Capitolo 15

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Siamo a tavola da mezz'ora e ho mangiato due fette di pizza, mentre ora guardo la terza con nausea.

"Dovresti mangiare ancora un po'" mi sussurra all'orecchio Erik 
"Non riesco veramente" rimetto la fetta nel cartone e lo chiudo

"A chi va il gelato?" chiedo con un sorriso finto e notando che tutti e tre hanno finito la loro pizza 
"Io, io, vorrei cioccolato e cocco" mi dice Noah

"Avete una gelateria qui vicino?" 
"Si andiamo insieme. Tu che gusto vuoi Erik?" chiede James mentre mi passa il cappotto 
"Stracciatella, prendi qualcosa anche per gli altri che tra poco arrivano. Grazie"

"Andiamo a piedi, per favore" chiedo appena usciamo dalla casa.
"Okay, vuoi una sigaretta?" annuisco e mi porge la sigaretta con l'accendino.

Il freddo in sti giorni aumenta sempre di più ed è rilassante, come se ti entrasse nelle ossa e ti culla dolcemente. 

"Vorrei entrarti nella mente ogni volta che ti perdi nei tuoi pensieri belli o brutti" mi giro verso di lui e noto che mi fissa 
"Io vorrei smettere di pensare" dichiaro ritornando a guardare avanti 

"Ci sarò sempre io con te, non sarai mai più in pericolo. Non mi perdonerò mai di non averlo fermato e di avergli permesso di toccarti. Mi dispiace, arrivo sempre in ritardo" la sua voce diminuisce lentamente 

"Stai tranquillo, se tu non ci fossi stato sarebbe andata peggio, l'importante è che c'eri e mi hai salvato. In ritardo, ma almeno tu mi salvi sempre, ricordatelo." vedo che ha le lacrime agli occhi e lo abbraccio forte 

"Va tutto bene" cerco di tranquillizzarlo.

Lo porto vicino a un muretto rialzato per potermi sedere così sono alla sua altezza. 

"Avrei dovuto proteggerti, sono inutile" le lacrime gli scendono lungo le guance e gli faccio appoggiare la sua testa sulla mia. 

"Grazie a te io e Noah siamo vivi. Perché proprio io?" nessuno in vita mia mi ha mai aiutato

"Sei la donna più forte e coraggiosa che io abbia mai conosciuto, proteggi tutti e metti prima gli altri che te, sei buona e gentile. Mi piaci Ellis e vorrei stare tutto il tempo con te. Penserò io a te. Mi piaci tanto" mi bacia tenendomi per i fianchi 

"Anche tu mi piaci tanto James" ritorno sulle sue labbra. 

"E' meglio se andiamo, se no diventeremo ghiaccioli" mi dice ridacchiando, mi prende per i fianchi e mi fa scendere dandomi un altro bacio. 

Dopo aver preso due vaschette di gelato per tutti aumentiamo il passo per tornare a casa, visto che si è messo a piovere.

"L'avevo detto che era meglio andare in auto" mi guarda storto e gli faccio la linguaccia. 

***

"Siamo tornati" urla James mentre ci leviamo tutte le cose bagnate.
"Avete fatto la doccia" ci dice Michael ridendo.

"Qualcuno ha avuto la brillante idea di andare a piedi" mi ricorda James
"Sempre a lamentarsi per un po d'acqua" gli sorrido e viene verso di me
"Un po, davvero?" strizza i suoi capelli su di me e io mi appiccico a lui con i vestiti zuppi.
"Vuoi la guerra piccola Ellis?" sta per farmi il solletico ma ci interrompe Erik

"Vi ha visti qualcuno?" chiede preoccupato
"No, cos'è successo?" si allarma James
"Cos'è successo? Dov'è Noah?" tutta l'ansia ritorna e mi crollano le gambe
"Tranquilla, è in sala a guardare i cartoni con gli altri" mi rassicura Erik.

Ci spostiamo tutte e tre in cucina, evitando di bagnare tutto, e ci raggiunge anche Robert.

"Quindi che succede?" domanda di nuovo James
"Abbiamo scoperto chi è Carl ed è meglio fare molta attenzione" risponde Robert.

"Carl tre anni fa ha iniziato a far parte di un gruppo di mafiosi e si da il caso che siano i nostri rivali, le minacce arrivano da loro. Per questo Carl è riuscito a trovarti e potrebbe non fermarsi,  ma noi ti aiuteremo sempre" spiega Erik e noto che James sta stringendo la sedia con tutte le sue forze.

"Non finirà mai tutto questo" mi siedo sulla sedia prendendomi la testa fra le mani.

"Forse è meglio se tornassi da lui,  non farebbe mai del male a Noah e non ci sarebbero più pericoli per nessuno" mi arrendo, non voglio che nessuno soffra ancora per colpa mia. James è finito in ospedale a causa mia probabilmente, non mi perdonerei mai se gli succedesse altro.

"Cosa ti viene in mente, tu da quello psicopatico non ci torni, non finché io sarò in vita." mi dice James
"Non so più che fare, te lo giuro. Mi sembra l'unica opzione" sussurro e sento le sue braccia avvolgermi.
"Ora non pensiamoci, ci dobbiamo cambiare"

Mi porta in camera e rimango immobile come se no facessi più parte del mio corpo,  vorrei fosse così.

"Fatti una doccia calda con calma, io sono di la con Noah ad aspettarti. Ti ho già messo il cambio in bagno" mi posa un bacio sulla fronte e lo ringrazio.

Vado in bagno chiudendomi la porta dietro e scendo l'acqua calda,  mi spoglio lentamente davanti allo specchio guardando le cicatrici lasciate da Carl e le ripasso una ad una.

***

Sono seduta nella doccia da un po' di tempo,  l'acqua mi scorre addosso velocemente e ogni tanto sembra che aumenta la forza per farmi reagire, ma rimango impassibile.

"Ellis tutto okay?" sento la voce di Olivia e vorrei non rispondergli, ma dopo neanche 10 secondi fa irruzione in bagno.
"Scusa pensavo fossi svenuta, stai bene?" mi chiede notando che non mi sono mossa, così mi alzo e spengo l'acqua.

"Mi passeresti l'asciugamano, per favore?"
"So che non è bello tutto questo, ma noi rimaniamo co-" si interrompe appena vede le cicatrici.
"A cosa sono dovute?" chiede con curiosità
"Me le ha fatte Carl" dico schietta.

"Ti lascio vestire, poi vieni a mangiare il gelato"
"Aspetta, non dire a nessuno delle cicatrici, per favore" annuisce tristemente ed esce.

Finisco di asciugarmi e dopo aver messo i vestiti comodi che mi ha prestato James, vado nel salotto dove trovo gli altri.

"Che gusto vuoi?" mi chiede James che mi fa spazio accanto a lui
"Cocco e fragola" mi siedo tra di lui ed Erik e guardo Noah accanto a James che si mangia con gusto il suo gelato.

Lui è l'unica persona che mi farà sentire al sicuro appena la vedo. Mio figlio è tutta me stessa e non potrei mai permettere che qualcuno lo ferisca. Lo salverò sempre.

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