24 | 𝑨𝒍 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒐

202 20 15
                                        

Aprii gli occhi, infastidita dalla luce che entrava in maniera prepotente dalle finestre. Il rumore del mare in lontananza mi fece ricordare di dove mi trovassi.

Il modo in cui Yunho era entrato nel mio letto e mi aveva stretta a se, i suoi baci, la sua pelle chiara e segnata, i suoi capelli scuri e morbidi che mi solleticavano il viso. Sorrisi stropicciandomi gli occhi e girandomi dal suo lato del letto.

Allungai una mano ma non sentii altro che lenzuola fredde. Aprii meglio gli occhi e rimasi a guardate il mio braccio steso sul materasso. Il lenzuolo era rimboccato fino alle mie spalle ma l'altra parte del letto era disfatta e spaventosamente vuota.

Di scatto mi alzai a sedere, guardandomi attorno. La porta del bagno era spalancata e la luce al suo interno era spente. Anche in terrazzo non c'era.

L'orologio da parete segnava le 8:28. Saremmo dovuti partire da lì in un paio d'ore. Il mio sguardo finì sulla poltrona all'angolo della stanza. La sua divisa non c'era.

"Non posso permettermi distrazioni e tu lo sei"

"E' meglio per entrambi se manteniamo le distanze. Dovrei pensare solo alle missioni e agli allenamenti, invece la maggior parte del tempo...penso a te".

"Lascia stare quello che ho detto"

Sospirai rigettandomi all'indietro sui cuscini. La situazione era complicata e ambigua. Cosa mi sarei dovuta aspettare ora?

Mi ero dichiarata a lui, realizzai improvvisamente, non ero stata proprio chiarissima ma sicuramente avevo ammesso di provare qualcosa.

Capivo che fosse confuso, alche io lo ero, ma lasciarmi sola in quel letto freddo era stato un risveglio amaro dopo la notte precedente. Il fatto che mi avesse nuovamente baciata dopo la discussione sul balcone, aveva solo complicato di più le cose.

Improvvisamente una voce interruppe il mio flusso di pensieri.

"Wooyoung!!" sentii urlare nel corridoio. Era San.

Mi alzai velocemente e mi infilai i pantaloncini, finalmente asciutti. Abbottonandomeli saltellai scalza fino alla porta, aprendola e affacciandomi sul corridoio.

La chioma bionda di San risaltava nel corridoio grigio mentre, mezzo nudo, stava fermo sulla soglia della sua camera. Wooyoung, intento ad abbottonarsi la camicia nera, si avviava alle scale senza degnarlo di una parola o uno sguardo.

"Va bene, fai il cazzo che vuoi. Sai quanto me ne frega!" esclamò il biondo forzando un sorriso, mentre Wooyoung prendeva le scale, iniziando a scendere con sguardo serio e disinteressato.

San sospirò pesantemente guardando in basso e passandosi una mano trai capelli ma quando mi vide, alla fine del corridoio, mi sorrise come al solito. Feci finta di non aver notato il suo improvviso e forzato cambio d'espressione, accennando un saluto con la mano. Non mi sembrava il caso di chiedergli cosa fosse successo tra loro, lui avrebbe sicuramente divagato e ci avrebbe scherzato su. Chiedere a Wooyoung era la cosa migliore.

"Come hai dormito?" chiese lui camminando tranquillamente in boxer verso di me, col solito sorrisetto.

"Non nella mia stanza" risposi appoggiandomi allo stipite della porta e guardandolo sarcastica. Lui ridacchiò.

"Faceva tutto parte del mio piano" si appoggiò alla parete davanti a me.

"Certo" feci io alzando gli occhi al cielo "La prossima volta dividerò la stanza con Jade, forse lei si ricorderà della mia esistenza".

"Questa non è la stanza di Yunho...?" chiese lui retorico facendo una smorfia divertita e scrutando all'interno della stanza alle mie spalle.

"Lo sai benissimo" incrociai le braccia al petto continuando a guardarlo.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora