22 | 𝑪𝒓𝒊𝒔𝒕𝒂𝒍𝒍𝒐

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Era ormai buio, ma la temperatura era piacevole e la luna illuminava abbastanza da vedere tutto ciò che ci circondava, riflettendosi in tante piccole lucine sull'acqua del mare. Dopo una piacevole chiacchierata a quattro, durante la quale avevano parlato più che altro Hongjoong e Jade, i due si alzarono dalla sabbia ed io feci lo stesso. Terrorizzata all'idea di rimanere sola con Yunho, mi scrollai di dosso la sabbia e guardai implorante Jade.

"Allora noi andiamo" mi ignorò completamente la mora, guardando con uno sguardo strano Yunho, in piedi a pochi metri da me "Buonanotte".

Senza aggiungere altro Jade e il capitano si allontanarono mano nella mano e con gli sguardi di chi tutto voleva fare a parte dormire. Guardai i due sparire e mi resi conto di essere completamente sola con lui.

Mi schiarii la voce, mi sistemai la camicetta bianca e ancora un po' umida, intenzionata a dargli velocemente la buonanotte, ma lui parlò prima che potessi farlo io.

"Ti va di-" esitò un attimo ed io mi girai a guardarlo "di camminare un po'?".

La sua espressione era seria ma i suoi occhi brillavano grazie alla luce della luna, profondi, grandi e scuri. In realtà avevo sempre voglia di stargli accanto, era la situazione a spaventarmi. Ma gli dovevo delle spiegazioni e quella era di certo una buona occasione per parlare. Così accantonai le mie paure e l'imbarazzo, girandomi completamente verso di lui e facendo un passo avanti.

"Sì" mormorai io "va bene" accennai un sorriso. Lui si mise le mani nelle tasche e cominciò lentamente a camminare verso il bagno asciuga, aspettando che lo affiancassi.

Camminava sulla sabbia bagnata con grossi anfibi neri e notandolo mi scappò un sorriso. Era proprio da lui negarsi qualsiasi tipo di relax e rimanere sempre impeccabile e composto, o almeno così era il ragazzo che conoscevo io, perchè a detta degli altri, non era sempre stato così.

"Eri già stata al mare?" chiese lui all'improvviso. Non mi aspettavo una domanda del genere, ma chiacchierare avrebbe rotto il ghiaccio, probabilmente lo aveva fatto apposta.

"Sì, ma non so nuotare benissimo" risposi guardandomi i piedi, mentre camminavo al suo fianco "All'orfanotrofio qualche volta andavamo in gita al mare". Mi tornò alla mente l'orfanotrofio, di quanto poco mi mancasse e di tutte le schifezze che avevo dovuto subire.

"La prima volta avevo sette anni" cominciai a raccontare, in un flusso di ricordi appena tornati a galla "Non piacevo agli altri bambini, ero quella strana. Quando arrivammo al mare andammo su una di quelle passerelle che dalla spiaggia arriva in quei ristoranti sull'acqua. Lì le maestre, indaffarate a fare mille cose, ci persero di vista ed io e altri bambini ci avvicinammo alla ringhiera. Uno di loro mi disse di aver visto dei delfini nuotare sotto alla piattaforma e di sporgermi per guardare meglio".

Feci una piccola pausa e notai gli occhi concentrati di Yunho fissi su di me.

"Eravamo troppo piccoli e bassi per arrivare alle sponde della ringhiera ma passavo benissimo tra le sbarre, piuttosto larghe. Così, sporgendomi per guardare meglio, lui mi spinse ed io mi feci un bel volo di cinque metri fino nel mare. Sarei annegata se non si fosse tuffato un pescatore per salvarmi".

Alzai la testa e lui mi stava ancora scrutando serio. Ma perchè gli stavo raccontando quelle cose?

Risi nervosamente: "S-scusa, non so perchè te lo abbia detto...".

"No" fece lui guardando avanti "dimmi pure quello che vuoi...mi piace-" si bloccò per qualche secondo schiarendosi la voce "...sentirti parlare".

Sentii un formicolio nello stomaco ed un brivido lungo la schiena. Veramente? Ora bastava così poco per farmi tremare le gambe?

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora