Friends.

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Capitolo 13.-

Erano ormai le dieci di mattina e

Zayn mi aveva lasciato fuori la libreria da circa due ore. Il negozio non era occupato da molti clienti e ció ci permetteva di chiacchierare tra noi colleghe. I jeans che ho comprato all'autogrill erano abbastanza stretti e ho dovuto rinunciare alla taglia in più, per mancanza di tempo. Daniel, il figlio del capo, faceva spesso visita al negozio per controllare alcuni addetti i quali, non erano molto disposti a lavorare per le ore che venivano pagati e così si presentavano a lavoro con ritardi notevoli. Per mia fortuna quella mattina, Rosalie stava appena aprendo la porta d'entrata della libreria, permettendomi di cominciare a lavorare senza ritardi. Il rumore dei passi dei vari clienti provocati dalle loro scarpe contro il pavimento di legno scuro, risuonavano tra le pareti del negozio.

"Dove hai dormito ieri sera?" Mi chiese Rosalie.

"Ero con Zayn." Feci spalluccie, portando agli occhi dei libri di cucina.

"Zayn?!" Le sue pupille si dilatarono alla mia affermazione.

"Si Lie, Zayn." Confermai ridendo per la sua eccessiva reazione.

"Niall mi ha chiamato tutta la sera e ho dovuto dirgli che non eri tornata a casa. Mi ha detto che ha provato a chiamarti ma non rispondevi." Poggió la schiena sullo scaffale colmo di libri, portando le braccia incrociate al petto.

"Strano, non ho ricevuto chiamate. Solo alcuni messaggi." Riordinai lo scaffale, scendendo dalla piccola scala.

"Scusi, avrei bisogno di un libro di fantascienza per questo piccolo campione. Oggi é il suo compleanno!"

La nostra conversazione fu interrotta da una signora che picchiettó le dita smaltate di rosso fuoco, sul capo del piccolo bimbo biondo al suo fianco.

Posai lo sguardo sul bambino di fronte a me.

"Smettila di chiamarmi così mamma! Sono cresciuto. Signorina,"

Il piccolo biondino diede un' occhiata al cartellino sul mio petto.

"Signorina Madless, ormai ho sette anni." Sorrise orgoglioso, indicandomi con le dita il numero di anni che compiva.

I bambini mi erano sempre piaciuti sin da piccola. Desideravo, un giorno averne uno, con il ragazzo che amavo. Avremmo potuto crescere il nostro bambino felici e innamorati. Tra i tanti lavori che ho praticato, la baby-sitter é stato uno dei più faticosi ma che amavo maggiormente. Gestire dei neonati non era affatto facile, ma avere un rapporto con loro mi ha solamente rafforzato l'idea di diventare madre, un giorno.

Flashback:

"Zayn, credi che potremmo mai avere un bambino tutto nostro?"

Domando, sorridendo solo al pensiero.

"Mad," Mi afferra il polso, costringendomi a salire su di lui. Sorrido imbarazzata, mentre comincia a ridere.

"Abbiamo solo sedici anni e poi lo sai, non voglio avere bambini." Fa spalluccie, portando le mani dietro al suo collo.

Il verde prato attorno a noi e il canticchiare di qualche uccellino, creano un magico scenario.

"Lo so, lo so." Sbuffo irritata e mi affretto a scendere dal suo bacino, tornando al mio posto.

So che é presto ma non mi dispiacerebbe avere un futuro con lui, magari anche una famiglia insieme.

"Piccola, lo sai che ti amo ma odio i bambini. Se ne vanno in giro a piangere e a fare bisogni dove non dovrebbero."

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