"Buongiorno piccolo mio" mi appoggio lentamente sul letto di Noah mentre si sveglia
"Buongiorno mamma"Va in bagno mentre io preparo la colazione, Giuliette se n'è andata sta mattina presto come ogni giorno per andare all'università.
"Mamma oggi lavori fino a tardi? Voglio stare con te" la sua voce è leggermente triste e odio non sapere che non lo rendo felice.
"Oggi devo lavorare piccolo, ma un giorno di questi non dovrei lavorare al mattino, quindi che ne dici se poi passiamo tutto il tempo insieme e andiamo nel bosco come facevamo prima?" salta dalla gioia
"Non vedo l'ora, farò il bravo promesso" rido e ci sediamo a tavola per mangiare i waffle.Ricevo un messaggio da un numero sconosciuto, apro il telefono e i messaggi che trovo mi fanno sorridere.
Da: Numero sconosciuto
"Buongiorno principessa, secondo me sei molto bella mentre dormi""Che ne dici se stasera prima del lavoro andiamo a cena fuori? ;)"
A: James
"Buongiorno James, mi farebbe molto piacere ma non posso, scusami"Lui non sa dell'esistenza di Noah e non perché mi imbarazzi ma solo perché voglio proteggere mio figlio da tutto il male del mondo, anche se è impossibile.
Lancio il telefono sul letto e mi vesto per portare Noah all'asilo.
"Buon lavoro mammina" mi stampa un bacio sulla guancia e va verso la maestra,
"Buona giornata piccolo" mi volto e mi dirigo verso il bar in cui lavoro mentre ascolto "Sweater Weather" di The Neighbourhood.Sono arrivata in anticipo al lavoro, così aspetto Nicole fuori.
"Che fai?" mi ha scritto di nuovo, la cosa che non capisco è come abbia fatto ad avere il mio numero.
"Sono fuori dal bar, 5 minuti e inizio a lavorare, tu? A proposito, come hai fatto ad avere il mio numero?"
"Pure io devo andare a lavoro, anche se non ho voglia. Comunque ho preso il tuo numero dal registro dei dipendenti, sono il tuo capo in fondo ;)"
"Vado che è arrivata la mia collega, buon lavoro :)"
"Anche a te :)""Hey bellissima, pronta ad iniziare?" Nicole mi saluta con un bacio sulla guancia e andiamo dentro al bar per iniziare la nostra mattinata.
"Ieri sera mi sono ubriacata così tanto che non so come io possa essere qui a lavoro" confessa Nicole e ridiamo assieme
"Immagino che tu abbia avuto bisogno di tanti caffe" gli dico mentre ne preparo alcuni per i clienti."Finalmente abbiamo finito il turno" esultiamo insieme io e la mia collega
"Sono in ritardo, devo andare. A domani" corro verso l'asilo per riprendere Noah che mi starà già aspettando."Eccoti piccolo" viene contro di me a braccia aperte e lo sollevo su facendolo roteare.
"Com'è andata la tua giornata?" domando mentre ci incamminiamo verso casa
"Mi è piaciuta molto però non vedo l'ora della giornata di domenica, staremo insieme tutto il tempo e voglio cucinare insieme a te" mi sorride.Domani avremo finalmente una giornata insieme, non l'abbiamo da tanto e mi manca passare il tempo con lui, ho già tante idee su che cosa fare e spero che niente cambi la situazione.
"E tu che ci fai qui?" ritrovo James davanti alla porta del palazzo di casa mia
"Voglio invitarti fuori a mangiare" insiste
"Ti ho già detto che non potevo, ho da fare ora se permetti" prendo per mano Noah e cerco la chiave del cancello
"Ciao sono Noah, chi sei tu?" non avrei mai voluto che si conoscessero, una mia parte direi, ho paura per lui."Sono James, un amico di tua sorella" rido sottovoce "Lei è la mia mamma" ride pure lui e vedo la faccia di James sbiancare
"Non sapevo che fossi fidanzata e che avessi un figlio" ammette
"In realtà non sono fidanzata o altro, siamo solo io e mio figlio" affermo,
"Mangi con noi, James?" lo invita Noah e lui gli sorride accettando.
Non posso tenere fuori tutti dalla sua vita.Entriamo in casa e Noah fa fare a James il giro della casa soffermandosi nella sua stanza.
"Cosa mangiamo di buono?" domanda James entrando in cucina con in braccio Noah
"Pasta al tonno e pomodoro, ti piace vero?" chiedo titubante, qui a Boston poca gente mangia la pasta o quando la cucina fa orrori, quindi sempre meglio chiedere.
"Adoro la pasta, ti diamo una mano" e così cuciniamo tutti assieme.Siamo seduti a tavola, io e James siamo uno davanti all'altro mentre Noah a capotavola di fianco ad entrambi.
"Dove abiti?" chiede Noah spezzando il silenzio
"Abito qui vicino a voi, ma sono nato e cresciuto a Los Angeles" una città che avrei sempre voluto vedere
"Io sono nato qui a Boston, ho tanti amici qui e la mia mamma. Un giorno andremo a vivere insieme al mare, vero mamma?" annuisco sorridendogli
"Tu invece sei nata qui?" mi domanda James
"Sono nata a Detroit e poi sono venuta qui per avere una vita più bella" ammetto ripensando al mio passato.Ho avuto un'infanzia complicata, mio padre ha sempre picchiato mia madre che per affrontare il tutto si drogava, io sono sempre stata in mezzo tra i loro conflitti, nessuno mi proteggeva pensavano solo a sé stessi.
Quando ho iniziato le superiori mio padre se ne andò e io rimasi a prendermi cura di mia madre, incontrai Carl che aveva anche lui problemi a gestire la rabbia e mi minacciava, non mi ha mai colpito a parte una volta che ricorderò sempre. Lui è il padre di Noah, non l'ha mai conosciuto perché quando ho scoperto di essere incinta scappai fino a qua e non mi ha mai trovato.
"Ellis, tutto bene?" domanda James scuotendomi
"Sisi scusa stavo pensando" faccio un piccolo sorriso è rinizio a mangiare.
"Qual è il tuo colore preferito?" chiedo, ogni volta che conosco qualcuno voglio saperlo perché mi fa avere un impressione su se stesso,
"Verde smeraldo ma anche quello delle piante non è male, il vostro?" ci chiede a sua volta
"Bianco come le nuvole" afferma entusiasta Noah "Giallo, mette tanta felicità" rispondo.Parliamo ancora mentre finiamo di mangiare "Mamma, guardiamo Rapunzel?" ci supplica più che chiedere e noi accettiamo
"Non l'ho mai visto sinceramente" rivela James
"Non sai cosa ti perdi" gli dico.Mettiamo il film sulla TV e ci sediamo sul divano, Noah in mezzo stretto a noi e James allunga una mano per abbracciarmi, vorrei questo per sempre se solo si potesse.
Durante il film Noah si addormenta e James lo prende delicatamente per portarlo a letto, lo guardo dormire e sorrido. Vorrei che avesse avuto un padre così, se lo merita.
"Posso dormire qui? non riesco a tenere aperti gli occhi" mi chiede quando usciamo dalla stanza
"Certo, puoi stare dove preferisci" non lo metterei mai alla guida sapendo che potrebbe fare incidenti.
"Vorrei dormire con te, ma non ancora, è troppo presto. Se hai una coperta e un cuscino sto volentieri sul divano" divento immediatamente rossa dall'imbarazzo e ridacchia.Gli porto le coperte e il cuscino e si mette comodo sul divano.
"Buonanotte principessa, dormi bene" mi appoggia un bacio sulla fronte
"Buonanotte anche a te" gli sorrido e vado nella mia stanza continuando a sorridere.Non faccio altro che pensare a lui finché non mi addormento.
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insomnia of love
RomanceEllis Jones. Ventitre anni. Un bambino da accudire e un passato orribile. Ma lei sa che dal passato non si potrà mai scappare. Non si farà mettere i piedi in testa da nessuno. James Hills. Venticinque anni. La sua vita è sempre stata fatta da droghe...