IX. And run into fear, we run from.

343 22 21
                                    

Song Chapter IX: It has begun- Starset.

(Fairy tales are not found, They're written in the walls)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

(Fairy tales are not found, They're written in the walls)


Anno 2863; Seoul.

Taehyung ansimò e, colpendo in faccia con un ultimo e  ponderoso, pugno, l'ultimo umano che aveva davanti. Sentì il crack del suo osso del collo rompersi, poi cadde a terra ai suoi piedi, così come gli altri venti uomini che lui e il suo collega, Choi Minho, avevano ucciso.

«Era l'ultimo, » sospirò Minho, spostando con un piede un cadavere e facendolo rotolare a pancia in su. «T.O.P non sarà affatto contento di sapere che nessuno ha parlato. »

Al diavolo Choi Seunhyun, pensò Taehyung, mordendosi la lingua fino a farla sanguinare. Il caldo sangue si riversò nella sua bocca e il sapore metallico di esso lo fece quasi vomitare. Il suo sguardo vagò per i venti membri della Stella Nera che lui e Minho avevano ucciso senza pietà; poi posò lo sguardo sul castano, che lo fissava con i suoi occhioni, in cerca di direttive. Sebbene Minho fosse più grande di lui, il diciannovenne Kim Taehyung era nel clan dei Big Bang da molto più tempo; ed era, soprattutto, il legame di Choi Seunhyun, o come si faceva chiamare lui: T.O.P, il braccio destro del leader.

«Continuo a chiedermi perchè non abbiano affidato questa fottuta rogna ad Hoseok, » borbottò Taehyung, grattandosi i capelli scuri sbuffando poi. «Dovremmo cercare informazioni. »

Minho chinò il capo di lato. «Che tipo di informazioni? »

«Quel tipo di informazioni che ci serve per smantellare la Stella Nera, Minho. » replicò il ragazzo. «Non so perchè, ma il Capo vuole distruggere ad ogni costo quella setta. E noi eseguiamo gli ordini. »

Taehyung prese a camminare per l'enorme atrio: era una casa modesta, probabilmente era soltanto uno dei loro tanti covi e, non appena avevano messo piedi lì dentro, non c'era stato modo di chiacchiere perchè erano stati immediatamente attaccati, sebbene non fossero vampiri. 

I corpi fungevano da tappeto e il loro sangue era ovunque ma il ragazzo non ci badò: camminò su di essi come se nulla fosse, con il suo Sai ancora in mano. Girò per casa: erano quattro stanze in tutto, con vari letti ciascuno. Le stanze erano pressocchè minimaliste, eccetto per alcuni documenti ma che erano privi di interesse in quel momento.

Entrò nell'ultima stanza e, anche quella, era semivuota: il letto disfatto, la scrivania pulita con un taccuino ed una penna, qualche vestito su una sedia...

Crack.

Taehyung si voltò immediatamente, brandendo la sua arma e posizionandola davantì a sè: dietro di lui c'era soltanto un enorme armadio vecchio, come di quelli antichi, e le porte erano sgangherate, perciò s'intravedevano i vestiti all'interno.

𝐑𝐄𝐃 ⧽ ᵏᵗʰ (✔)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora