XXXI. Promise of a lifetime.

237 18 15
                                        

Song Chapter XXXI: Promise of a lifetime - Kutless.

(Pick me up, take me in your arms
Find my way back from the storm)

Un'ora prima.

Yoonah sarebbe voluta cosrrere, scappare e seguire Jisoo. Ma non l'aveva fatto. Era stata codarda, si era limitata a seguire Yoongi e basta. Per quale motivo si era allenata, allora?

La loro fuga non era stata difficile, non avevano incontrato nessuno. Una volta usciti dal piano terra, dopo che avevano sceso tutti i piani, si erano di nuovo ritrovati nell'immenso giardino della villa ed erano sgattaiolati via, verso il bosco dove c'era il punto in cui si erano dati appuntamento per ritrovarsi.

Yoongi camminava davanti a lei, la sua schiena dritta che camminava dietro a Felix, tenuto in una morsa strettissima. Non riusciva a vedere la faccia del vampiro dai capelli bianchi, ma era sicura che avesse gli occhi felini ridotti a due fessure, in guardia.

Prima che potessero oltrepassare il basso cancelletto in ferro battuto nero, Yoonah rallentò il passo e poi si arrestò, voltandosi indietro, dove c'era Taehyung.

Lo aveva lasciato indietro.

Taehyung l'aveva lasciata andare, ritornando nella tana del lupo, per salvare Hoseok. Il rapporto di quei due era forte, più forte di un legame che lei potesse sperare...

Egoisticamente, Yoonah aveva criticato quella scelta ma poi, di nuovo, ripensava a come quei due erano stati insieme e poi si erano uniti ai Bangtan, secondo ciò che diceva Alyssa. Probabilmente era ciò che rimanevano per l'un l'altro, una sorta di scuso reciproco. Di intimità

Quando si voltò per tornare a guardare Yoongi, si accorse che la schiena del vampiro stava girando in quel momento l'angolo, scomparendo dalla sua vista. Allungò il passo, per raggiungerlo in fretta ma, improvvisamente, venne strattonata all'indietro.

Tentò di urlare, ma una mano grande si schiaffò sulla sua bocca, facendole uscire soltanto che mugolii sommessi. Il suo corpo venne violentemente schiacciato contro un alto, possente e sicuramente maschile, poi, sempre con la mano premuta sulla sua bocca, venne trascinata in disparte e schiacciata contro un muro.

La faccia venne premuta contro di esso di lato e la mano era ancora ben salda sulla sua bocca. L'altra mano del rapitore, trovò presto il suo collo, stringendolo alla base tra le dita lunghe e grandi, chiudendosi in una morsa.

Yoonah roteò gli occhi, cercando un viso, qualcosa che la riconducesse a sapere chi era che la stesse trattenendo. E, con la vista un po' ammaccata, intravide un viso maschile.

Lo aveva già visto, da qualche parte.

I lineamenti erano decisi, la mascella prominente. Gli occhi affusolati, scuri e il collo tatuato esposto dalla camicia bianca che indossava. Odorava di pino e tabacco, un profumo disgustoso e rivoltante.

Gli occhi scuri dello sconosciuto si possono su di lei e sorrise, facendoli vagare poi per tutto il suo viso.

«Ci rivediamo, Choi Yoonah. »

Yoonah rabbrividì. Lui.

Non lo aveva mai visto chiaramente in faccia, se non quella volta di sfuggita alla villa dei Bangtan, ma poteva riconoscere il suo sibilo tra mille.

Una parlata pacata, viscida e schifosa, che le faceva accapponare la pelle.

Era venuto una volta sola, quando lei e Jisoo erano rinchiuse in quella buia gabbia; non ricordava quanti giorni fossero passati dal giorno zero, ma aveva sufficentemente sentito urli e lamenti di Jisoo per essere passato poco tempo.

𝐑𝐄𝐃 ⧽ ᵏᵗʰ (✔)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora