Bale.

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Capitolo 4.-

"Mad, andiamocene via. Via da lui."

Niall sembrava esausto e arrabbiato.  Mi voltai per guardarlo. Il sangue fuoriusciva dai suoi lividi, non poteva aspettare altro tempo: aveva bisogno di essere medicato e non sopportava la mia presenza vicino a Zayn. Ciò era chiaro agli occhi di tutti e anche a quelli di quest'ultimo che dopo alcuni passi verso il biondo, strinse il mio polso facendomi voltare di scatto.

"Perdonami, perdonami per tutto."

Sentivo il suo respiro sul collo.

Sussuró queste parole così che io fossi l'unica a sentirlo. La sua stretta rallentò permettendomi di allontanarmi.

》》

Niall ci riportó a casa, ormai erano le due di notte. Le immagini del nuovo Zayn svanirono piano nella mia mente: il sonno lo stava sostituendo.

Il mio risveglio fu lento e mi ci vollero dei minuti per riconoscere la figura di Niall steso al mio fianco sul letto.

"Niall?" Strofinai gli occhi per assicurarmi che non stessi sognando.

Indossava una t-shirt verde chiaro e dei jeans stretti e scuri. La sveglia sul comodino avorio segnava le undici di mattina.

"Sei così carina quando dormi." Squittì unendo le labbra in un sorriso.

Che diamine ci faceva nella mia stanza di domenica mattina?

"Dobbiamo parlare."

"Se é per Zayn io-"

Il suo sguardo riuscì a frenarmi.

"Mad lo sapevi, vero?"

"Perché l'hai picchiato?" Gli domandai alzando la schiana dal materasso.

"Non ho intenzione di rispondere alle tue domande fin quando tu, non risponderai prima alle mie."

Niall era chiaramente incazzato ma quando vide che non avevo intenzione di assecondarlo, parlò per primo.

"Appena l'ho visto non ho potuto fare a meno di tirargli un pugno in faccia per tutto quello che ti ha fatto e così é cominciata la rissa nel locale e siamo stati cacciati. Lui infuriato ha ricominciato a darmele pensanti e il resto lo sai."

"Dio mio, Niall. E ora sei ridotto male, perché non volevi fargliela passare liscia."

Le mie dita si allungarono sul suo volto, tracciando le innumerevoli ferite che la sera prima ero riuscita a medicare.

"Mad, dopo tutto quello che ti ha fatto cerchi ancora di proteggerlo e giustificarlo?"

Nel suo tono c'era un pizzico di rimprovero e tanta rabbia.

"Io-Io. L'ho perdonato."

Farfugliai scendondo dal letto e incamminandomi verso l'armadio.

"Dannazzione Mad, sei una cogliona che perdona le persone e i loro sbagli, come sempre. Ed ora rieccoti qui, delusa e innamorata."

Si alzò seguendoni, mantendendo la distanza.

"Non sono innamorata di lui Niall, lo sai."

"Non raccontarmi cazzate. Tutti i tuoi ricordi sull'adolescenza sono legati a lui, tutti. Eri così felice mentre mi raccontavi delle numerose passeggiate sulla riva del mare. Tutti i party a cui sei andata con lui, tutte le corse di moto a cui partecipavi e come un'innocente salivi dietro di lui dimenticandoti di me. La stessa innocente che solo dopo qualche mese di conoscenza con quel fottuto stronzo, gli ha regalato la sua verginità in una casettina abbandonata fuori città. Quando lui è andato via e ti ha lasciato sola, io Mad, io e solo io ho rimontato tutti i pezzi e ti ho aiutato a rimetterti in piedi, così che mi rispondessi "Sto bene." senza poi mai star bene veramente. Ieri tutto quello che ho fatto é andato a puttane, sapevo che sarebbe finita così. Lui che ritorna e tu, la povera sciocca che sta ai suoi piedi."

Il Niall incazzato era quello che meno preferivo. Gli occhi mi cominciarono a pizzicare: le lacrimine erano vicine.

"Vado a farmi una doccia." Gli annunciai, sparendo dopo la porta del bagno. Strusciai sileziosamente contro di essa mentre le lacrime cadevano incessanti sul volto.

Ricordare Zayn mi portava a soffrire. Amare Zayn mi portava all'auto-distruzione.

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