4 | 𝑭𝒊𝒐𝒓𝒊 𝒅𝒊 𝒑𝒆𝒔𝒄𝒐

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Jiho non aveva dormito per tutta la notte, tormentato dal viso della giovane dai capelli rossi e da quell'espressione tanto familiare. Svegliatosi con delle occhiaie che toccavano il pavimento, aveva deciso che la ragazza sarebbe rimasta lì alla villa ma non sapeva come comportarsi. Tutti i mostri di una vita stavano risalendo a galla e tutto grazie a quella giovane che, per caso, era finita alla villa proprio la sera in cui la squadra salvataggi non era disponibile. Eppure, malgrado tutto, Jiho ne era grato.

"Tu sai chi è mio padre?!" Hailey chiese con voce tremante poggiando i palmi sulla scrivania di Jiho, seduto davanti a lei. L'uomo era rimasto in silenzio per tutto il tempo: aveva talmente tante cose da dire che non sapeva da dove iniziare. Per anni aveva tenuto dentro di se tutti i brutti ricordi che aveva dei tempi in cui era un soldato, che ora faceva estremamente fatica a dire qualsiasi cosa. Hailey lo guardava supplicante, con gli occhi pieni di lacrime in bilico e più lui li guardava più stava male.

Possibile che fosse così simile a loro?

Non sempre i figli assomigliano ai genitori in maniera così forte, eppure Hailey era il perfetto mix di due volti che Jiho conosceva troppo bene, come per tormentarlo di più e togliergli qualsiasi dubbio che lui potesse avere. Non c'erano dubbi.

"Conosci mio padre? Conosci i miei genitori?".

Jiho chiuse gli occhi per riuscire a pensare, il viso pieno di dolore della ragazza non lo faceva concentrare. Da dove partire a spiegare una cosa così importante?

"Dì qualcosa!". All'ennesima supplica della giovane Jiho aprì gli occhi e si decise.

"Tuo padre faceva parte della mia squadra di soldati, quando eravamo giovani" iniziò l'uomo.

Hailey si ammutolì rimanendo in piedi davanti alla scrivania di legno, aspettando. Uno sprazzo di luce brillò negli occhi della ragazza.

"Non voglio darti false spranze, Hailey" disse lui subito nel vedere il viso sofferente della giovane "I tuoi genitori non ci sono più". Lei ebbe un sussulto.

Per tutta la vita era stata a conoscenza della morte di sua madre e in quanto a suo padre si era rassegnata, ma quelle ultime ore e l'aver scoperto una nuova realtà l'avevano fatta sperare, ma invano.

"Mi dispiace" aggiunse l'uomo con viso stanco e tormentato. Hailey vide nell'espressione dell'uomo una sincerità e un dolore che la fecero rabbrividire. L'aria era pesante ma i due si guardavano senza imbarazzo mostrando le loro fragilità, cosa estremamente rara per entrambi.

"Cos'è successo? Chi erano i miei genitori?" Hailey si lasciò cadere sulla sedia alle sue spalle, fissando Jiho davanti a lei.

"Tuo padre si chiamava Lee Jongkook ed era uno dei soldati migliori negli anni in cui entrambi eravamo qui alla villa" lui sorrise amaramente aprendo un cassetto della scrivania ed estraendone una vecchia fotografia. La guardò per qualche secondo prima di posarla sul ripiano di legno davanti a lei. Hailey allungò leggermente la testa per vedere meglio l'immagine. Nella foto c'erano un gruppo di giovani sorridenti, vestiti non molto diversamente da come si vestivano gli attuali soldati. Uno di loro era Jiho, Hailey lo riconobbe subito. Era seduto su un muretto e teneva il braccio attorno alle spalle di un giovane alto e robusto. La ragazza non guardò nemmeno gli altri giovani nella foto, soffermandosi solo su quel ragazzo in piedi accanto ad un giovane Jiho; non le serviva guardare altro. Capì subito che si trattava di lui. Era come guardarsi allo specchio. Malgrado la somiglianza non fosse lampante, c'era qualcosa nello sguardo del ragazzo nella foto che risvegliò in Hailey qualcosa di profondo.

"Cos'è successo?" chiese lei nuovamente con voce rotta prendendo in mano la carta rovinata. Sul retro della fotografia c'era una data: 6 giugno 1995.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora