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Dopo aver scoperto di essere incinta, la proposta di matrimonio sarebbe stata il secondo passo

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Dopo aver scoperto di essere incinta, la proposta di matrimonio sarebbe stata il secondo passo. Avrei dovuto muovermi in punta di piedi aspettando quel giorno e conoscendo Tom sarebbe arrivata in modo imprevedibile. Quando è successo, una sera di giugno, mi sono detta che era ufficiale. Avevo raggiunto l'apice della felicità. Futura madre e futura moglie dell'unico uomo che ho mai amato. Sì, abbiamo avuto i nostri squilibri e lui ha dubitato del mio amore ma adesso siamo più forti di prima. Io lo sono di certo con il mio solitario all'anulare. Lo sfoggio con fierezza quando vado a fare la spesa, in ufficio lo mostro alle colleghe ancora single e anche al mio capo, una donna che è ancora nubile. Non è una novità per lei scoprirmi così audace e determinata. Non mi faccio problemi. Come tende sempre a sottolineare Tom, sono una maniaca del controllo. Mi piace avere il potere, dominare e con un acquario come marito ne vedrò di certo delle belle. Stasera abbiamo la cena con mia madre e i genitori di Tom. Ci siamo decisi a dirlo alle famiglie con un po' di ritardo. Se aspettavo ancora, ci avrebbero accompagnato direttamente all'ospedale per il parto. Mia madre aspetta questo giorno da tempo immemore. Per questo non volevo dirglielo. Mi aspetto uno sguardo compiaciuto e fiero, sopracciglia inarcate e occhi lucidi. Tom mi accarezza la pancia sopra al vestito largo. "Perché lo nascondi ancora?".

"Lo farò solo stasera. Appena lo sapranno i nostri genitori lo saprà tutto il mondo". Quando suonano il campanello, inizio a sudare freddo. "Vado io" dichiara Tom intanto che prendo un grosso respiro. La voce squillante di mia madre echeggia nel soggiorno. I miei suoceri sogghignano domandando di me. Lascio la pirofila sulla penisola, raggiungendoli. "Oh, la mia nuora preferita" commenta il padre di Tom. "È la tua unica nuora".

"Non stare sempre lì a fare il puntiglioso, Thomas". Mi abbraccia, accarezzandomi i capelli. Dopo è il turno della moglie e infine di mia madre. "Amore, hai messo su peso?" scambio una veloce occhiata con il mio ragazzo, forzando un sorriso. "Che stai preparando? Vuoi una mano?". "No, è già tutto pronto. Tom, mi aiuteresti?". Lui mi segue in cucina, soffocando una risata.

"Tua madre non si smentisce mai". "Pazienza. Accettando me dovrai accettare anche lei". "L'ho fatto tre anni fa, amore... ed ha già accennato alla pancia. Potevi dirglielo, spiattellarglielo in faccia senza preavviso". "Le sarebbe venuto un infarto. No, conosco mia madre. La strada più facile per arrivare al suo cuore è lo stomaco. Quindi la faremo mangiare fin quasi a svenire, e poi potrò dirglielo".

"Sei crudele" gli schiocco un bacio al lato della bocca e insieme torniamo in sala da pranzo. Ci sediamo al tavolo. Tom a capo tavola. Io sul suo lato sinistro insieme a sua madre e mia madre e mio suocero difronte. Sento che a fine serata voleranno piatti e bicchieri. "Thomas, come va in ufficio?" domanda mio suocero, portandosi alla bocca il tacchino. "Va bene, papà".

"Quanto andava bene a me?" lui alza gli occhi al cielo. "Procuratore distrettuale e avvocato penale sono due ruoli completamente diversi". "Lo so, ti stavo stuzzicando". Si rivolgono un'occhiata fulminante e derisoria. Ahia. "E la tua bella fidanzata? Quando le metterai l'anello al dito?". Porto la mano sotto il tavolo. Non lo indosso ma c'è il segno.

𝐕𝐎𝐘𝐄𝐔𝐑 | 𝙂𝙪𝙞𝙡𝙩𝙮 𝙋𝙡𝙚𝙖𝙨𝙪𝙧𝙚 (𝟏) 𝘾. 𝙀.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora