Threatening looks.

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Capitolo 25.-

Louis, porta Mad nella tua stanza e rimaneteci per almeno dieci minuti."

Incredula, spalancai le labbra. Mimai un 'no' alla mia migliore amica, guardando Zayn con la coda dell'occhio.  Quest'ultimo mi stava rivolgendo uno dei suoi sguardi più temuti. Rabbrividii.

Sicuramente non voleva che seguissi Louis nella sua camera anche perché il fatto che fosse già in piedi pronto a guidarmi altrove, la diceva lunga. Guardai la punta delle mie scarpe: non ero io quella avvinghiata ad una ragazza, infondo una chicchiera da sola con Louis non mi avrebbe fatto male. Scossi i capelli, afferrando la mano del ragazzo e lasciando la stanza udendo vari mormorii.

"Io scometto che scopano." Sentii la voce di Liam in lontananza e poi un forte rumore di vetro contro il pavimento.

La musica era di un volume molto alto e notai varie persone scatenate al centro di una sala. Mozziconi e bottiglie di birre vuote erano presente nei vari angoli dell'appartamento. Solo allora ebbi modo di notare quanto fosse graziosi la casa di Louis nonostante fosse mal ridotta in quel momento. Mi guidó verso la sua camera, tenendo stretta la mano che precedentemente mi avava offerto. La casa era ad un solo piano e quasi ringraziai il cielo per il poco rumore che si sentiva nella parte in cui ora, ci trovavamo. Louis aprì la porta con agilità ad accese la luce; solo allora riportó i suoi occhi sui miei.

"Entra." Unì le labbra in un sorriso per poi chiudere la porta alle sue spalle.

Mi accomodai alla fine del letto ammirando la stanza: contrariamente da quello che potevo immaginare la camera in generale era ben curata e sistemata. Ai lati del letto vi erano scaffali colmi di libri. Chi l'avrebbe mai detto?Louis Tomlinson amante della lettura e da quello che capii soprattutto della letteratura inglese.

"Posso?" Chiesi avvicinandomi ai libri.

Mi fece un cenno di capo, appoggiandosi al letto.

"Sono tutti tuoi?" Sfiorai con le dita le varie copertine affascinata da come tutti quei contrasti di colori, ai miei occhi, risultavano perfetti.

"Si." Affermó le mie teorie.

"Sai - notai il suo sguardo seguire ogni mio movimento.- non l'avrei mai detto."

Lui scosse le spalle con fare innocente.

"Ci sono tante cose che non sai di me."

E per dei minuti mi pentii di averlo giudicato solo per uno stupido comportamento. Si sistemó i capelli per poi riportare il suo sguardo su di me. Gironzolai per la camera, scrutando ogni particolare di essa.

"Non sapevo che ti piacesse tanto ficcare il naso nelle cose altrui."

Ridacchió ed io sorrisi.

"Non ti stanchi di organizzare sempre feste?Sai alla fine la gente torna alla propria casa e credo che tu debba ripulire da solo il macello che c'é nelle stanze." Decisi di raggiungerlo al bordo del letto, dove era ormai seduto a gambe incrociate.

"É un modo per dirmi che potresti aiutarmi tu, stasera?" Aggrottó le sopracciaglia, ammiccando un peccaminoso sorriso.

"Vedo che non hai perso il tuo umorismo."  Lo colpii in modo scherzoso al petto e lui, si finse offesso dalla mia azione.

"Mi hai fatto male." Portó la mano sulla parte che avevo precedentemente colpito, scuotendo la testa.

Questo lato di Louis, non mi era mai stato mostrato. É piacevole e facile da gestire.

"Dovremmo tornare."

"O potremmo anche restare qui e far morire ancora per un pó Zayn." Ridacchió. Fu solo allora che guardando i suoi occhi, mi accorsi di come erano di un verde particolare, intenso ed incantevole.

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