Capitolo 21

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Mi sveglio da sola, questo letto è enorme per me. È da tanto tempo che non mi svegliavo senza nessuno accanto.

Mi alzo per controllare dove sia James, ma al suo posto trovo un bigliettino.

"Buongiorno principessa, oggi non ci sarò. Devo lavorare, mi dispiace. Ci vediamo a cena.
Il tuo James"

Con delle semplici parole riesce a farmi sbucare un sorriso sul mio volto, è così speciale.

"Buongiorno piccolino, oggi niente scuola. Sarà la nostra giornata"
"Sii, oggi è il giorno più bello di sempre" mi abbraccia forte
"Però prima andiamo a fare la colazione" scende dal letto e mi prende per mano per portarmi in cucina

"Cosa vuoi mangiare?"
"Latte e biscotti, posso mettere io il latte?" mi chiede con gli occhi dolci
"Si, ma stai attento" appena lo dico prova a versare il latte ma la maggior parte esce fuori dalla tazza
"Tranquillo almeno ci hai provato" sorrido e pulisco il disastro.

***
"Dove andiamo di bello?" mi domanda quando usciamo dalla casa
"Facciamo un giro nel bosco"
"Sii finalmente, voglio stare sdraiato in mezzo al prato con te"
"Sarà fatto" sorrido spettinandogli i capelli e se li sistema subito.

Mi parla dei suoi amici di scuola mentre andiamo all'entrata del bosco. Mi dispiace che dovrà cambiare scuola, si era ambientato così bene, ma finché ci sarà ancora Carl in circolazione non lo esporrò a troppi rischi.

"Eccoci, mamma voglio andare infondo dove c'è la distesa verda e l'albero enorme"
"Allora cosa stiamo aspettando qui" sorrido e lui si mette davanti a me iniziando a camminare seguendo il percorso.

Siamo circondati da tantissimi alberi di qualsiasi tipo. Questo posto l'ho scoperto appena sono arrivata in questa città, ho sempre cercato un posto solo mio dove nessuno mi poteva trovare.

L'unico problema è che se non si conosce bene puoi perderti facilmente, come è successo a me varie volte all'inizio.

Quando si arriva alla distesa verde, si ammira un capolavoro. Ci sono tantissime farfalle che circondano l'albero volando e l'albero ha un qualcosa di magnifico, suppongo sia una Quercia per le sue dimensioni enormi.

Sull'albero qualcuno ha appeso un'altalena e quando dondoli ti senti una sensazione incredibile, di libertà e tranquillità, come se il mondo intero sparisse.

Ho visto solo una persona oltre a me venire in questo posto, non so chi sia e mi mette la sensazione di mistero. Ogni volta che io arrivo lui sparisce in mezzo agli alberi dandomi le spalle, così che io non possa vederlo in faccia.

Avrei voluto conoscerlo, ma ormai sono mesi che non c'è e gli unici che vengono qui siamo io e Noah.

"Siamo arrivati, mi metti sull'altalena per favore?" corre verso di essa, mentre veniamo accerchiati dalle farfalle.

Spingo Noah che sorride e prova a toccare il cielo con i piedi.
"Ancora più in alto, è la cosa migliore che esista" urla contento.

***

Stiamo sdraiati sul prato tutto il pomeriggio, mangiando i panini che abbiamo portato da casa, finché non tramonta il sole, colorando il cielo con le sfumature di rosso e giallo.

Prendo il telefono dalla borsa e noto di avere tantissime chiamate perse da James, Erik e Madeline.
Provo a richiamarli ma nessuno dei tre risponde, così chiamo Giuliette.

"Ehi Ellis dimmi"
"Ehi, scusami se ti disturbo. Volevo chiederti se potresti tenere Noah per un paio di ore"
"Volentieri, ti ricordi dov'è casa mia?"
"Sisi, 15 minuti e sono lì"
"A dopo" metto giù e a passo veloce andiamo da lei.

In poco tempo arriviamo davanti a casa sua e la trovo fuori ad aspettarci.
"Che succede?" mi chiede preoccupata
"Non lo so, ma di sicuro non qualcosa di buono. Qualsiasi cosa sia, voglio che Noah stia al sicuro" annuisce

"Ehi piccolino, torno tra poco tu stai con la zia" gli accarezzo il faccino
"Va bene, torna con James" li saluto per l'ultima volta e corro verso casa.

Spero solo di trovarlo lì sul divano mentre ride con Erik.

Sento una brutta sensazione e riprovo a chiamare tutti quanti ma nessuno mi degna di una risposta.

Ho corso così veloce che sono arrivata in 5 minuti davanti a casa e mi ritrovo davanti alla porta, ma l'ansia mi assale e non so cosa aspettarmi.

"James" urlo "James, dove sei?" ma l'unica cosa che c'è in questa casa sono chiazze di sangue.

Ho paura di scoprire di chi sia.

Vado in bagno e trovo ciò che non avrei mai voluto trovare.

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