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Durante le lezioni all'università, quando dovevo ancora scegliere quale branca della scienza medica intraprendere, mi appuntavo ogni cosa. Laura mi ha parlato di un suo dubbio quando siamo entrati in macchina, e mi ha riportato alla mente degli appunti di ostetricia. La donna in gravidanza può soffrire di depressione e avvertire paranoie. La gestazione tira fuori le cose lasciate irrisolte, le paure, i timori. Speravo che a mia moglie non accadesse e fino ad oggi la speranza mi ha supportato. "Amore, le hai parlato sì e no venti minuti".

"So quello che ho sentito. Non dico che sia una pazza, ma...". Sulla strada verso casa, continua a confrontarsi con me. Amo questi momenti della giornata, in cui lei mi chiede dei consigli o più semplicemente si siede accanto a me per poter parlare. A volte non sono in vena, dopo un lungo turno o dopo aver perso un paziente. La vita di un dottore non è mai facile. Abbiamo le mani sporche di sangue, dobbiamo convivere con la consapevolezza di aver aiutato qualcuno a smettere di soffrire. Però l'aver messo fine alle loro sofferenze, non allevia il dolore dei loro cari, che spesso se la prendono proprio con noi che alla fine abbiamo fatto del nostro meglio.

"A me è sembrata una ragazza piuttosto normale, e simpatica. Certo, è strano che il mio migliore amico sia riuscito a conquistare una ragazza simile..." capisco di aver fatto un commento inappropriato troppo tardi, quindi rimedio "...cioè, bella sì, ma mai quanto la mia bellissima moglie incinta del nostro primo figlio". Lei sorride, prendendomi la mano sul cambio. "Adam, sono seria. Ha qualcosa di sospetto, e di solito non mi sono mai sbagliata".

"La gravidanza porta paranoia". Mi fulmina con gli occhi. "Dico solo che dovresti darle una seconda possibilità prima di fasciarti la testa". Annuisce, tornando con gli occhi fuori al finestrino. Imposto un po' di musica alla radio. Musica che so che riesce a calmarla in alcune situazioni. Mia moglie è una fan sfegatata dei Queen, della musica anni ottanta in generale. Anche questo dettaglio mi ha fatto innamorare di lei, oltre il suo carattere audace, dissoluto, divertente. La voce melodiosa di Freddie Mercury riecheggia nella Ford Mustang, cantando: "Tonight, I'm gonna have myself a real good time. I feel alive, and the world I'll turn it inside out...".

Laura torna a guardarmi, e con un cenno del capo mi ringrazia per la mia costante presenza e per il mio amore. Tra noi è sempre stato così. Ci capiamo con un solo sguardo. Quando rincasiamo, io mi sfilo la cravatta e lei gira intorno alla penisola della cucina, alzandosi in punta di piedi per aprire la credenza. La raggiungo. "Che vuoi prendere?".

"Il barattolo della Nutella". Prima di aprire lo sportello della credenza, la guardo storto. "Amore, siamo appena tornati da una cena". "Amore" ripete, aprendo l'anta "Ti ricordo che devo mangiare per due. Ho ancora fame". Non voglio mettermi contro di lei, quindi prendo il barattolo e glielo porgo. "Un cucchiaio!" le ordino. Laura mi rivolge uno sguardo torvo. "Va bene, due cucchiai".

"Allora devi darmi il cucchiaio più grosso che abbiamo nel cassetto delle posate" soffoco una risata, frugando nel cassetto sopra al forno. Glielo porgo mentre si siede sullo sgabello. Mi preparo ad andare in camera ma lei mi blocca, ponendomi una domanda. "Da quant'è che non mangi cioccolato?".

𝐕𝐎𝐘𝐄𝐔𝐑 | 𝙂𝙪𝙞𝙡𝙩𝙮 𝙋𝙡𝙚𝙖𝙨𝙪𝙧𝙚 (𝟏) 𝘾. 𝙀.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora