You play or not?

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Capitolo 24.-

Sussurrai un piccolo "ti voglio bene papà." a mio padre, ricevendo una maggiore stretta delle sue braccia intorno al mio minuto corpo.

"Mi fai almeno andare a preparare le valigie?" Mormorai.

"Okay, ma non metterci troppo o potrei sentire la tua mancanza e non riuscirei a sopportarlo." Sorrisi timidamente dopo che fu premuto un bacio sulla mia fronte. Salii in fretta le scale ancora seguita dallo sguardo di Zayn. Avrei risparmiato di fare le valigie anche solo per stringere ancora la sua mano.

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"Siamo arrivati."

Sentii i motori dell'auto lentamente spegnersi. Allungai più volte le braccia, un pó indolenzite per le lunghe ore di viaggio. Il ritorno é stato faticoso a causa del traffico presente sulle autostrade. Zayn mi aveva proibito di scendere dall'auto. "Ci sono dei ragazzi, attireresti troppa attenzione." Mi ha detto più volte per giustificarsi, mentre ormai sbuffavo esausta. Lui poteva liberamente aggirarsi per gli scaffali mentre io ero rinchiusa in macchina. Ebbene sì, ha chiuso le porte dell'auto a chiave, giusto se decisessi di scendere. Ottima scelta direi.

Mordicchiai il labbro inferiore cercando di non ridere. Zayn mi aveva raccontato di come ha provato a parlare ad un cinese senza peró, ottenere buoni risultati. Il suo caricatore era ormai andato e ne aveva bisogno di uno nuovo. Balbettó più volte qualcosa di indecifrabile, irritato per il pessimo acquisto fatto. Il suo telefono non aveva smesso di squillare per la durata del lungo viaggio ma era non si degnato di rispondere. Forse perché c'ero io?

Nei vari autogrill presenti lungo le strade vi erano troppi ragazzi e non voleva che mi guardassero nemmeno da lontano. Esagerato.

"Dove siamo?" Chiesi guardandomi intorno: un edificio con cinque piani era circondato da piccole case.

"A casa di Louis." Rispose ormai fuori dalla vettura.

"Ci stanno aspettando." Aggiunse.

"Per cosa?" Allungai il capo fuori dal finestrino, trovandolo a fumare l'ennesima sigaretta.

"Per una festa e noi ci andremo." Fece spalluccie.

"Non ho il vestito adatto."

E in effetti indossavo ancora quegli stupidi leggins neri.

"Cambiati." Mormoró facendo uscire del fumo grigio dalle labbra.

"Non esiste." Ridacchiai.

Assurdo, davvero assurdo.

"Non ti vedrà nessuno." Si giró di spalle, dandomi una piccola certezza. Sbuffai, legando i capelli in una coda disordinata. Mi allungai verso i sedili posteriori, cacciando dalla valigia una maglia almeno più decente di quella che indossavo precedentemente. Controllai il mio volto allo specchio: il mascara colava appena sotto gli occhi e la matita nera, era ormai andata.Cercai di rendermi almeno un pò presentabile, eliminando il trucco sbavato. Sospirai più volte.

"Andiamo." Portai le braccia al petto, pronta ad attraversare la strada.

"E tu vorresti indossare quelli?"

Chiese con un cipiglio noto sulla faccia.

"Sì."

Accennó una risatina falsa più che mai.

"Non lasceró che gli altri ti vedano con quello addosso."

Alzai gli occhi al cielo, tornando dentro l'automobile. Ne avevo davvero troppo. Mi soffermai a guardare i pochi capi presenti nella valigia decidendo infine di indossare un semplice jeans e una maglia blu. Almeno non avrebbe avuto da ridire sul mio abbigliamento. Non nutrivo molto simpatia verso Louis ma avrei potuto cambiare idea. Forse col tempo era cambiato o forse no.

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