Non è un segreto che io sia un uomo assurdamente impacciato e con zero esperienze nell'ambito del corteggiamento. A malincuore ascolto i consigli dei miei due amici, che la osservano dalla testa ai piedi. "Magari punti troppo in alto. Cerca qualcuna che sia alla tua altezza" dichiara Tom con ironia. "Piantala. Voglio conquistare lei, perciò aiutatemi o levatevi di torno". Adam si china in avanti, sussurrandomi qualcosa. "Prima di tutto la avvicini, fai qualche commento sul suo sguardo. Dille che è la ragazza più bella che tu abbia mai visto... se ti crede e non ti riempie di sberle, allora potrai incominciare con il corteggiamento vero e proprio". Io e Tom lo ascoltiamo con curiosità. "È così che hai conquistato Laura?".
"Non servivano le parole. Era già mia dopo un solo sguardo". Tom soffoca una risata, tracannando il suo shot di tequila. "Allora, hai capito? Va' da lei e mostrale di che pasta sei fatto. Impazzirà". Deglutisco, passandomi una mano sulla fronte madida. "Devo andare adesso?". Adam sgrana gli occhi.
"No, aspetta che si congeli l'inferno". Faccio di sì con la testa, allontanando la sedia dal tavolo. Mi incammino verso di lei, scontrandomi con altre ragazze che mi squadrano. Per la prima volta mi sento attraente, anche se il mio passato nerd grava su tutto il resto. Appena sono a pochi metri da lei, giro i tacchi per poter andare al bancone. Sento gli sguardi scettici di Adam e Tom addosso intanto che ordino un altro paio di shot. Una volta che li ho buttati giù, riempio i polmoni e torno da lei. La sua amica mi guarda da sopra la spalla di lei. Le dice qualcosa e la fa voltare. I nostri occhi si incrociano per la seconda volta in tre anni. "Ciao" dico imbarazzato. "Ciao" risponde, mettendo la mano sinistra sotto al gomito del braccio destro che mantiene un bicchiere di vetro. Le sue amiche ci lasciano da soli. Ci presentiamo senza stringerci la mano. La vorrei sfiorare in ogni punto, e sentire i suoi capelli tra le dita. Mi osserva, aspettando che le dica qualcosa di interessante. "Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto". Soffoca una risata, posando il bicchiere sul tavolino dietro di lei. "Questo è ciò che i tuoi amici ti hanno consigliato di dirmi?".
"Beh..." si mette a braccia conserte, sollevandosi sullo sgabello per potersi sedere. "Prova a dirmi qualcosa di sincero. Usa unicamente delle parole tue. Non mi offendo, tranquillo". Mi invita a sederle difronte, quindi mi posiziono sullo sgabello davanti a lei schiarendomi la gola. "Vuoi che sia sincero?". "Per favore" ammicca, accavallando le gambe. "Questa non è la prima volta che mi guardi in quel modo".
"Ah no?" scuoto la testa, grattandomi il mento. "Ti ho visto in questo stesso posto, tre anni fa. Eri al bancone del bar e mi sei rimasta impressa". "Wow, devo averti fatto una meravigliosa impressione se ti ricordi del mio viso dopo tre anni". Vorrei dirle che non solo conosco il suo viso. Conosco ogni parte del suo corpo, ogni piccolo dettaglio. Il neo dietro al collo, la forma dei suoi glutei e del seno perfetto. "Sei difficile da dimenticare". Noto che non arrossisce, che non è per niente imbarazzata. È sicura di sé, bellissima, ed ha un corpo che mozza il fiato.
"Sei l'unico a pensarlo. I miei ex mi hanno dimenticata in fretta". "Erano dei completi idioti". Sorride ancora, infine mi chiede se mi può offrire un drink. "Dovrei offrirtelo io". "Il prossimo. Concedimi di offrirti un cocktail". Annuisco. La vedo alzarsi armoniosamente, ancheggiando verso il bancone del bar. La guardo, folgorato dalla sua bellezza.
Volgo gli occhi verso i miei amici che stanno assistendo a tutta la scena. Quando torno con gli occhi su di lei, tiene il mio sguardo finché non mi è accanto. Mi mette in soggezione. "Assaggia" dice, porgendomi il bicchiere. Assaporo il liquido, percependo del liquore al caffè. "Non è male" rispondo, ripulendomi la bocca. "Sì, dicono che ci sono diversi cocktail che hanno un effetto afrodisiaco sulle persone. Questo è un classico esempio". Poggia i gomiti sul tavolo, rivolgendomi un'occhiatina languida che mi fa pensare il peggio.
"Ah sì? E come si chiama questo cocktail?". Socchiude le labbra carnose, sibilando: "Orgasmo". Quasi mi soffoco nell'udire quella parola. "Dici sul serio?". Fa di sì con la testa, tornando a guardarmi in un certo modo. Infine si raddrizza sullo sgabello. "Di solito sono gli uomini a provarci spudoratamente, ma vedo che tu sei piuttosto a disagio".
"Non sono a disagio. Ho solo paura di dire cose sbagliate". Lei scrolla le spalle, afferrando il suo cocktail. "Io non sono come le altre. Puoi dirmi qualsiasi cosa ti passa per la testa". Soffoco una risata. "Oh, non credo che ti piacerebbe ascoltare quello che mi passa per la testa". Noto una ciocca che le sfiora il seno. Le labbra piene e smaniose che si socchiudono sul bordo del bicchiere. La sua frase mi echeggia la mente. "Ci stai davvero provando spudoratamente con me?".
"Oh, credevo fosse evidente. Beh, mi sbagliavo". Scioglie le gambe, posando i piedi sul pavimento. Sembra che voglia lasciarmi da solo, ma le afferro il polso. "Aspetta, sono sicuro di poter fare di meglio". "Sono certa che tu lo possa fare..." si sporge su di me, avvicinandosi al mio orecchio "...prova a stuzzicare il mio interesse, cowboy" sussurra, per poi mordermi il lobo. Nello stesso momento chiudo gli occhi, rammentandola dietro alla finestra, intenta a sfilarsi un vestito da sopra la testa. I capelli che le ricadono sulle spalle, le mutandine che scivolano lungo le gambe e lei che si volta lentamente verso la finestra, come se volesse essere guardata. Le afferro di nuovo il braccio, balzando giù dallo sgabello. "Ti va di andarcene da qui?". Le sue labbra carnose mostrano un sorriso compiaciuto, una dolce fossetta al lato della bocca. "Stavo iniziando a perdere le speranze". La seguo, guardando Tom e Adam un'ultima volta farmi un cenno di approvazione. Li conosco fin troppo bene. Avranno scommesso sul risultato del mio imbarazzante metodo di corteggiamento. Lei mi fa un cenno, invitandomi a seguirla nel parcheggio.
STAI LEGGENDO
𝐕𝐎𝐘𝐄𝐔𝐑 | 𝙂𝙪𝙞𝙡𝙩𝙮 𝙋𝙡𝙚𝙖𝙨𝙪𝙧𝙚 (𝟏) 𝘾. 𝙀.
Mystery / ThrillerUn voyeur è un osservatore morboso. Colui che ottiene l'eccitazione esclusivamente guardando l'oggetto del suo desiderio. Si nasconde, fotografa, analizza, raccoglie informazioni. Il suo, diventa un vero e proprio pensiero persistente, che potrebbe...