Capitolo 4

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Mi sveglio e guardo l'ora sul telefono, sono le 7.30, ultimo giorno di lavoro e poi domani è domenica posso stare tranquilla.

Vado in sala pensando di trovare James addormentato, ma invece trovo le coperte piegate bene e un biglietto.

"Buongiorno principessa, scusami ma ho avuto un imprevisto a lavoro"

Pensavo di passare la mattinata con lui e poi andare a lavoro stasera.

Preparo la colazione e poi sveglio Noah che mi chiede subito dov'è James non vedendolo, dopo di che va a fare colazione con i waffle con la nutella come ogni mattina, il suo piatto preferito.

"Mamma, James diventerà il mio papà. Tutti i miei compagni ce l'hanno anche io ne voglio avere uno." questa sua frase mi fa strozzare con l'acqua che stavo bevendo
"No piccolo, ci sono io che ti farò sempre sia da mamma che da papà. Ci sarò sempre per te" lo abbraccio forte.

È stata una pugnalata al cuore quello che ha detto, non mi ha mai chiesto del suo vero padre e pensavo che gli bastassi io, ma a quanto pare ha bisogno anche di un'altra figura affianco a lui che lo sostenga.
Spero che un giorno l'avrà.

"Sono pronto mamma" prende lo zaino e usciamo di casa mano per mano.

"Buona giornata amore" lo saluto con un abbraccio e un bacio per poi lasciarlo andare verso la sua classe. Vado verso il mercato, per fortuna si trova vicino a casa.

Cerco di compare lo stretto necessario e quello che mi ha chiesto Noah, non posso mai sfiorare il budget se no non riesco a pagare anche tutte le altre cose.

Torno a casa con i sacchetti pesanti e mi preparo per andare a lavoro, non ho ancora avuto notizie di James ma doveva lavorare pure lui, gli lascio un messaggio per sapere se va tutto bene e finisco di preparami.

Sotto casa ritrovo Nicole che era in anticipo ed è venuta a prendermi per andare insieme.

"Hey signorina, come siamo belle" mi dice e ridacchio
"Come stai?" chiedo mentre ci dirigiamo verso il bar "Bene, a parte ieri che sono andata a ballare e un tipo mi ha versato un drink addosso senza accorgersene, non mi ha detto neanche scusa" rido venendo la sua faccia arrabbiata
"Sei tornata a casa poi?" chiedo incuriosita
"Si, ma con quel tipo" ammette e io rimango a bocca aperta
"Non ci credo" rido tantissimo e pure lei si aggrega "Siamo arrivate" mi fa notare
"Buona fortuna amica" gli dico sorridendo e poi iniziamo il nostro turno.

Ogni 10 minuti controllo se mi ha risposto, ma non ho nessuna notifica.
"Chi è?" mi chiede Nicole tutto d'un tratto
"Chi?" dico guardandomi in giro
"Il ragazzo da cui aspetti un messaggio, chi è?" mi dice alzando le sopracciglia
"Un ragazzo che ho conosciuto mentre andavo a lavoro serale e mi ha salvato da un tipo losco" dico sorridendo spontaneamente
"Uuh qualcuno ha una cotta" mi dice facendomi arrossire
"Voi due a lavoro" ordina il nostro capo e noi ridacchiamo ritornando a lavorare.

"Finito, finalmente torno a casa. Hai bisogno di un passaggio?" mi chiede Nicole, guardo l'orario e noto che sono in ritardo per prendere Noah
"Si grazie. Sono in ritardo" vado con lei verso la macchina e quando saliamo mette la musica a tuto volume, in 5 minuti arriviamo vicino all'asilo e mi faccio lasciare lì
"Grazie mille, a lunedì" la saluto e mi saluta con un bacio sulla guancia per poi andarsene.

Noah corre verso di me e lo prendo al volo facendolo girare mentre ride.
"Mi sei mancata mamma" lo abbraccio forte e lo metto giù per andare verso casa.
"Anche tu piccolo" mi prende per mano
"Ho fatto tante cose oggi, ti mostrerò i miei disegni e pure a James" sorride e ripenso a lui che ancora non mi ha risposto.

Mi suona il telefono e spero sia lui ma invece è Giuliette.
"Hey Giuliette, dimmi" rispondo alla chiamata
"Posso venire a mangiare da voi?" chiede e la invito volentieri per poi mettere giù la chiamata.

"Hey piccolo, oggi c'è anche Giuliette a mangiare" lui saltella felice e arriviamo a casa.

Noah mi fa vedere tutti i suoi disegni e poi iniziamo a cucinare.
"Din don" ripete il suono del campanello
"Apri, è Giuliette" gli dico e lui corre alla porta "Eccomi, ho portato del vino per noi due e del succo per il piccolo Noah" dice facendomi vedere la busta. "Sii, grazie zietta" l'abbraccia e prende il suo succo mettendosi poi a tavola.
"Quasi pronto, apriamo il vino?" domando alla mia amica
"Certo, rosso liscio come piace a te" apre la bottiglia e lo versa in due calici e me ne porge uno
"Cin cin" bevo un sorso e suona il timer per la pasta. Finisco di preparare per poi metterci a tavola assieme.

Finiamo di mangiare e io mi preparo per andare al secondo lavoro.

"Grazie amica per farmi questo favore, ci vediamo dopo. Ciao piccolo mio" dico uscendo di fretta di casa essendo in ritardo, infatti devo aumentare il passo sempre di più.
"Eccoti, in tempo" mi dice Sofia appena entro nello spogliatoio
"Si, per fortuna Oliver non mi ha vista" le dico con il fiatone, ci prepariamo e poi andiamo sul palco assieme.

Da qui non vedo James e mi chiedo dove sia finito, ho controllato per l'ultima volta prima di salire sul palco e niente, potrei provare a chiedere ad Oliver ma non mi sembra il caso, si farà sentire lui quando vorrà.

Io e Sofia anche oggi siamo abbinate come l'altra volta e molti uomini ci fischiano dietro e lanciano soldi addosso.

"Sono passate quasi due ore" mi dice Sofia e non me ne ero resa conto nemmeno, solo del dolore ai piedi per i tacchi.
"Altri 10 minuti e andiamo via" gli dico cercando di farmi capire tra il casino e la vedo sorridere quindi capisco che mi ha sentito.

"Domani niente lavoro al mattino per fortuna, sono stanchissima" le dico entrando nello spogliatoio, ci cambiamo ed usciamo dal bar salutando Oliver e i buttafuori.
"Ci vediamo domani sta attenta" mi dice salutandomi con la mano e faccio lo stesso, mi metto le cuffiette e vado verso casa controllando se James ha risposto, ma ancora niente.

"Che ci fai qui?" chiedo al ragazzo seduto sul muretto davanti a casa mia
"Volevo essere sicuro che fossi tornata a casa sana e salva" dice James sbiascicando le parole a causa dell'alcool
"A quanto pare non sei tu quello sano, ti ho pure scritto" gli dico avvicinandomi a lui
"Ho rotto il telefono da incazzato e ho iniziato a bere troppo, mi dispiace" cerca di alzare la testa ma traballa e lo riesco a tenere fermo
"Tu non torni a casa così da solo, entra. Dormi da me." gli dico e lui scende dal muretto e gli metto il braccio attorno al mio collo per reggerlo.

"Fa silenzio mi raccomando" gli dico a sottovoce
"Shh zitta" dice sussurrando e mettendosi un dito davanti alle labbra.

Sul divano c'è Giuliette che dorme così lo porto nella mia stanza.
"Dovremo dormire assieme, non provarci" gli dico chiudendo la porta e si butta sul letto.

Dopo neanche 5 minuti lo sento russare e mi sdraio accanto cercando di addormentarmi con il suo casino.

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