Capitolo 39.-
[Capitolo da diabete awaw.]
In quel momento furono in gran parte le gambe molli della ragazza a trovare la forza di muoversi e camminare in una nuova direzione, lontano da quel posto. Non sapeva bene dove derigersi poiché il luogo era ancora a lei sconosciuto, ma nonostante il suo cuore batteva ad un velocità poco normale e nonostante i ricordi le stessero corrodendo le ossa, riuscì ad avvistare in lontananza delle scalinate ed un ampio giardino appartente alla struttura. Vi erano dei taxi di un giallo che risaltava velocemente agli occhi, alcuni fermi ed altri in movimento. Le persone chiacchieravano fra loro e sentiva in sottofondo il rumore delle valigie che venivano trascinate contro l'asfalto.Poi, ripensó a quella domanda forse un po' troppa azzardata.
"Mi ami?"
E lui non aveva risposto e lei non aveva alcuna certezza.
No, di certezze non ne aveva affatto. Poteva solo sperare ed aggrapparsi alla speranza che in realtà lui la amava anche se non aveva la forza di dirlo.
Peró, era anche vero che erano passati ben tre anni dall'ultima volta che avevano fatto l'amore e non aveva speso nemmeno una piccola parola per dirle come si sentiva. Lei invece, si sentiva così a pezzi che quasi si paragonó ad un grattacielo in frantumi.
Le piaceva credere che la vita non fosse solo un susseguirsi di dolore ed avvenimeti caotici ma anche che, in qualche parte del mondo, nella vita di qualcuno, c'era pace e tranquillità. Niente dolore, niente lacrime, niente di niente solo magari attimi di pura felicità.Si chiese quando avrebbe potuto far parte di una vita con attimi di pura felicità, si chiese quando avrebbe potuto guardare negli occhi di sua madre e leggere fiducia, affetto e forse ricevere anche ogni tanto un abbraccio sincero. Si chiese quando suo padre avrebbe capito che Kate, sua madre appunto, non ricambiava il suo amore da anni e che doveva firmare quelle carte per il divorzio così che tutto si potesse ufficializzare. Non si accorse nemmeno di una presenza al suo fianco e sul suo volto erano già scese lacrime salate.
Restó a torturarsi le mani come se non volesse incontrare lo sguardo di quella persona. Non era capace di trattenere le sue emozioni e sarebbe potuta crollare anche solo guardando negli occhi suoi.
Quando d'improvviso parlò il ragazzo, sentii le mani tremare immeditamente.
"Perché sei qui fuori?"
Chiese giocando con gli anelli che aveva al dito. Li fece girare e rigirare più volte, torturando il labbro inferiore.
"Potrei farti la stessa domanda ma é da un po' di tempo che non sperchi fiato per rispondere alle mie di domande."
La voce di Mad uscì come un lamento e subito si pentì di aver anche solo aperto bocca.
"Credi che io non tenga abbastanza a te, é questo che vuoi farmi capire?"
Enfatizzó la parola 'abbastanza' come se non fosse d'accordo.
"Non é questo quel che voglio farti capire. Sei ritornato qui, nella mia vita, stravolgendo tutti i miei programmi, tutto quello che provavo a costruire e la sola dimostrazione che ho é che hai un cuore di pietra e mai riusciró a capire cosa provi per me e cosa siamo noi.Ma io ti ho sempre scelto Zayn.Ti ho sempre scelto perché il tuo sorriso non riesco a trovarlo sul volto di nessun altro. Ti ho scelto perché non riesco a trovare altre braccia in cui desideri essere. Ti ho scelto nonostante tutto, ti ho scelto per come sei. Ti ho scelto perché mentre facevo attenzione a non innamorarmi di te, ero già pronta ad amarti una vita intera. Non riesco davvero a capire cosa siamo noi. E quello che mi distrugge é sapere che non sei mio nemmeno un po'. Mentre io, Zayn, sono tua dall'istante stesso che ci siamo incontrati."
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Shiver
Fanfiction❝come quando mi baciavi le labbra e lasciavi il tuo sapore su di esse.❞ 2014, withoutzain©.