Capitolo 14

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"Dov'è mio figlio?" domando arrabbiata entrando in casa
"Sta guardando la tv" mi dice con aria indifferente, vorrei tirargli addosso qualsiasi cosa che ci sia qui dentro. 
"Non ti avvicinare più a mio figlio" urlo e vedo che James va da Noah a coprirgli le orecchie.

"Lui è anche mio figlio" alza la voce a sua volta
"No Carl, tu non sarai mai suo padre" dico e si avvicina verso di me in modo minaccioso.
"Io sono suo padre e me l'hai nascosto per tre anni, sei pazza" mi spinge all'indietro.
"Io sarei la pazza? Tu mi hai picchiato per tutto il tempo che siamo stati assieme e volevo dare una vita migliore a mio figlio" marchio le ultime due parole con arroganza

"Non me lo nasconderai ancora, so dove abiti e dove lavori, sarò sempre un passo avanti a te" ha un sorriso inquietante mentre pronuncia la frase.
"Tu sei solo un mostro" dico e mi tira uno schiaffo in faccia che mi fa bruciare tutta la guancia, ma non mi abbatterà così facilmente.

"Allontani ora da lei, muoviti" dice James incazzato andandogli addosso 
"E tu chi saresti? Quello che si scopa Ellis? Brava a letto eh" provoca James che come risposta gli da un pugno in faccia che lo fa cadere. 

Vado da Noah e gli metto la TV al massimo distraendolo, "Va tutto bene, la mamma è qua" lo abbraccio e vado verso James.
"Andiamo via?" gli sussurro non avendo più voce e lui annuisce prendendo in braccio Noah

"Non farti più vedere e non avvicinarti a nessuno dei due, se no giuro che la prossima volta ti massacrerò" James lo minaccia ma Carl non fa altro che sorridere.
"Non ti sei mai saputa difendere da sola, sai manco tua madre ti crede, pensa che tu sia uguale a tuo padre" il suo punto forte è provocare e il suo pento debole è la verità,

"Non sei mai cambiato, pensavo migliorassi e invece guardati, hai rubato mio figlio e hai pure le palle di insultarmi e picchiarmi. Fai schifo." questa è stata una coltellata infatti rimane zitto e noi ce ne andiamo da quella maledetta casa.

***
"Come stai piccolo?" chiedo girandomi verso di lui 
"Tutto bene mamma, quando rivedo papà?" sento una fitta al petto 
"Lui non è il tuo papà, era solo un uomo cattivo, non ti toccherà più promesso" ho le lacrime agli occhi e si sporge verso di me per accarezzarmi il viso con le sue manine,

"Siediti bene, se no ti fai male" gli dico e lui fa quello che ho detto sorridendomi. 
Da quando James ha conosciuto Noah ha messo il seggiolino nella sua macchina e non posso far altro che adorarlo. 

Arriviamo a casa mia e scendo per prendere Noah, sto per salutare James ma scende dalla macchina

"Prendete le vostre cose, per ora venite a stare da me. Non siete al sicuro qui" mi aggrappo al suo collo abbracciandolo forte e lui mi stringe a sé.

"Preso tutto?" chiede James al piccolo Noah che si guarda intorno triste 

"Mi mancherà questa casa" dice venendo verso di me per essere preso in braccio 
"Un giorno avremo una casa ancora più bella, come quella del tuo disegno" ritorna a sorridere.

***

"Eccoci, c'è mio fratello a casa. Gli avevo chiesto aiuto per Noah e di fare ricerche sul tuo ex" dice James scaricando le valige dalla macchina

"Grazie per tutto, ti devo tanti favori" lo guardo e mi bacia all'improvviso, mentre Noah è distratto. 
"Mi basta questo" mi sorride e io divento tutta rossa dall'imbarazzo.

"Hey piccolo Noah e piccola Ellis" Erik ci accoglie e aiuta il fratello a portare le valigie nelle corrispettive stanze,

"Tu preferisci dormire con me o da sola?" mi chiede James
"Con te" sussurro. 

Quando stavo con Carl non riuscivo a dormire, avevo perennemente gli incubi e desideravo qualcuno che mi abbracciasse, ma c'era solo Carl ubriaco che mi picchiava. 

"Tutto bene?" mi domanda James staccandoci da Noah ed Erik

"Ho paura, pensavo di essere scappata abbastanza lontano. Non posso proteggerlo, sono stata attenta ma" non riesco a terminare la frase che scoppio a piangere fra le sue braccia e per consolarmi mi posa baci sulla testa. 

Dopo un po' di tempo passato ad abbracciarci, mi chiede se sto meglio asciugandomi le lacrime e annuisco,

"Andiamo a mangiare" mi prende per mano e andiamo in cucina 

"Mamma, Erik dice che posso scegliere cosa mangiare. Voglio la pizza" gli sorrido con le ultime forze rimaste 
"Se a tutti va bene la compriamo"  Noah guarda spensieroso James ed Erik
"E pizza sia"
Noah saltella felice e James va ad ordinare la cena.

Mentre Erik viene sottratto da Noah per guardare un film, io prendo una sigaretta dal pacchetto di uno dei due fratelli ed esco in balcone.

Fumavo da quando avevo 14 anni ed ho smesso quando ho scoperto di essere incinta, sia per lui che per la mancanza di soldi.

E ora mi ritrovo qui a fumare sperando solo di poter svanire come la nuvoletta creata dal fumo della sigaretta.

"Non pensavo fumassi" mi spaventa James uscendo all'improvviso in balcone
"Avevo smesso, ce l'avevo fatta" si accende una sigaretta anche lui
"Dopo devo andare a lavoro" lo informo
"Dovresti stare a casa a riposare oggi"

Si avvicina a me e allunga le mani sul muretto a cui sono appoggiata imbrigionandomi e non posso far altro che guardarlo negli occhi.

"Mi hanno licenziato, non posso farmi licenziare anche in questo bar" ammetto
"Si da il caso che io sia il tuo capo e oggi ti do il giorno di riposo" sorride
"Non voglio usare questa cosa a mio vantaggio, quindi oggi non lavoro ma domani doppio turno" contratto spegnendo la sigaretta
"Affare fatto"

Mi guarda negli occhi e poi le labbra, butta la sigaretta giù dal balcone e mi bacia.
È un bacio passionale.

"Ti vorrei tutta" dice staccandosi dalle mie labbra e poi ci ritorna più voglioso.

Erik bussa alla finestra e mi stacco velocemente da James che si mette a ridere, mentre io divento rossa.
"Sono arrivate le pizze" ride e rientriamo per mangiare.

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