro con le braccia incrociate e il volto visibilmente incazzato.

«Ma che-»
«Non dire una cazzo di parola» ringhia avanzando verso di me.
Rimango in silenzio per la paura, da quando l'ho incontrato non l'ho mai visto così arrabbiato, nemmeno quella sera alla festa quando l'ho preso a schiaffi.
Rido pensandoci..ma devo trattenermi non sembra un buon momento.

L'ho fatta grossa.
Ma cosa ho fatto?

«Che-»

«Hai passato seriamente la notte qua?» chiede, la mascella serrata.

Indietreggio perché si fa sempre più vicino a me, ma poi sono costretta a fermarmi per via del muro.

«Io-»
«Con quel tipo?» sbotta.

«Tu-»
«Che poi non lo conosci nemmeno!»
«Draco mi fai parlare!» alzo anche io il tono.

«Vuoi parlare? Sai cosa voglio io?» la sua grande mano si posa intorno al mio collo.
«Vorrei sbatterti su quel letto e scoparti così forte da farti perdere il respiro, vorrei poterti dare una giusta lezione» stringe la presa. «Una di quelle che non si dimenticano» termina con gli occhi rossi.

«P-puoi lasciarmi..mi fai male» mugolo quando inizio a sentire dolore al collo. Perché le sue parole mi hanno eccitato così tanto?

Lui lo fa. Si volta di profilo e si lascia andare un sospiro pesante.
«Di chi cazzo è?» indica la felpa che porto.
«Di..Theo..»

«Staresti molto meglio con la mia» borbotta.

«Mi spieghi perché sei qui?!»
«Tu perché sei qui?!» urla di rimando.
«Io e Astoria abbiamo litigato, non mi andava di dividere la stanza con lei e Theo è stato così gentile da aiutarmi» spiego, il suo sguardo nel mio non si è mai mosso.

Si lascia sfuggire una piccola risata isterica.
«Ti ha aiutato»
«Si!» esclamo.
«Avresti potuto chiederlo a me!»

Avrei potuto si..
Ma perché non l'ho fatto? Non ci ho nemmeno pensato a lui.

«Non lo avresti fatto» scrollo le spalle.
Ora mi guarda scettico, come se avessi detto una grande cazzata.

«Se mi avessi chiamato ti avrei fatto restare da me»
«C'era Blaise, non voglio dormire in un letto solo con te!»

«Sarei andato da un altra parte, ti avrei cercato un altro posto allora!» esclama. «Ma dovevi venire da me» puntualizza, come se fosse un ordine.

«Perché?» domando. Rimane secondi zitto ad osservarmi. Secondi a guardarmi in un modo che solo lui sa fare, in un modo che ancora non so spiegarmi.

«Perché? Non c'è» alza le spalle fissandomi le labbra e poi gli occhi.
«C'è sempre un perché» sussurro facendo altrettanto.
«Si? Allora..dimmi perché, da ieri ho una dannata voglia di baciare queste labbra» le accarezza delicatamente.
Deglutisco.
«Perché..» mormoro iniziando ad avere caldo. Perché?
Ha ragione,
Non c'è sempre un perché..

«Perché non lo fai?»
«Subito» in mezzo secondo la sua bocca è schiacciata sulla mia.

Le sue mani percorrono tutto il mio corpo fino all'orlo della  felpa che tira su, sfilandomela bruscamente.

«Non metterai mai più qualcosa di suo» ansima mentre mi ritrovo ancora più attaccata alla parete, con lui addosso che si spinge più vicino a me quanto può.

Il suo petto è appiccicato al mio seno, ora coperto solo dal mio semplice reggiseno bianco.
Salto in braccio a lui avvolgendo le gambe intorno ai suoi fianchi.

Sento ogni parte del mio corpo bruciare, non mi sono mai sentita più viva di così.
Giochiamo a divorarci, la mia bocca non può fare a meno che cercare la sua che cerca me.
Stringo una mano nei suoi capelli e una la poso sul suo viso.
Le sue invece scendono giù a circondare il mio sedere.

«Draco..» ansimo staccandomi. Sento le ginocchia tremare. La mia mente ora pensa solo a lui, che è davanti a me con le labbra gonfie, i capelli spettinati e la camicia stropicciata per colpa mia.

Sento il cuore battere a mille.

«Sta esplodendo» sussurra con la fronte poggiata sulla mia. Il suo respiro soffia caldo contro il mio.
«C-cosa?» balletto scendendo con le mani sul suo petto.
«Il mio cuore» si lascia scappare, prima di baciarmi nuovamente.

Sento la schiena staccarsi dalla parete e poi aderire con qualcosa di molto più comodo e morbido.

Volge le situazioni mettendomi sopra di lui. Passo i polpastrelli sui bottoni della sua camicia per sbottonarla, senza mai staccare le nostre bocche che non smettono di rincorrersi, si perdono e poi si ritrovano.

I nostri petti fanno su e giù. Mi stacco, per recuperare un po d'aria e fisso i suoi occhi di ghiaccio.

So cosa voglio.

«Katie fermati» ansima. «Non lo farò»
«Che hai, paura?» sfido, ma lui non si smuove.

Ciò che ha sotto mi dice che vuole altro. Pulsa contro la mia intimità già bagnata, la sento.

«Scopami, Malfoy»

Get me || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora