15 | 𝑷𝒆𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒎𝒐𝒓𝒕𝒆

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Nonostante i lividi dei precedenti allenamenti e la debolezza provata al laboratorio il giorno prima, quella mattina mi sentivo incredibilmente bene. Sentivo il corpo forte, sicuro e la mente stranamente lucida e serena. Le parole che avevo scambiato con Yunho il giorno prima avevano sicuramente contribuito.

La finta spada di legno che tenevo tra le mani era più leggera del solito e la brandivo contro Yunho mentre San e Jade stavano a guardare a lato della pedana di allenamento. Mi muovevo velocemente mentre le trecce che mi aveva fatto la mia ormai amica mi colpivano la schiena ad ogni scatto. Yunho tendeva la spada lunga verso di me osservando ogni mio movimento e prevedendoli tutti.

"Massacralo!" mi urlava San a braccia incrociate appoggiato al muro. La sua ferita stava guarendo ma non gli era ancora concesso di muoversi troppo, tanto meno di uscire in missione e la cosa lo rendeva molto più impaziente ed esuberante del solito.

Non lasciai che il sorrisino che feci a causa del commento di San mi distraesse dallo schivare il colpo di Yunho. Sapevo che non stava usando tutta la sua forza e le sue abilità ma era la prima volta che riuscivo a stare in piedi e schivare i suoi colpi per così tanto a lungo.

Jade e San sghignazzavano divertiti dalla scena mentre Yunho sembrava soddisfatto per una volta, anche se difficile notarlo dietro a quel solito velo di indifferenza.

"Yuyu, credo che tu possa andarci un po' più duro oggi" urlò San. Quasi mi feci distrarre dall'adorabile nomignolo.

"Già, oggi mi sembra in forma" confermò Jade mentre Yunho tentava un affondo che però schivai abbassandomi velocemente.

Fu un insieme di fattori credo: il mio fisico forte, la tranquillità nella mia mente, l'atmosfera giocosa con i due disturbatori. Come se tutti i pianeti si fossero allineati in un istante, sentii l'impulso di agire ed attaccare. Prima che Yunho riuscisse a colpirmi schivai velocemente e lo colpii dietro le ginocchia, facendogli perdere la forza nelle gambe e costringendolo a crollare a terra. Cascò sul pavimento con sedere e schiena facendo un grande tonfo ma senza emettere nemmeno un suono o una smorfia di dolore.

Rimasi pietrificata mentre tutto attorno a me si fermava. Sentivo solo il martellare del mio cuore nelle orecchie ed un'adrenalina incredibilmente forte che mi riempiva come un bicchiere colmo. Yunho mi guardava da terra mentre si reggeva con i gomiti. La sua espressione di sorpresa sicuramente combaciava con la mia. Dovetti girarmi a guardare Jade e San per capire che effettivamente era successo. Jade era immobile a guardarci con la bocca schiusa e gli occhi sbarrati mentre San ruppe il silenzio ridendo.

"Non è possibile!" esclamò la mora correndo verso di me ed abbracciandomi ridendo nonostante fossi immersa in un bagno di sudore. Mi lascia andare condividendo la sua emozione mentre San rideva salendo sulla pedana.

Yunho si alzò velocemente recuperando la spada di legno. Non sembrava infastidito o arrabbiato, contrariamente era quasi soddisfatto. Sapevo bene che se avesse usato le sue capacità al massimo una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere ma era successa, in qualsiasi circostanza a me andava benissimo. San gli diede una forte pacca sulla spalla che non lo mosse nemmeno di un millimetro mentre lui mi guadava.

"Beh io direi che dopo questo Hailey si merita di finire qua per oggi" disse Jade mettendomi un braccio attorno alle spalle e rivolgendosi allo spilungone. Lui mi guardava serio ma sereno mentre prendeva la spada dalle mie mani in modo stranamente delicato.

"Va bene" annuì lui guardando la mora e di nuovo me. C'era qualcosa di strano. Da quando avevamo parlato il giorno prima l'atmosfera era cambiata. Facevamo le solite cose, lui rispondeva a monosillabi e teneva lo stesso broncio di sempre ma io sentivo qualcosa; così cominciai a guardare Yunho in modo diverso dal solito. Prima ne avevo timore nel peggior modo possibile provando imbarazzo e disagio ogni volta che mi stava accanto, ora mi intimidiva ancora ma in modo più sano e senza accorgermene spesso mi ritrovavo a guardarlo e pensare a quanto fosse bello. Cercavo sempre di evitarlo ma la realtà era che lo avevo pensato dal primo momento. Mi irritava ancora il suo modo di fare ma ero consapevole del fatto che nei suoi occhi scuri ci fosse qualcosa di estremamente fragile. Come se la vita lo avesse colpito ripetutamente e con violenza.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora