"Dad".

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Capitolo 45.-

"Aspetta." Borbottò. "Sono Backla, e se stai cercando Zayn Malik, sei nel posto giusto."

La guardai confusa, con il freddo che mi attraversava le ossa e la mente in agitazione.

"Come, scusa?" Una nuvoletta usci' fuori dalle mia labbra, disperdendosi in poco tempo.

Backla sospiro', spostandosi verso il lato della porta in modo che potessi facilmente entrare. "Accomodati, ti verrá spiegato tutto, dentro."

Mi voltai, Louis era ancora in macchina mentre mi guardava con occhi confusi. Gli feci cenno di scendere dalla vettura e di raggiungermi, non ero capace di affrontare tutto da sola. Sarei stata catapultata in un mondo che non conoscevo, dove tutto era un mistero, in un mondo in cui Zayn non voleva che ne facessi parte. Stava cercando di proteggermi, ma era troppo lontano da me in quel momento e non poteva impedirmi di prendere decisioni importanti, come questa. Ero sicura che lui c'era dentro molto, tanto che non riusciva ad uscirne. Se solo non avesse cercato di allontanarsi da me per il mio bene -come lui aveva detto-, sarei riuscita ad essere quella luce nel tunnel buoio. Sarei stata la sua luce di salvezza.
Eppure, ero stanca di riparare finire altrui.

Quando Louis fu dietro di me, poggio' una mano sulla mia spalla, rassicurandomi della sua presenza.

"Non ho intenzione di entrare, senza di lui."

La mia poca fiducia verso quella ragazza estranea, era palese a tutti. Tremai ancora una volta, per poi valcare la soglia di casa Malik ed entrare nella tana del lupo.

POV ZAYN.

Un fallito, ecco cos'ero. Non ero riuscito a convincere mio fratello a tener fuori Madless da tutta quella faccenda. Droga, alcool, scommesse, gare clandestine, questo non poteva essere il suo futuro.

La mia vita era segnata, figlio di un grande uomo che non aveva fatto altro che vivere senza limiti, senza timore di niente, senza paura di finire in carcere e aveva creato due demoni: Me e mio fratello. Il periodo in cui ero arrivato sul filo del rasoio, fregandomene di tutto e di tutti è stata la mia adolescenza, quella parte di vita che vorrei cancellare, dimenticare ed eliminare dalla memoria.

Non ero stato capace di proteggere Madless la prima volta in cui si trovava in pericolo, figuriamoci la seconda. Mi rassicurava, per quanto potesse farlo, il fatto che se solo Drake avesse osato toccare Madless, a quel punto non avrei avuto piu' nulla da perdere e finalmente, avrei messo in atto la mia rivincita.

Eravamo figli di donne diverse, ma avevamo il sangue ribelle di nostro padre che ribolliva nel nostro corpo.

Mia madre era una portatrice di pace, mi aveva insegnato il rispetto nei confronti di mio padre, ed era riuscita a farmelo amare. Non che non tenessi a lui, era parte importante della mia vita cosi' come tutta la mia famiglia. Mi rimproverai mentalmente per il poco tempo che dedicavo alle mie sorelle, infondo avevano bisogno di un fratello maggiore, del loro Zayn.

Quando il suono metallico del mio telefono comincio' a far eco tra le pareti di casa, smisi per un istante di fare allenamento, precipitandomi a grandi passi verso il dispositivo mentre sentivo la suoneria aumentare ad ogni mia vicinanza.

Senza neanche leggere il nome sul dispositivo che lampeggiava, accettai la chiamata.

"Ciao fratellino." Strinsi la mano libera in un pugno, ponendo il telefono tra la spalla e l'orecchio. Velocemente cominciai a raccogliere degli indumenti, infilando poi la manglia e i jeans.

Se mi aveva chiamato, aveva qualcosa di importante da dirmi.

"Dimmi subito cosa vuoi, o potrei correre da te in un secondo e spaccarti quella faccia di cazzo che ritrovi."

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