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È il momento. È arrivato quel giorno. Quello che sarà il più importante. È il secondo matrimonio a cui partecipo. Il primo è stato quello di Adam, l'anno scorso, e ora tocca a Tom e Emma. Ho la fortuna di non essere stato scelto come testimone, perciò mi muovo in tutta tranquillità. È mattina presto, e una leggera brezza filtra tra le tende cremisi della mia stanza da letto. Sul mio invito c'era il più uno, e di conseguenza ho dovuto dire ai miei amici che era finita. Quella sottospecie di relazione che ho intrapreso per tre mesi ora era definitivamente finita. "Che importa. C'è un altro trilione di donne al mondo che aspetta di poter uscire con te. Perciò il più uno resta". Oggi Tom si sposa e mi ritrovo solo, non accompagnato. Indosso il completo blu scuro e mi metto alla guida della mia Chevrolet, ma prima di raggiungere la chiesa mi fermo a metà strada per poter far visita a qualcuno. Lei mi apre la porta, sorridendomi. "Che ci fai qui?".

"Volevo vedere come stavi" annuisce, guardandosi intorno. "Sto bene. Molto bene, e tu? Perché indossi quel completo elegante?". Mi passo la mano sul tessuto in tweed blu oltremare, per poi indugiare sulla cravatta. "Si sposa Tom oggi". La sua espressione cambia. "Davvero?".

"Sì, avrei voluto avvertirti ma...". Lei gesticola, tenendomi sullo zerbino. "Non stiamo più insieme. Di certo non mi aspettavo che mi invitassi, o che mi invitasse Emma visto che è diventata una cliente fissa al mio negozio. Sono molto felice per i tuoi amici. Congratulati anche da parte mia..." la vedo indugiare sul pomello, pronta a chiudermi la porta in faccia. "Aspetta!" ci guardiamo dritto negli occhi. Abbozza un sorriso, raggiungendomi sullo zerbino. Si alza in punta di piedi per accarezzarmi la barba e baciarmi al lato della bocca.

"Stai molto bene. Divertiti anche per me". Si dissolve dietro la porta, lasciandomi inerme a domandarmi che cosa è appena successo. Ho avvertito qualcosa nel suo tono di voce, nel modo in cui ha sfiorato le mie labbra. Erano umide, come se avesse pianto, come se stesse per piangere. Indietreggio, tornando sulle scale antincendio e contemporaneamente mi sento disarmato. Vado in chiesa, sedendomi nei primi banchi insieme alla madre di Emma e ai genitori di Tom. Mi domando se in sala mi faranno sedere tra i single. Un'altra cosa che non sopporto dei matrimoni. Dover distinguere le persone per genere, mettere delle etichette. Nel momento delle promesse, mi accorgo di non aver mai visto Tom così. Pensavo che fosse Adam quello più romantico, e invece dovrò ricredermi. Ora resto io quello più distaccato, o almeno è quello che sono stato fino a pochi mesi fa. Adesso sono una persona nuova, con una mentalità nuova e con un guardaroba degno di qualcuno che è impiegato in un ufficio. A questo proposito, penso che lascerò il lavoro come commesso di un negozio d'informatica e in alternativa vorrei riprendere gli studi. Ma cosa mi appassiona oltre i computer e la fotografia? Dovrò resettare tutto e ripartire da zero. Guardo lo sguardo di Emma quando Tom le solleva il velo per poterla baciare. Si scambiano un lungo bacio, che fa sentire noi presenti in imbarazzo. Poi Emma si volta verso Laura, alzando le mani per mostrarle l'anello. I suoi occhi sembrano dire: "È fatta. Ho incastrato Tom per la vita" e quella visione mi fa sorridere. Sotto il vestito bianco perla si cela un pancino da quarto mese di gravidanza. Io mi sposerò mai?

𝐕𝐎𝐘𝐄𝐔𝐑 | 𝙂𝙪𝙞𝙡𝙩𝙮 𝙋𝙡𝙚𝙖𝙨𝙪𝙧𝙚 (𝟏) 𝘾. 𝙀.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora