Shyness.

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Capitolo 6.-

Il calore prese possesso del mio corpo. Ero incapace di muovermi incatenata
nei suoi occhi.

"Certe abitudini non muoiono mai."

Lo sfidai con lo sguardo. Le sue sopracciglia si unirono alle mie parole.

"E tu rimani sempre la stessa."

Dopo attimi di imbarazzo ripresi a parlare.

"Esci?Vattene." Lo invitai ad uscire dal bagno coprendo il mio corpo con una t-shirt. Chiusi la porta alle mie spalle chiudendola stavolta a chiave.

POV ZAYN.

Mi invitó ad uscire col rossore evidente sul suo volto. Cercó di coprire il suo corpo con una t-shirt blu, ma ci riuscì a malapena poiché era molto corta e le arrivava sopra al ginocchio. I capelli poco mossi di quel castano scuro, le scendevano sulle spalle. Alcune ciocche erano trattenute dietro l'orecchio evitando così si cadere davanti agli occhi. Quei fantastici occhi. Sorrisi ingenuamente quando chiuse la porta a chiave non permettendomi di entrare di nuovo.Era chiaramente sorpresa dalla mia presenza in casa e allo stesso tempo intimorita da quest'ultima. Mi era mancata così tanto la sua voce angelica, l'unica capace di rendermi sereno. Il suo corpo a distanza di anni era cambiato: si era sviluppato. Mad non era la ragazza che faceva diete particolari per mantenersi in forma, lei non ne aveva bisogno.

Non so nemmeno io il perché del mio ritorno in città. So di esser stato un bastardo a lasciarla sola in questo posto; dal tronde Bradford non ha la nomena della miglior città in cui vivere.

Avevo solo bisogno di far chiarezza nella mia vita. La rissa con Niall non é stato uno dei 'benvenuti' migliori che
aspettavo ma non potevo dargli torto. Lui sapeva cosa ha passato Mad a causa mia e dovevo soltanto ringraziarlo per la sua presenza accanto alla ragazza testarda di cui mi ero innamorato. Nel corso degli anni ho frequentato alcune tipe interessanti ma nessuna era ed é come lei. Nessuna amava guidare una moto sebbene non fosse munita di patente, nessuna adorava accompagnarmi tutti i giovedì nel negozio dei Cd nel centro della città, nessuna sapeva coccolarmi e toccarmi come lo faceva lei, nessuna mi portava ad amare e odiare la stessa persona nello stesso minuto.

La stanza di Mad era abbastanza grande. In fondo ad essa c'era una grande finestra coperta da tente color panna che contrastavano perfettamente con il color viola chiaro delle pareti. Il soffitto era di un azzurro pastello splendente decorato con alcune comete e stelle. Il letto era adornato con lenzuona bianche e al centro di esso erano posizionati due grandi cuscini blu. Tutto era perfettamente abbinato. Sulla scrivania accanto alla finestra era poggiato il suo pc e un libricino color senape. Il rumore dello porta che si apriva, scricchiolando appena diede fine alla visione della camera. Sotto alla maglietta blu aveva coordinato dei pantaloncini di jeans e delle convers.

"Madless, possiamo andare?."

Ricordo ancora che odia farsi chiamare così. Una smorfia entró a far parte del suo volto, facendomi ridacchiare mentre uscivamo dall'appartamento.

"Come hai fatto ad entrare?"

Lo stupore era chiaro nella sua domanda.

"La tua amica, ha dimenticato la sua borsa l'altra sera." Spiegai accendendo il motore della moto.

"Io non ci salgo."

Disse portando le braccia al petto.

"Sali, ho i caschi." Annunciai.

Le sue labbra decorate con del rossetto rosa chiaro si unirono, in un sorriso di gradimento.

"Andiamo."

Montó sulla moto allacciando il suo casco nero. Era così seducente mentre aprì le gambe per salire.

Per un secondo tornarono alla mia mente tutte le notti di passioni della nostra adolescenza.

______

"Quello non lo mangio."

Mise il muso come una piccola bimba alla vista del kebab, rifutandosi di mangiare il panino che avevo tra le mani.

"Mad, se non mangi questo morirai di fame quindi mangia."

I suoi occhi studiarono il cibo prima di allungare una mano ed afferrarlo.

"Il tuo ragazzo." Annunciai con tono acido.

Il suo telefono vibrava sul tavolo di legno da circa venti minuti ma lei, si limitava a lanciare occhiate al dispositivo ignorando la chiamata.

"Dobbiamo parlare, Niall aspetterà."

Portó il cibo alla bocca e diede un gran morso.

Erano ormai le 22 passate quando finimmo di mangiare. Eravamo all'aperto circondati da un immenso prato verde. Mad sembrava aver freddo
ma si coprì velocemente con una felpa di cotone, prima che potessi offrirgli il mio giubbino. Niall continuava a cercare la ragazza seduta di fronte a me e il pensiero di loro due insieme mandava scariche nervose al mio cervello. Prima che potessi pensare alle conseguenze presi una sigaretta e cominciai a fumare evitando il suo sguardo fisso ai miei occhi.

"Perché te ne sei andato?" Le parole uscivano dalle labbra di Mad, in piccoli sussurri. L'avevo lasciata sola al tavolo, con tutta quella gente estranea. L'avevo lasciata da sola, di nuovo. I ricordi dell'ultima volta che la lasciai sola con altre persone, invasero la mia mente. Perché ero un tale egoista? ritornare nella sua vita quando lei aveva tutto ció che desiderava. Meritava di essere felice, felice senza di me. Le avevo causato troppo dolere. Strinse al petto la sua felpa, mente un vento leggero trasportava con se i suoi capelli che ondeggiavano nell'aria calda di luglio.

ShiverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora