19 | 𝑨𝒅𝒓𝒆𝒏𝒂𝒍𝒊𝒏𝒂

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Ero felice, non potevo di certo dire il contrario. Avevo ottenuto quello che volevo, quello che tutti credevano fosse impossibile. Ora che lo avevo ottenuto, però, iniziava tutto un altro capitolo. Avevo paura; non solo dei pericoli e del rischiare la vita...ma anche di non essere di aiuto, di non essere abbastanza per loro, di metterli in pericolo. Wooyoung aveva sbagliato, aveva quasi ucciso San per paura. Quanto era facile che succedesse la stessa cosa a me? Non ero forte come loro, lo sapevo bene, e se non fosse stato per la mia particolare condizione non avrei superato il test.

Quindi sì, ero felice...ma avevo paura.

Tutti questi pensieri mi si attorcigliavano nella testa mentre tenevo tra le mani un bicchiere di plastica colmo di soju, circondata dai ragazzi che ridevano e scherzavano durante quella che voleva essere una festa per me.

Era una festa improvvisata all'ultimo minuto, con bottiglie di soju trafficate dalla cucina e la riva del fiume nel boschetto dietro la villa come location. Dopotutto, non ci era permesso bere fuori dalle festività e dovevamo nasconderci...il che era molto divertente dal momento che avevo visto i ragazzi bere innumerevoli volte da quando li conoscevo.

L'atmosfera era rilassata e piacevole mentre scherzavamo e brindavamo al chiaro di luna, ma non era caotica come al solito. Wooyoung e San, che normalmente erano il duo rumoroso e più festaiolo, non si rivolgevano la parola, stando il più lontano possibile l'uno dall'altro. Partecipavano alle conversazioni e agli scherzi ma non osavano avere nessun tipo di interazione fra di loro. Sapevo che avrei dovuto parlare con San prima o poi, ma non avevo idea di come avrebbe reagito.

"Jiho ha detto che al prossimo demone sarai dei nostri" disse ad un certo punto Hongjoong guardandomi, appoggiato ad un albero con Jade seduta tra le sue gambe "purchè non sia di livello troppo alto...".

"Come ti senti? Sei nervosa?" chiese la mora tra un sorso di soju e l'altro.

La realtà era che non sapevo bene cosa stessi provando in quel momento.

"Un po' credo...spero solo di non essere di intralcio...non conosco il vostro modo di agire quindi-"

"Quello non sarà un problema, lo capirai con il tempo" fece Wooyoung, seduto su una roccia a margine del ruscello, mentre accarezzava l'acqua corrente con la mano. Di tanto in tanto guardava San, che si scolava più soju del dovuto e cominciava a sdraiarsi sull'erba.

"Esatto" confermò Jade "devi solo coprirci le spalle ed aiutare da lontano, Wooyoung sarà con te quindi non devi avere paura".

"Non ho paura" dissi subito. Ma non era vero. Avevo paura. Solo non volevo che loro lo sapessero, non dopo tutto quello che avevo fatto e quanto avevo insistito per arrivare a quel punto. Mi sentivo così stupida e debole.

San, praticamente crollato su di me, era già ubriaco perso sull'orlo di un sonno profondo; mentre Yunho, alla mia sinistra seduto sulla riva del ruscello con una bottiglia semi vuota, era come al solito abbastanza silenzioso. Anche dopo le selezioni di quel pomeriggio e la notizia della mia "promozione" era stato quello più pacato. Non mi aveva fatto complimenti o detto nulla. Non che mi aspettassi qualcosa ma mi portava a chiedermi come fosse possibile che mi piacesse così tanto. Ormai non potevo più negarlo a me stessa. Le sensazioni che provavo in sua presenza erano innegabili. Non riuscivo a spiegarlo ma quelle poche volte che avevamo parlato senza barriere o filtri avevo sentito un sentimento fortissimo e un desiderio che onestamente un po' mi spaventava.

Dio, era bello da morire. Vestito con una t-shirt nera scollata abbastanza per vedere la sua pelle chiara e le clavicole sparire sotto al tessuto leggero e scuro. I capelli erano morbidi solo alla vista, lucenti ma leggermente arruffati mentre con entrambe le mani giocherellava con la bottiglia di vetro. Avrei osservato quelle lunghe e affusolate dita per ore se ne avessi avuto la possibilità. Odiavo l'effetto che aveva su di me.

𝐷𝐸𝑀𝑂𝑁𝑆 | AteezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora