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Dopo Alex credevo che non mi sarei più potuta lasciar andare con nessun uomo, e infatti sono rimasta single per anni flirtando occasionalmente alle serate in discoteca

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Dopo Alex credevo che non mi sarei più potuta lasciar andare con nessun uomo, e infatti sono rimasta single per anni flirtando occasionalmente alle serate in discoteca. Scott Dunne è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Non è mai stato il tipo d'uomo da locali da ballo. Con i suoi tatuaggi cosparsi su tutto il petto e dietro la schiena, mi ha dato subito idea di essere uno a cui piaceva fare a pugni. Ci siamo squadrati dalla testa ai piedi, ma lui non sembrava avere intenzione di avvicinarmi.

Dopo un po' di ricerche ho scoperto che era un ex campione dei pesi mediomassimi e che ora era in pensione per via di un infortunio. Ho girato diverse palestre prima di trovarlo. Era dietro ad un sacco da boxe, con i guantoni e il petto completamente sudato. "Signorina?" mi sono sentita richiamare da qualcuno alle mie spalle. "Posso aiutarla?". "Sì, volevo iscrivermi".

"Mi dispiace. Ma il corso di pugilato è unicamente rivolto agli uomini". "Voi siete i primi a discriminare una cliente solo perché è donna". "Mi scusi?" l'uomo con i capelli grigi mi ha guardato storto, per poi sollevare gli occhi oltre la mia spalla. "Phil! Cosa succede?" il tipo con i tatuaggi era accanto a me, pronto a prendere le mie difese. "La ragazza voleva iscriversi, ma le ho detto che...".

"Mi chiamo Scott. Non dar retta al vecchio scorbutico. Seguimi!". Ho sogghignato, camminando con lui verso lo spogliatoio. "Posso chiederti cosa ci fa una donna come te in una topaia sporca, puzzolente e piena di omoni che si apprestano a diventare come The Rock?". "Beh, ho sempre voluto fare pugilato. Non ho molto tempo, con lo studio e il lavoro e...".

"Va bene, sarò il tuo allenatore ma non qui. Ho una palestra in centro. Qui ci passo solo il tempo tra una cosa e l'altra" mi ha passato un biglietto da visita per poi farmi l'occhiolino e uscire dalla stanza. L'ho incontrato di nuovo due giorni dopo. Ho aspettato a raggiungere la sua palestra, perché non volevo sembrargli una ragazza alla ricerca di attenzioni. In confronto al covo di pugili di Phil, la sua era una palestra a tutti gli effetti. Un ring al centro della stanza, sacchi da boxe appesi agli angoli e poche persone con cui combattere. Lui mi ha richiamato nel suo ufficio, invitandomi ad accomodarmi dietro alla scrivania.

"Devo farti firmare qualche modulo. Nulla di che ma è la procedura" ho accettato, posando la penna sul foglio. "Non vorrei sbagliarmi, ma eri al Ruby's qualche sera fa?". Imbarazzata, ho fatto semplicemente di sì con la testa. "Oh, allora i miei occhi funzionano ancora. Non fraintendermi. Ti avrei ricordata ugualmente, ma ho subito una lesione alla cornea nell'ultimo incontro di pugilato e da allora ho la vista leggermente annebbiata". "Per questo non può più boxare?".

"Esatto. Ma non mi sono lasciato intimorire. Ho aperto una palestra tutta mia e ora posso insegnare". Ho sollevato gli occhi sulle cinture appese dietro di lui. "Sarà un onore essere allenata da un ex campione di pugilato del suo calibro". "Ti prego. Dammi del tu". Il suo sguardo tenebroso mi ha mandato fin da subito strane vibrazioni, come se l'alchimia fosse già alle stelle. Alla fine della settimana, mi sono intrattenuta alla palestra oltre l'orario di chiusura. Scott era ancora lì. Le spalle larghe, i muscoli tesi. "Non hai intenzione di mollare, vero?". "Non sono una che si arrende facilmente" ho risposto, continuando a colpire il sacco. 

𝐕𝐎𝐘𝐄𝐔𝐑 | 𝙂𝙪𝙞𝙡𝙩𝙮 𝙋𝙡𝙚𝙖𝙨𝙪𝙧𝙚 (𝟏) 𝘾. 𝙀.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora