34 | 𝑳'𝒊𝒏𝒄𝒖𝒃𝒐 𝒆 𝒊𝒍 𝒅𝒊𝒂𝒓𝒊𝒐

141 14 7
                                    

La stanza di Minso era all'ultimo piano delle villa, in un'ala praticamente vuota, e la donna si accertava sempre di chiudere a chiave la porta e che nessuno fosse nei paraggi, soprattutto quando parlava al telefono con suo padre.

Il signor Park, nuovo e stimato membro della consulta, era un uomo anziano, burbero e probabilmente l'unica persona che riuscisse a mettere Minso in soggezione, costantemente alla ricerca di un'approvazione del padre.

Così come la figlia, il signor Park era uno dei maggiori sostenitori del "sangue puro" e uno degli uomini più ricchi e potenti della Corea. Nella consulta c'erano una decina di membri ma la sua presenza era di certo una delle più influenti malgrado la sua visione purista fosse ormai abbandonata da quasi tutti e le sue idee fossero antiche e discriminanti.

"La ragazza è un problema" Minso era seduta comodamente sulla poltrona della sua stanza buia, ancora vestita di tutto punto e con una lunga sigaretta nella mano sinistra.

"Non è ancora detto...gli scienziati stanno lavorando al caso" la voce ferma e rauca del padre risuonò dall'altra parte della cornetta.

"Padre" scosse la testa la donna "Credo seriamente che Jiho non sappia gestire questa situazione...difenderà la nipote anche se dovesse rivelarsi il fulcro di tutti i problemi".

"Lee Jiho è l'ubriacone che è...ma la sua famiglia è a capo di quella villa da generazioni e spodestarlo non è facile, non senza un buon motivo"

Minso si massaggiò le tempie lasciandosi andare sulla poltrona mentre la sigaretta le si consumava tra le dita, sospirando.

"Minso, so che vuoi il suo posto...e la nostra famiglia brama quella posizione da anni. Grazie a quella saremmo definitivamente la famiglia più influente trai portatori del dono...ma mi devi dare un buon motivo, qualcosa di significativo da portare sul tavolo della consulta".

La donna strizzò gli occhi rimuginando. Se solo avesse potuto parlare...dire al padre che Cassie e Jongkook avevano avuto una relazione prima del tempo e che tutti alla villa ne erano stati complici, Jiho e quasi tutti i suoi compagni sarebbero stati allontanati e condannati come complici e violatori della legge. Ma rivelare quelle cose, avrebbe dato modo a loro di fare altrettanto e di smascherare la sua codardia e l'omissione di soccorso clamorosa avvenuta anni prima. In un tribunale avrebbero perso entrambi e per quanto Minso fosse una donna potente, la sua immacolata reputazione si sarebbe sporcata di sangue.

"Figlia mia" l'uomo parlò di nuovo dopo il lungo silenzio della figlia "Ti ho detto che non posso fare nulla senza un motivo..." a quel punto abbassò il tono, quasi sussurrando "...quindi dammene uno".

"Mi stai dicendo di-".

"Non ti sto spingendo a fare nulla di specifico" il padre la interruppe, volendo evitare una conversazione troppo esplicita "Ti sto solo dicendo che con una buona motivazione Lee Jiho potrebbe essere definitivamente declassato...ed io potrei mettere una buona parola per te".

Minso sorrise: "Vedrò cosa posso fare".

***

HAILEY'S POV:

Un insieme di urla e voci allarmate senza senso si facevano strada nella mia testa. Ero sdraiata per terra in un ambiente buio e fastidiosamente caldo. Il mio arco era stretto nelle mie mani e guardavo il buio assoluto sopra di me. Le urla di Yunho. Le stesse urla di quando era stato quasi mortalmente ferito. Perchè le stavo sentendo di nuovo? Alzai la testa a fatica e, con il cranio che esplodeva dalle grida dei miei compagni, vidi rosse e agitate fiamme tutte attorno a me. Dove mi trovavo? Era l'inferno? La voce di Yunho chiamava il mio nome, in agonia. Poi San, Wooyoung, Seonghwa e tutti gli altri. Chiamavano il mio nome ma io non li vedevo e non riuscivo ad alzarmi. Vedevo solo il fuoco, sempre più ustionante e sempre più alto attorno a me e, dietro le fiamme, occhi rossi ed incandescenti. Era straziante, sentire quelle urla e non poter fare nulla, non poter muovere un muscolo. Non riuscivo ad aprire bocca, volevo gridare ma le mie labbra erano serrate, facendo uscire solo un mugolio incomprensibile.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora