Sei una puttana

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cap. 27

Pov Katie's

Ora ho capito perché Astoria e mio fratello dicevano che dovevo restare lontana dall'alcol: per evitare di fare cazzate, come quelle che ho commesso ieri sera.

Mi sveglio, sono su un letto, non riconosco il posto, sono avvolta in una coperta bianca. La alzo e controllo sotto, sono nuda.

Sbuffo lasciando cadere di getto la testa sul cuscino.
Con chi cazzo sono stata?

Non ricordo nulla di ieri, ho bevuto un po mentre aspettavo Theo, Lucas e James mi dicevano di finirla ma, io non gli davo ascolto: 'Lasciatemi divertire e fatelo anche voi'.

«Merda» mi alzo a mezzo busto portandomi le mani in faccia.

«Oh, sei sveglia» sento borbottare e poi lo vedo: è nudo, coperto solo da un paio di mutande, l'espressione seriosa di uno che sa già cosa sta per succedere.

«Ti piace ciò che vedi?» ghigna. Distolgo imbarazzata lo sguardo dai suoi addominali quando noto di starlo a guardare un po troppo.

«Che chi faccio qui?! Che posto è?!» sbalzo all' in piedi tenendo le lenzuola al mio corpo.

«Non urlare sono solo le sei» mormora irritato. «È la stanza delle necessità»

«Ti prego..dimmi che non abbiamo..»
«Non posso dirlo» risponde calmo.
«Abbiamo-»

«Cazzo, cazzo» Theo, ho tradito Theo?
No..ero ubriaca quindi..forse..non..

Lo vedo avvicinarsi piano fino ad arrivare davanti a me.

«Non l'avrei mai fatto se tu non lo avresti voluto» scrolla le spalle.

«Sei un fottuto idiota! Come ti è venuto in mente che io lo volessi» inizio a prendere a pugni il suo petto solido dimenticandomi di tenere la coperta ferma che mi cade ai nostri piedi scoprendomi.

«Cazzo..» sussurro abbassandomi, ma lui me lo impedisce.
È troppo vicino, troppo, il mio cuore sta impazzendo.
«Nulla che non abbia già visto» dice al mio orecchio.
«Draco..» pronuncio flebile «Basta..»

«No..» scuote leggermente il capo per poi prendermi dai fianchi e tirarmi al suo bacino. La sua erezione preme contro la mia intimità, separati solo dalla stoffa sottile dei suoi boxer.

Inizia a riempirmi il collo di baci caldi, mi sono sempre piaciuti da impazzire, ma non posso..
«Ieri volevi questo..» sussurra rauco.
«Ieri ero ubriaca» riesco a dire.
«Dovevi vederti cazzo, toglierti quel vestito è stata la cosa migliore della serata»
«Smettila»
«Devi saperlo, tu mi vuoi ancora» in un attimo mi sbatte sul letto.

«Amo il tuo corpo, ma odio l'idea che altri occhi l'abbiamo visto» stringe i denti.
A me manca il respiro, non ricordo di averlo avuto così vicino a me ieri, non ricordo nulla.
L

a sua vicinanza mi fa andare in tilt il cervello, non riesco a emettere un solo suono.

Non posso lasciare che lui abbia questo potere su di me.

Cambio con abilità le nostre pozioni: lo spingo dall'altro lato salendo su di lui a cavalcioni, gli mantengo con forza le braccia aperte ai lati, così che non possa fare nulla.

Lui mi guarda sorpreso, ma poi gli comprare un sorriso compiaciuto.
«Sei così sexy in questa posizione»

Roteo gli occhi. Sono nuda ma, non sto provando vergogna, anzi, il modo in cui mi guarda mi piace da morire..mi fa sentire desiderata.

«Che ti ho detto ieri?» chiedo decisa abbassandomi di poco.
«Che amavi il modo in cui ti stavo scopando..contro il muro» sussurra.

Dio è così bello..restare calma in questo momento sarà la cosa più difficile che potrò mai fare.

«Mh, beh sarà stata un cazzata, ero ubriaca» faccio spallucce.
«Non credo pro-»
«Poi, che altro?» sibilo spostando innocentemente in un lato la ciocca di capelli che gli cade sulla fronte.

«Mi dicevi che eri mia-»
«Ah, un'altra cazzata» sbotto all'improvviso.
«Ma sta zitta» prova ad alzarsi, ma io lo trattengo.
«Sai cosa mi hai detto più? Che sono l'unico, che vuoi solo me» aggiunge veloce con un pizzico di rabbia.
«Questa invece? Era una cazzata?» alza il capo avvicinando il suo volto al mio.

Deglutisco osservando le sue labbra così poco distanti dalle mie, ne sono attratta come se fossero calamite..questo è dannatamente sbagliato.

«Te lo dico io, non è una cazzata» in un secondo mi riporta sotto di lui. Tutto il suo corpo è schiacciato al mio quando preme la sua bocca sulla mia.
Quel tocco mi riporta a scene sfocate di ieri sera, inizio a ricordare tutto.

Sono stata io a volerlo..ma come ha potuto farlo sapendo che non ero lucida. Da sobria non lo avrei mai fatto.

Lo spingo distante da me.
«Non. Provarci. Mai. Più» scandisco bene provando a essere più credibile possibile.
Si lecca le labbra e fa roteare la lingua nell'interno guancia. Ha l'espressioni contratte, come se il mio gesto lo avesse infastidito.

«Mi piacevi di più ieri» dice irritato mentre io inizio a cercare qualcosa da indossare.

«Dov'è il mio vestito?» chiedo scontrosa.
«Non penso potrai metterlo»
«Perché no?»

«Ci hai vomitato sopra» risponde tranquillo.

Ho vomitato davvero davanti a lui? Sarò stata orribile..

«Prendi la mia maglia» mormora lanciandomela.
Vedo che poi afferra i pantaloni e inizia ad indossarli.

«Scherzi? Se Theo mi vede con quella addosso è la fine della mia relazione» replico mettendo il reggiseno. «Gli slip?»

«La tua relazione, è già finita, a meno che tu non gli menta su dove sei stata e con chi» allaccia la cintura.
«Riguardo quelli, lascerei stare fossi in te» aggiunge rapido.

«Non voglio mentirgli..» sussurro a me stessa mentre metto la maglia che mi ha prestato.

«Oh a me non frega un cazzo di quello che farai, quindi decidi tu» mi da le spalle e si mette le scarpe.

«Sei uno stronzo lo sai?! È tutta colpa tua! Ti odio da morire» stringo le mani, ho una voglia assurda di prenderlo a pugni.

«Katie» si alza e viene vicino a me. «Invece di fare l' isterica muovi quel bel culo che ti ritrovi e andiamocene da qui» sorride falsamente.

Lo guardo in cagnesco per poi trovare i tacchi e infilarli ai piedi.
«Sono così scomodi» lamento.
«Ma ti stanno benissimo» mi guarda da testa a piede come se fossi la cosa più bella del mondo, ma in realtà in questo momento sono l'opposto: ho i capelli disordinati, indosso una semplice maglia nera che mi arriva poco più sopra delle ginocchia, ho le scarpe più odiose del mondo e sono sicura che il mascara sarà colato tutto.
Sono orribile.

«Andiamo..» dico a voce bassa. Lui annuisce silenzioso. Sento di voler dire qualcosa di più e penso sia lo stesso per lui. Forse dovremo parlare seriamente di ieri sera..e forse dovrei farlo anche con Theo..no non c'è ne bisogno..

Quando apriamo la porta lui è già dentro che mi squadra con la mascella serrata e con uno sguardo da farti gelare il sangue.

Si avvicina a me, occhi dentro occhi, si abbassa alla mia altezza per poi sussurrarmi con disprezzo:
«Sei una puttana»

Posto sabato*. 💚

Get me || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora