Giuliette ed Erik sono tornati nell'altra stanza, lasciandoci da soli come richiesto da James.
"Avresti voglia di parlarne?" si siede appogiando la schiena contro la tastiera del letto, mi siedo davanti a lui incrociando le gambe.
Vengo sommersa dall'ansia, non so come spiegargli tutto senza iniziare a piangere. Mi avvicina a lui, facendo aderire la mia schiena con il suo petto, mi accarezza i capelli e mi sento piu tranquilla.
Non è mai stato facile parlare di Carl, soprattutto ora che ha dimostrato la sua vera natura da mostro.
"Inizia quando vuoi, sarò qui ad ascoltarti piccola" prendo un gran sospiro e i ricordi tornano tutti a mente.
"Dopo quasi due mesi che Noah ed io siamo rimasti in hotel, Carl ci ha trovato e per impedirgli di fare del male a Noah siamo dovuti andare con lui. Tutti i giorni eravamo chiusi in una stanza, Carl ci portava da mangiare, alcune volte si dimenticava di portarcelo probabilmente a causa di tutto l'alcool che aveva in corpo. Il peggio, però, era alla notte quando lui tornava dai locali sbronzo e veniva nella nostra stanza" inizio a torturarmi le mani per alleviare l'ansia, ma James lo nota e mi chiude le mani con le sue per protezione.
"Ho sempre cercato di proteggere Noah, non vorrei che si ricordasse tutto questo. Spero che almeno lui possa dimenticare quello che mi ha fatto. Non entrerò nei dettagli con te, mi nausea parlare di quelle notti, anche se le rivivo tutte le volte che tento di dormire. Dopo molti mesi ho trovato finalmente l'opportunità di scappare, l'ultima sera in quella stanza è stata la peggiore, ma in realtà anche la migliore."
"Quella notte mi rigirai varie volte nel letto, volevo andarmene definitivamente ma non sapevo come fare. Quando entrò nella stanza non era solo, iniziai a tremare dalla paura e a quanto pare se ne accorse subito. Inizio a picchiarmi perché voleva che facessi bella figura davanti al suo amico, ma continuavo a dimenarmi e il suo amico se ne andò via dal nervoso. Carl si incazzò ancora di più, aumentando la sua rabbia che scaricò tutta su di me." mi strinse a se, continuando a coccolarmi.
"Era passato molto tempo da quando era li, e di solito rimaneva per un'ora o due, ma ne erano passate cinque o almeno credo. Sentì delle urla da fuori la stanza e Carl inizio a lamentarsi di quelle persone finché non mi svelo le loro identità, scoprì che erano i miei genitori e che loro avevano sempre aiutato Carl a trovarmi e non gli importava niente di quello che mi facevano. I miei genitori mi hanno sempre odiato da quando sono scappata per la prima volta, perché gli serviva il nostro matrimonio per pagare i debiti con la famiglia di Carl."
"In quel momento tutto cambiò, Carl uscì dalla porta per far smettere i miei genitori di litigare ma lo fece con così tanta rabbia che non si accorse di non aver chiuso la porta a chiave. Ero combattuta tra il scappare o rimanere, non volevo complicare le cose ancora di più, ma d'altra parte volevo ridare la speranza a Noah. Lo presi in braccio e facendo il più possibile silenzio uscì dalla stanza e trovai una porta che dava sull'esterno vicino a me, appena misi piede fuori iniziai a correre senza guardarmi indietro, fino a quando poi non sono arrivata qui"
Non so cosa aspettarmi che mi dica, non volevo neanche parlargliene ma se non mi fossi aperta nemmeno con lui non potrò mai superare tutto questo dolore.
"Scusa, veramente, mi dispiace. Se non ti avessi mai allontanato tu non avresti subito tutto questo e giuro che quel pezzo di merda ne pagherà le conseguenze"
"Non devi dartene una colpa, non è mica colpa tua se al mondo esistono persone ipocrite che non sanno dare valore ad altre persone" giro lo sguardo verso di lui e trovo i suoi occhi fissi su di me come se non mi avesse mai trascurato per un secondo.
"Non smetterò mai di chiederti scusa per quello che hai dovuto affrontare, ma ora sono qui con te e non ti lascio più andare" le sue labbra si posano sulle mie, è un bacio delicato che non sentivo da tanto tempo.
Continua a lasciarmi baci casti su tutto il viso, finche non ci addormentiamo abbracciati come se fossimo un'unica cosa.

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insomnia of love
RomanceEllis Jones. Ventitre anni. Un bambino da accudire e un passato orribile. Ma lei sa che dal passato non si potrà mai scappare. Non si farà mettere i piedi in testa da nessuno. James Hills. Venticinque anni. La sua vita è sempre stata fatta da droghe...