1 | 𝑬𝒓𝒂 𝒈𝒊𝒖𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒔ı̀

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Hailey viveva in una piccola stanza all'ultimo piano di un grande orfanotrofio nella periferia di Seoul. La stanza era piccola ma piuttosto gradevole, infatti la signora Kim, propietaria del posto da sempre, aveva preso a cuore la ragazza e le aveva consentito di stare ed aiutarla con la gestione del posto. Hailey viveva lì da sempre, prima come bambina da adottare e, man mano che gli anni passavano, come vera e propria dipendente. Puliva le stanze, lavava i piatti in cucina e si occupava occasionalemente anche della segreteria. Era stata data in adozione ad un anno e mezzo di vita dopo la morte di tutta la sua famiglia, così la signora Kim, all'ora un'attraente quarantenne, l'aveva presa con se insieme a tutti gli altri bambini. La piccola si chiamava Hailey Ronan, aveva preso il cognome dalla madre americana, morta in condizioni misteriose qualche mese prima del suo arrivo all'orfanotrofio. La piccola era rimasta con la nonna materna ma quando anche questa morì per un malore, la bambina venne portata all'orfanotrofio di Seoul, non avendo nessun parente in vita. Del padre non si spaeva nulla e non c'erano tracce da seguire se non quelle lasciate nei linemanti della piccola che, crescendo, oltre ad ereditare i capelli rossi della madre, prese un taglio degli occhi piuttosto orientale, anche se non troppo marcato.

In tanti anni nessuno volle quella graziosa bambina dai capelli rossi e dallo sguardo curioso. Molte coppie si recavano lì per adottare bambini dagli occhi a mandorla e capelli scuri e lucenti, e non erano attirati dai suoi linementi occidentali. Mentre chi, al contrario, apprezzava quella bellezza così particolare, era frenato da altri motivi. Hailey, infatti, non era esattamente una bambina ordinaria: sin dalla giovanissima età aveva lamentato visioni cupe e spaventose. Parlava di incubi, di strane creature e figure nere; probelemi che vennero sorvolati pensando semplicemente ad una fervida immaginazione. Le visioni della giovane si "stabilizzarono" con la crescita, riducendosi ad incubi e ad intense ansie notturne, che comunque segnarono fortemente l'animo della ragazza. Così Hailey crebbe emarginata e additata come la strana bambina dai capelli rossi che vedeva i fantasmi. Nessuno la volle e nessuno si preoccupò fino in fondo della sua condizione. Così facendo il carattere della giovane si formò molto fragile, compensato però da una grande gentilezza ed intelligenza, che la signora Kim apprezzava parecchio.

Ora Hailey era grande e la signora Kim era un'mabile signora dai capelli grigi. Non c'era esattamente amore familiare tra le due ma una fiducia e un rispetto reciproci che Hailey non aveva mai ricevuto da parte di nessuno.

Le voci su Hailey ancora giravano e, uscite dalle mura dell'orfanotrofio, attirarono l'attenzione di alcuni. Non si poteva negare che Hailey, crescendo, fosse divenata una giovane davvero molto bella, dagli occhi castano chiaro, lineamenti caucasici misti a qualcosa di orientale e cepelli mossi e rossi. Era senza dubbio un misto interessante ed un gruppo di ragazzi trovarono la cosa stuzzicante, facendo delle scommesse su chi sarebbe riuscito a farsi quella che in giro veniva chiamata "la strana ragazza dell'orfanotrofio".

Quando si cresce senza amore si finisce per non saperlo riconoscere e più di una volta Hailey fu ingannata, preda del fascino e delle belle parole di ragazzi che volevano soo vincere delle scommesse per goliardia. Il cuore della giovane era stato infranto talmente tante volte che Hailey non le contava più, un cuore che già di suo non era forte e spensierato. Un cuore preda della paura, sempre alla ricerca disperata di un raggio di luce. Hailey si era chiusa ancora di più in se stessa, rifiutando a prescindere chiunque incrociasse per la sua strada, fino ai ventun'anni.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆

Hailey, malgrado la sua storia, era sempre mossa da uno spirito passionale e, malgrado le notti insonni e le paure, camminava per un sentiero nel bosco che l'avrebbe portata in uno dei suoi posti preferiti. Aveva guidato fino lì ascoltando una canzone di James Blunt, con una serenità che non era all'ordine del giorno per lei. Si stava facendo sera e non vedeva l'ora di poter ammirare il tramonto su Seoul, seduta sulla solita grande roccia sulla sporgenza alla fine di un bosco che ormai conosceva bene. Era una cosa che amava fare e faceva ogni volta che ne aveva la possibilità. Come suo solito non aveva le scarpe adatte per il bosco e, come al solito, riusciva a sentire tutti i sassolini sotto ai piedi attraverso le suole sottili delle scarpe di tela. Hailey era così, tormentata e sbadata. Non era di certo una che voleva mettersi in mostra ma non passava inosservata. Indossava un vestito nero semplice sotto ad una giacca di jeans troppo larga per la sua corporatura minuta e camminava velocemente, talvolta inciampando, su per un piccolo sentiero pieno di rovi e rami secchi.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora