- Anastasia?- sentivo una voce chiamarmi in lontananza, ma non volevo svegliarmi, quel sonno era caldo e confortante, sapevo che quando avrei aperto gli occhi qualcosa di terribile sarebbe accaduto e io non avevo ancora la forza di affrontarlo.
- Anastasia ti prego, svegliati..-
Anastasia, Anastasia, ma chi è questa Anastasia? Io non mi chiamo così. O forse sì, e chi se lo ricorda? Pensai.
- Cosa devo fare per farti svegliare? Ti prego.-
Sta' zitto chiunque tu sia e lasciami dormire. Il mio subconscio parlava per me.
La voce si arrese e sentii il letto cigolare, il mio interlocutore adesso stava camminando per la stanza, sembrava frustrato, preoccupato.
Qualcuno bussò: - Chi è?-
- Sono io..-
Aprii gli occhi di scatto e cacciai un urlo.
Eligos stava davanti alla porta e qualcuno parlava con lui, quel mostro spietato che stava quasi per uccidermi gironzolava per il castello?!
Vomitai sul pavimento una strana sostanza biancastra, dovevano essere i miei succhi gastrici.
- Eligos vattene, non è il momento - disse la voce venendomi vicino per ripulirmi.
- Io volevo solo scusarmi, mi dispiace così tanto, ho perso il controllo..- il ragazzo mormorava, sembrava intimorito.
Girai la testa verso di lui e una furia animalesca mi invase: avvertii una grande quantità di forza accentrarsi nel mio corpo, i miei occhi stavano diventando verdi probabilmente, ed ero davvero molto, molto, molto arrabbiata.
Un ringhio mi uscì dalla gola e mi accovacciai sul letto con fare felino. Non sembravo più io, ero diventata una predatrice pronta a far fuori il suo quasi assassino.
- Anastasia.. Calmati! - disse la voce.
Con un balzo raggiunsi la porta e afferrai per il collo Eligos sbattendolo a terra.
- Pensi di potertela cavare con delle luride scuse penose insulso pezzo di carne? Mostro senza un' anima dovresti strisciare ai miei piedi e baciare il pavimento dove ho camminato e implorare il mio perdono! - sibilai.
- Implorami schifoso bastardo! PREGAMI COME FOSSI UN FOTTUTO DIO.-
- Anast..-
- Taci tu! Me la sto vedendo io con lui!-
- Stavamo dicendo, stronzetto? Ah sì, vediamo un po' e se lo bevessi io il tuo sporco sangue come ti sentiresti? Sei fossi io a torturarti per puro e sadico piacere che ne diresti? Mh?-
Guardavo la mia preda dall'alto pestandogli la gola con un piede mentre lui si agitava come un pesce fuor d'acqua che cercava il suo elemento.
- Mi..mi perdoni mia signora.-
- Come? Non sento?-
- Chiedo.. Umilmente scusa.. Dal basso della mia schifosa inutilità.. Vi prego.. Abbiate.. Pietà..-
- Pietà. Che bella parola..- feci un sorriso amaro.
Tolsi il piede per lasciare che Eligos respirasse e lo vidi tossire e contorcersi sul pavimento.
Poi d'un tratto mi sentii svuotata e subito riempita da un senso di perdita di controllo totale. Caddi a terra in ginocchio mentre sentivo le mie pupille restringersi e vomitai ancora.
- Anastasia!-
Un paio di mani mi presero e mi rimisero a letto prima che io svenissi di nuovo.
Un lacrima mi scivolò sul viso, ero io il mostro. Ecco tutto quello che avevo sempre buttato su di me, lo avevo fatto uscire; la mia vecchia e cara implosione si era trasformata in un'esplosione grazie alla mia natura demoniaca. Volevano il mio lato oscuro? Gli avevo fatto vedere un bello spettacolo su quanto io fossi marcia dentro in realtà.
- Beh Eligos, l'hai sentita. Esci di qua, ha avuto pietà di te, magari non accadrà una seconda volta.-
Sentii la porta chiudersi e le lacrime cominciarono a scorrere come un fiume in piena, così mi misi a sedere sul letto per coprirmi il viso con le mani.
- Sono un mostro non è vero?-
- Anastasia..-
- Smettila! Io sono Matilde! Non Anastasia.-
- Anastasia.. Devi accettare la tua vera natura..-
- Certo. Come se fosse facile. Tu non hai idea di cosa voglia dire essere me, Howl. E poi, che cazzo ci fai qui? Non dovresti essere con la tua bella.. Futura mogliettina..- indugiai sulle ultime due parole. Mi ferivano, sia perché l'idea di Howl con qualcun'altra mi faceva sentire in qualche modo esposta alla tristezza, sia perché anche io sarei diventata la moglie del Re degli Inferi, e questo mi logorava.
- Sì, ma stavo passando di qua quando ho visto quello che stava succedendo e per tutti i demoni.. Eligos era totalmente diventato la bestia che è davvero.-
Mi guardai il braccio sinistro: era molto arrossato, e sottile. Mi ricordai che mi avrebbe praticamente scuoiato viva se qualcuno non fosse intervenuto, ma adesso la mia pelle si era rigenerata quasi completamente.
- Grazie..-
- Oh beh, non c'è di che. In ogni modo gli hai dato una bella lezione. Una strigliata che si ricorderà per secoli ammesso che riesca a sopravvivere alla tua furia omicida.. - scherzò lui.
- Howl, non è divertente. Mi sono sentita un mostro. - Ed avevo ragione, ero al posto giusto all'inferno, ero crudele e spietata.
- Anastasia, sei stata sublime.-
Adesso non era Howl a parlare, bensì suo padre.
- E tu da dove spunti?- chiesi a Lucifero.
- Sono sempre stato qui, mia cara.-
Chiamami ancora mia cara e ti stacco il naso a morsi, pensai.
- Da quando tu e mio padre vi date del tu?- sussurrò il ragazzo al mio orecchio. Averlo così vicino scatenava in me probabilità di reazioni differenti, da una parte avrei voluto affondare le dita fra i suoi capelli e nascondermi nell'incavo del suo collo, dall'altro volevo solo che si allontanasse, perché non sarebbe mai potuto accedere.
- Da un po', dato che dovrò sposarlo.-
Lo sentii irrigidirsi.
- Oh suvvia, sei geloso figlio mio?- disse il diavolo.
- Geloso, padre? No, affatto.-
- Allora perché stai stringendo il busto di Anastasia con fare protettivo?-
Io arrossii e lui si staccò immediatamente da me.
Vidi una chioma bionda accompagnata da una voce odiosa:- Howl, mio caro, dove sei finit..- si bloccò nel vedere la scena.
Incredibile, quella non era.. Sara! La stronzetta che il mio primo giorno di scuola nel mondo degli umani rise per i miei modi trasandati.
- Sara?-
- Matilde.-
- Che cavolo ci fai qui?-
- Ti sono sempre stata più vicina di quanto credi.-
Inizialmente non capii, ma poi intuii che c'era troppa somiglianza fra lei e una persona che odiavo.
- Tu non sei Sara.-
- Oh sì, lo sono, nel mondo degli umani, ma qui e lassù sono..-
- .. Elidia - affermammo all'unisono.
- Quindi lei doveva essere tua moglie, Lucifero?-
Lui annuì, lei si irrigidì e mi ringhiò contro:- Cosa pensi di insinuare con questo, puttanella?-
- Calmati cane rabbioso, non voglio insinuare niente. La tua testa bacata ha mai sentito parlare di curiosità?-
La zittii. Vai così, Ana 1, stronza 0.
- Signore, vi prego, ricomponetevi. Anastasia, come ti senti?-
- Meglio grazie - dissi sorridendo a Lucifero.
Questo la fece quasi impazzire di rabbia.
Le usciva il fumo dalle orecchie. Ovviamente era gelosa di Lucifero e io ero l'ostacolo che la impossibilitava ad arrivare al potere.
- Possiamo scambiare due parole?-
- Certo.-
- E.. Howl?-
- Sì, padre?-
- Insegna alla tua donna le buone maniere.-
Riuscii a stento a trattenere una risatina, e anche Howl sembrò divertito.
Io e Lucifero ci incamminammo, mi fece segno di prenderlo a braccetto e io ubbidii.
- Allora..-
- Non ti piace propria Elidia, ho notato.-
- Si vede così tanto?- arrossi leggermente.
- Solo un po'. Sono contento di come le hai risposto e l'hai messa al suo posto. Dopotutto tu sei superiore a lei, non ancora a dirla tutta, ma fra poco lo sarai.-
- Ah.. Sei fermamente convinto che io sia la persona giusta per questo luogo?-
- Dopo quello che ho visto lì dentro, e intendo come hai afferrato un demone di due metri e lo hai scaraventato a terra con una sola mano, sono fermamente convinto che sei l'unica che può aver cura di queste terre.-
- Non ne vado fiera, Lucifero.-
- Non è questo quel che importa, la cosa fondamentale è che in fondo, dentro di te, ci sia questo impulso.-
- A.. A quando il matrimonio?- dissi con voce tremolante.
- A cinquanta giorni a partire da domani.-
- Così presto?-
- Non c'è molto tempo.-
- Tempo per cosa, esattamente?-
- Te lo spiegherò in un'altra occasione, per adesso posso garantirti che mio figlio si prenderà cura di te, dato che io sarò costretto a stare fuori per un po'. Mi raccomando: non uccidere tutte le mie guardie, ascolta quel che dice Howl e ti prego di invocarmi se c'è una qualsiasi emergenza. Il comando del regno per adesso passa ad Ecate, quando sarai la mia sposa, in queste occasioni, sarai tu a prendere il potere. Pregusto già il momento, mia adorata - mi prese la mano e la baciò.
- Bella collana.- disse.
- Me l'ha regalata Howl per il mio compleanno..-
- Ah è così?-
- Che intendi?-
- Quella è tormalina nera, una pietra molto potente, intensa come te. Howl era solo il tramite per far arrivare questo gioiello incantevole da me, a te.-
- Quindi.. Quindi questa me l'hai regalata tu?-
- Probabile..- accennò un sorriso. Dopodiché salì con le labbra fino al collo e sussurrò al mio orecchio:- Non assaggerò ancora il tuo sangue fino al matrimonio, dopodiché sarai mia completamente. Ma.. - fece spostandosi verso il mio viso - Un bacio non puoi negarmelo.-
Un che? Oh mio.. I miei neuroni non erano affatto pronti per un'esperienza simile.
Cominciai a sudare freddo mentre le sue labbra si stavano avvicinando pericolosamente alle mie, tremavo.
Ci fu un contatto lieve, freddo, eppure candido, sentii come un affetto sincero fluirmi in bocca per finire nel cuore.
Che strano, non lo si avrebbe detto un uomo capace di amare qualcuno. Forse mi sbagliavo. D'altronde se l'inferno era un luogo dove finiva chi aveva fatto brutte cose durante la vita, significava che Lucifero era buono in certa parte, era una specie di giustiziere che puniva chi aveva ucciso e non si era pentito, chi aveva commesso crimini atroci. E per fare una cosa simile bisognava anche essere giusti. Se lui fosse stato ingiusto avrebbe fatto una bella festicciola con Hitler e i peggiori assassini che l'umanità abbia mai visto, invece li teneva fra le fiamme a scontare la loro pena.
Non ci avevo mai pensato.
Solo dopo la mia riflessione mi accorsi di essere sola; tornai verso la mia stanza e trovai Howl addormentato sul mio letto. Probabilmente aveva atteso sveglio per molto tempo che io aprissi gli occhi e adesso era stremato. Io mi sedetti sull'altra estremità e lo guardai dormire aspettando che il sonno rapisse anche me.
STAI LEGGENDO
La figlia dell'Inferno.
FantasyUn filo che è come la lama di un rasoio a unire i tre regni. Inferno, Terra, Paradiso. Qualcuno ha mai sentito parlare di: lettori di anime? Una ragazza destinata alla gloria o alla dannazione. A voi la scelta, ma vi avverto.. « Lasciate ogni sper...