Broken.

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Capitolo 42.-

-Give me love, Ed Sheeran.
- The heart want what it wants, Selena Gomez.

Tre giorni dopo avevo avuto il tempo di elaborare il tutto.E onestamente, non mi era stato d'aiuto. Avevo ancora ben impresso nella memoria lo sguardo perso di Zayn dopo le parole di Paige.Vari motivi mi spinsero a correre via da loro e uno fra questi fu come rapidamente,la ragazza che conoscevo da anni, prese le mani di Zayn fra le sue, incitandolo a tastare la piccola creatura che stava crescendo nel ventre. Se era vero quello che aveva detto Paige, e non aveva alcun motivo di mentire, quello che non ritenevo nemmeno il mio ragazzo, doveva prendersi le sue responsabilità e come padre, doveva comportarsi da tale. Avevo sempre  immaginato il mio futuro con Zayn. Una nostra casa, un nostro nido d'amore, e magari una nostra famiglia. Ma la vita mi avrebbe riservato un futuro diverso e quella notte, fu uno dei tanti segnali.

Quando tornai nel locale, con i tacchi bloccati in una mano, sentii l'urgente bisogno di scappare anche da quel luogo. La gente era aumentata e questo non era di certo a mio favore, dal momento che stavo cercando Niall e Rosalie, ma mi fu difficile anche solo respirare. L'unica persona che intravidi fu proprio Louis e lo ringraziai silenziosamente quando non mi chiese nulla dopo aver osservato con cautela il mio volto ormai rigato da strisce di mascara nero. Gli chiesi anche di portarmi all'aerioporto e poche ore dopo, fui su un'aerio che si dirigeva verso New York.

Appena arrivai da mia madre, fui contenta di non esser stata sottoposta ad uno dei suoi test riguardo il mio aspetto, ero riuscita ad uscire da quel vestitito e legare in tempo i capelli sulla testa ma evidentemente i miei occhi più scuri e spenti del solito, parlarono per me. Dopo che mi sentii a disagio fra le braccia di mia madre, ebbi modo di osservare il mio riflesso allo specchio della mia camera. Gli occhi stanchi erano iniettati da un rosso acceso, il trucco era stato eliminato dal volto risaltando la pelle pallida che tanto odiavo e grazie all'eccessiva felpa enorme abbinata a dei pantaloni, sembravo far parte di una squadra di football. Mi diedi della stupida quando solo a quel paragone, sentii gli occhi pizzicare. Scivolai contro la parete, stringendo le ginocchia al petto e mi lasciai andare all'ennesimo pianto della giornata.

Ovviamente, quella notte non dormii e neanche in quelle successive.

Il secondo giorno, rimasi sotto le lenzuola del letto per la maggior parte del tempo. Non avevo avuto il coraggio di controllare il mio telefono che non aveva smesso di vibrare, solo perchè sarei potuta crollare e perdonare Zayn per ritornare con lui. Ero pronta a continuare la nostra relazione, anche se Paige era incinta e lui era il padre. Ma poi mi erano bastate delle ore per uscire dal mio stato di trance. Dovevo farlo per me stessa e cercare di andare avanti. Durante quel giorno, risposi soltanto alle chiamate di Rosalie e Niall e raccontai a loro tutto quello che era successo. Non mi sorprese affatto la reazione seguente alle mie parole. Niall non fece altro che ripetermi che era dispiaciuto per me e che mi stava mandando, proprio mentre eravamo a telefono, dei baci e degli abbracci virtuali. Sorrisi a quel pensiero, un debole e piccolo sorriso ma pur sempre un segno di qualche emozione. Fu forse, la prima volta che sorrisi dopo alcuni giorni. Avevo mangiato poco, forse quasi nulla. Non che non mi piacesse la cucina di mia madre, bevevo addirittura a stento un bicchiere d'acqua. Trascorsi una settimana in bilico tra l'esserci e il vivere. Fu allora che capii che non stavo vivendo la mia vita ma soltanto lasciando che il tempo scorresse. Gli unici suoni che uscirono dalle mie labbra furono dei singhiozzi soffocati, quando di notte tenevo stretto il cuscino al petto e cercavo di alleggerire il dolore. Non dedicai momenti a mia madre Kate né al suo compagno James. James, l'avevo intravisto tra i corridoi della casa, era un tipo apparentemente apposto. Forse mia madre si stava realmente innamorando, o forse no. Lei non poteva provare sentimenti al di fuori di sé stessa.

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