23 | 𝑼𝒏 𝒃𝒖𝒐𝒏 𝒔𝒐𝒍𝒅𝒂𝒕𝒐

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Una folata di vento quasi gelido mi fece rabbrividire e sentii le braccia calde di Yunho cingermi le spalle mentre si staccava dalle mie labbra dopo minuti interminabili. Non appena si staccò sentii nuovamente il bisogno di lui, come una droga, come un'ossessione. Ebbi l'istinto di sporgermi verso di lui per catturare di nuovo quelle labbra piene e arrossate nelle mie ma lui si spostò leggermente.

"Dovremmo entrare, ora" mormorò lui mentre recuperava la giacca di pelle dalla sabbia, poggiandola di nuovo sulle mie spalle. Sembrava distante, tutto d'un tratto. Temei il peggio immediatamente ed il mio cuore si fece pesante.

Si è pentito pensai tra me e me, non avrei dovuto chiedergli di baciarmi.

Ci alzammo dalla sabbia e finalmente realizzai cosa fosse appena successo. Eravamo rimasti lì a baciarci per un tempo indefinito, non riuscivo a capire quanto fosse passato. Due minuti, dieci, venti...nessuna risposta sembrava più plausibile delle altre. Mi aveva baciata e stretta a lui con dolcezza e passione eppure adesso sembrava più distante di sempre. Come dovevo comportarmi? Che situazione era?

Cominciammo a camminare silenziosamente l'una accanto all'altro. Mi girai a guardarlo e mi sembrò estremamente serio e pensieroso.

Volevo prendergli la mano ma l'espressione sul suo viso mi bloccava. Cosa c'era che non andava?

Era come se quella folata di vento lo avesse risvegliato. Dio, il solo pensiero di non poter sentire di nuovo il calore percepito pochi minuti prima mi fece tremare. Entrammo nell'edificio e lui mi tenne la porta lasciandomi passare, salimmo le scale dell'avamposto deserto e silenzioso per arrivare alla nostra ala, solitamente riservata agli ospiti.

Jade ed Hongjoong dividevano una stanza, Yunho ed Wooyoung l'altra e un'altra ancora spettava a me e San.

Arrivati in cime alle scale ci fermammo. Le nostre strade si dovevano dividere dato che la sua stanza era dall'altra parte del corridoio.

Il silenzio era assordante, soprattutto subito dopo averlo riempito con rumore di baci e sospiri di piacere. Si era congelato tutto così in fretta.

"Allora-" fece lui schiarendosi la voce e passandosi una mano trai capelli che il vento e le mie dita avevano scompigliato "buonanotte".

Feci per fermarlo, per dire qualcosa, chiedergli spiegazioni, ma fu talmente veloce nell'andarsene che non ne ebbi il tempo; lasciandomi in piedi in mezzo al corridoio poco illuminato.

Il sapore delle sue labbra era ancora sulle mie, mentre lo guardavo sparire nel corridoio buio. La sua giacca ancora posata sulle mie spalle ed il suo profumo addosso.

Mi girai cominciando a camminare a passo veloce verso la mia stanza. Non riuscivo a capire con esattezza le emozioni che stavo provando in quel momento ma un fastidioso magone mi annebbiò la vista. Questo continuo piangere cominciava ad infastidirmi, mi odiavo.

Gli avevo fatto pena, mi convinsi. La mia storia lo aveva impietosito e alla mia stupida richiesta lui ci era stato. Un turbinio di pensieri sconnessi mi riempirono la mente mentre mi maledicevo per essermi abbandonata in quel modo alle emozioni.

Eppure lui era sembrato così sincero. La passione e la dolcezza del suo tocco ancora mi solleticavano la pelle. Era stato talmente bravo da mettermi ancora i brividi, come poteva una passione del genere non essere vera? Doveva essere piuttosto abituato a quel genere di situazioni, pensai ricordando le parole di San riguardanti Yunho e le numerose ragazze delle trasferte.

La stanza numero 8 dell'ala degli ospiti mi si parò davanti senza che nemmeno me ne accorgessi e, distrattamente e in preda ai pensieri, feci per aprirla. Mi bloccai nell'istante in cui uno stano verso raggiunse le mie orecchie.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora