Capitolo 26

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James' pov

"Signor Hills, tra pochi istanti la dimetteremo" mi informa l'infermiera che mi ha seguito fin dall'inizio.
Raccolgo tutte le mie cose per infilarle nel borsone, insieme alle medicine prescritte.

"Buona fortuna" firmo gli ultimi fogli che mi dà l'infermiera ed esco salutandola.

Appena metto fuori il piede sento il vento caldo addosso,
"Fratellone, ti trovo bene" vedo Erik appoggiato su una delle mie macchine
"Finisco in ospedale e mi rubi la macchina?" rido contagiandolo
"Credo che tu abbia voglia di farti un bel giro, gli altri ci aspettano al bar di Carlos" mi da le chiavi e saliamo in macchina.

Accarezzo il volante e la pelle di cui è rivestito mi fa venir voglia di spingere forte sull'acceleratore e sfrecciare in tutte le strade e così faccio quando Erik si è sistemato bene sul sedile.

"Cazzo se mi è mancata l'adrenalina" scendo dalla macchina e con mio fratello entro nel bar.
"Ecco il capo migliore, un whisky offerto solo per te" urla contento Michael venendomi ad abbracciare,
"Niente mi può uccidere, visto?" ridiamo tutti assieme e parliamo ancora di cose senza senso fino ad arrivare a parlare di lei.

"Avete informazioni su dove si trova?" chiedo a tutti
"No, ma seguiremo Zak tra pochi giorni" mi informa Erik
"E perché non l'avete fatto in tutto questo tempo che lui era qui?" domando perplesso e incazzato
"Calmati amico, la troveremo prima o poi" dice Robert
"Calmarmi un cazzo, rivoglio la mia ragazza ora e subito" lancio il bicchiere sul muro dietro di lui.

"Non ti è mai importato un cazzo delle ragazze, trovatene un'altra  se hai così tanto bisogno di scopare. Una troia vale l'altra" mi dice sempre lui alzandosi per mettersi davanti a me.

Gli tiro un pugno in faccia da farlo stendere a terra, "Lei è la mia donna, non azzardati mai più a dargli della troia."

Erik mi sposta per cercare di calmarmi,
"La troveremo subito promesso" mi consola
"La rivoglio con me, per favore. È tutta colpa mia" e per la prima volta dopo tanto sento le guance umide a causa delle mie lacrime e mio fratello mi stringe a sé.

***
Ellis' pov

Sono sdraiata nel letto da non so quanto, ho sempre sofferto cercando di trovare la luce alla fine del tunnel che mi salvasse, ma ormai non ho più speranze.
Zak mi ricorda continuamente che a James non importa nulla di me e poi mi abusa.

Mi sento estraniata dal mio corpo, non riesco più a toccarlo. Ho brividi continui e se dormo ho paura che Zak o qualsiasi altra persona possa arrivare e farmi del male, senza che io mi possa difendere.

Spero che almeno Noah mi ricorderà e che potrà vivere una vita migliore della mia.

"Ellis devi mangiare, quante volte te lo devo ripetere" Logan irrompe in camera mia sbattendo la porta
"Per favore, non voglio che diventi un accumulo di ossa" si siede sul mio letto sospirando.

"E allora perché mi fai tutto questo? Perché non hai mai tentato di bloccare tuo fratello Zak?" gli urlo in faccia mettendomi seduta il più lontano possibile da lui.

"Bloccarlo in cosa?" mi chiede sorpreso,
"Non fare il finto tonto, come se tu non sapessi nulla"
"Di che cosa stai parlando?" mi urla addosso e mi copro per eventuali schiaffi, ma non me li tira.

"Tuo fratello ha abusato di me almeno cinque volte e tu non hai mai fatto niente per impedirlo" confesso con le lacrime agli occhi
"Non lo sapevo, te lo giuro" cerca di allungare la mano verso di me, ma balzo in piedi per scappare da lui.

"Mi dispiace" se ne va chiudendo piano la porta e sento i suoi passi pieni di rabbia andare da qualche parte.

Com'è possibile che lui non abbia sentito le mie urla, nessuno si è mai preoccupato di me.

Sento le urla di Logan e Zak, ma poi iniziano degli spari provenire dal piano di sotto. Mi nascondo tra il letto e il comodino per evitare che qualcuno mi trovi.

Zak entra nella mia camera e mi cerca,
"Eccoti, stronza. Ti avevo detto di tenere quella bocca chiusa e in più qualcuno è venuto a farci visita" mi tira un pugno in faccia.

Con tutti i pugni che mi ha tirato il mio corpo e la mia faccia sono ricoperti di lividi, mi ha completamente distrutto questa sottospecie di uomo, se così si può definire.

"Vorrei farmi trovare da loro mentre ti scopo, ma sono sicuro che morirei in un istante. Quindi ti userò come scudo, nessuno ti ammazzerebbe. Tranne me ovviamente" la sua risata mi fa raccapricciare la pelle.

Scendiamo e mi tiene stretta a lui con un coltello puntato alla gola.

"Ti ho trovato" dice una voce davanti a me e appena lo vedo mi metto a piangere.

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