XV. Not today.

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Song Chapter XV: Not Today- BTS

(A day may come when we lose, 겨눠 총, 조준, 발사!)

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(A day may come when we lose, 겨눠 총, 조준, 발사!)

Erano passati già quattro giorni. Quattro fottutissimi giorni e le mani di Taehyung prudevano talmente tanto che si sarebbe volentieri sfogato con chiunque avesse anche solo fiatato. Non ce la faceva più ad aspettare.

Effettivamente, aveva passato gli ultimi quattro giorni vagando per la Villa con l'espressione più incazzata che mai, tanto che le domestiche lo evitavano più del solito, cercando nè di non aver un contatto visivo con lui, nè qualche sorta di conversazione. Abbassavano il capo e si defilavano, impaurite. Che patetiche, come se a lui potesse importare di loro, adesso.

Il suo pensiero costante negli ultimi giorni - il suo chiodo fisso - era il maledetto ghigno di T.O.P e le sue luride mani che stringevano Kim Yoonah, il suo legame.

Era il suo fottutissimo legame e loro erano riusciti a portarglielo via come un lecca-lecca ad un bambino, ma Taehyung era pronto a vendicarsi, farli a pezzi. Tutti quanti.

Nessuno in quel maledette Clan meritava di vivere ancora - sopratutto Taemin, quel lurido pezzo di merda, anche se...  che fossero stati i Bangtan a prenderlo, oppure gli Shinee, quel bastardo sarebbe morto comunque poiché aveva violato uno dei codici del Clan. Il tradimento del Clan era l'unica cosa per cui era tollerato il massacro tra vampiri, secondo gli antichi libri.

Anche se Taehyung avrebbe volentieri fatto un massacro completo, lì dentro. Partendo da Taemin, per arrivare alle cagne delle Twice, poi a T.O.P e agli altri fottutissimi Big Bang e, , anche quei fastidiosissimi neo-vampiri di cui non sapeva - e gliele importava meno di zero - i loro nomi.

Sapeva che Jungkook ed Hoseok la pensavano come lui - lo avevano dichiarato apertamente - mentre invece Namjoon non aveva detto nulla ma, sebbene il loro leader fosse stato sempre abbastanza pacifico, sapeva che anche lui era d'accordo. L'unico che si era astenuto apertamente era Jimin. Perchè, Kim Taehyung non lo sapeva; nonostante Jimin fosse sempre stato come un fratello per lui -era stato il primo, dopo Hoseok che proveniva dal suo stesso luogo, con cui aveva legato - adesso non sembrava lui. Tuttavia al momento non poteva occuparsi di a Jimin e al fatto che sembrasse spaesato, impaurito e incapace di prendere una decisione - incapace di comportarsi da vampiro, onestamente.

«Ci siamo. » la voce secca di Yoongi riportò il vampiro dai capelli rossi sulla terraferma; il furgone guidato da Jin con cui si erano diretti verso la terra neutra dove era stato programmato l'incontro tra i Clan, si fermò. Taehyung alzò lo sguardo verso i Bangtan, scoprendo il viso incredibilmente rilassato di Namjoon - anche se in realtà poteva immaginare che stava farneticando tra sè per trovare le parole giuste - contare se tutti fossero presenti.

Una mano sottile, pallida e leggermente tremante andò a stringere quella del leader, sgusciando via da sotto al mantello nero e rosso; quando la guardò, Alyssa fece un sorriso incredibilmente dolce a Namjoon, il quale s'addolcì soltanto un momento prima di diventare di nuovo serio, ma più sicuro di sè.

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