Capitolo 18.-
"Sono dei finestrini neri." Mi informó sfiorandomi il collo con le dita.
"Togli il codino, voglio vedere i tuoi bellissimi capelli." Feci come mi aveva detto, lasciando cadere l'elastico sul sedile nero. Il respiro si bloccava in gola, i battiti accelleravano ad ogni tocco ed io, non riuscivo a smettere di desiderare le sue labbra sulle mie. Per quale strano motivo desideravo baciarlo?
Chiusi subito gli occhi quando lo vidi avvicinarsi con le labbra alle mie. Fece ingresso nella mia bocca, spingendo dolcemente la lingua. Portai le mani ai lati del suo viso, cominciando a ricambiare il desideroso bacio. Le mani di Zayn si allacciarono sul mio bacino, tirandomi ancora più vicina al suo corpo.Quello che stavamo facendo era sbagliato.
Tre anni. Erano passati tre anni dall'ultimo bacio. Avevo passato notte insonni, desiderando di volerlo accanto o semplicemente di assoporare le sue labbra morbide. Potevo sentire sulla punta della mia lingua il sapore del fumo mischiato a quello di un dolce drink alla ciliegia.
"Ti basta questo come motivo della mia presenza?" Gemette nella mia bocca.
"Zayn, non dovremmo." Poggió la sua fronte alla mia, cominciando a segnare con il dito piccoli cerchi sulle mie labbra. Avanzó la pressione scendendo lungo la mia pancia. Cercai di mandare avanti un respiro regolare ma ció era impossibile visto che, stava percorrendo con le dita il mio corpo coperto. Egoistamente desiderai di non essere vestita e di poter scrutare ancora una volta i particolari del suo corpo.
"Non lo faró comunque. Non passeró una notte con te fin quando non ammetterai di amarmi ancora.Ora ti sto semplicemente dando una piccola anteprima di quello che potremmo fare insieme."
Il suo fiato caldo era lungo il mio collo, portandomi brividi su tutta la pelle appena coperta. Toccó il mio naso con l'indice, mostrando uno dei suoi miglior sorrisi.
"Mai, non succederà mai."
"Sono andato via da questa città per lasciarti spazio. La tua famiglia mi odiava e mi odia tutt'oggi, tu non eri più la stessa e la colpa era solo mia. I sensi di colpa erano tanti, non potevo sopportare di essere la causa dei tuoi problemi. Non sono mai stato bravo nel farmi perdonare ma sappi, che ogni giorno della mia vita tu rimarrai il mio pensiero fisso." Le sue mani ora stringevano il volante di pelle nera. Per quelli che mi sembrarono ore rimanemmo a guardarci ed io, non ero capace di concludere una frase che avesse senso. Come quando ti fai discorsi mentali ma alla fine non riesci nemmeno a buttar fuori due parole.
"Ti porto a casa." Sfioró dolcemente le mie guance, accendendo poi il motore della vettuta.
Sentivo ormai gli occhi pesanti e la mente confusa. Tornata a casa tirai un sospiro di sollievo, alla vista dei due appassionati di calcio ancora sul divano mezzi addormentati. Mio padre produceva strani rumori con la bocca mentre Niall rimaneva il solito angelo tranquillo. Riposi nel cestino le birre vuote che erano sparse sul tavolino di vetro decidendo di andare a dormire.
Scesi frettolosamente dal letto avviandomi verso la porta. Qualcuno aveva misteriosamente bussato alla porta. Mio padre aprì lentamente gli occhi mentre il mio migliore amico era già sull'attenti con lo sguardo fisso alla parete vicina la porta. Mi incamminai verso la porta sotto lo sguardo attento di Niall e Mark.
"Hai dimenticato il telefono in macchina."
Oh dio, era uno scherzo?
Il mio samsung bianco era tra le grandi mani di Zayn. L'orecchino che portava all'orecchio destro risaltava sotto la luce artificiale del porticato marrone. Portai una mano alla fronte sentendo i passi del biondo avanzare verso la nostra direzione.Cercai di liquidare Zayn il prima possibile ma ormai mio padre e Niall erano sulla soglia di entrata della casa. Riposi velocemente il cellulare nella tasca della felpa viola mentre cercavo di mettere insieme motivi validi della presenza del moro. La notte era calata ed erano ormai le quattro di mattina. Giurai di cercare di non essere così sbadata com'ero. Vedevo la rabbia crescere sul volto del mio migliore amico mentre mio padre impiegó abbondanti minuti per riconoscere Zayn.
"Ehm g-grazie." Balbettai imbarazzata.
"Zayn?" Grattó Mark.
"Signor Slaw, sono contento di rivederla." Ha detto porgendo gentilmente la mano a mio padre.Sibillai un 'ti spiego dopo' al biondo, sperando che restasse tranquillo almeno fino a quando Malik non se ne sarebbe andato.
"Come mai qui?" Domandó il mio uomo.
"É quello che ci chiediamo tutti." Niall strinse di poco gli occhi ammiccando uno sguardo di sfida a Zayn.
"Sono sono di passaggio." Spiegó il moro guardando noi tre.
"Bhe?entra pure." Disse mio padre spostandosi alla mia destra per permettere il libero passaggio.
"Saranno le quattro passate di notte e di certo non ti lasceró guidare fino a destinazione." Aggiunse stringendo la spalla all'interessato della faccenda.
"Io non credo sia un'idea buona." Zayn scosse la testa cercando di convincere mio padre.
"Per una volta sono d'accordo con Malik." Fulminai con uno sguardo Niall.
Non era il momento opportuno per discutere.
"Smettila di fare il bambino." Sussurrai al ragazzo dagli occhi chiari. Sentii discutere gli altri due uomini alle mie spalle fino a quando dopo l'ennesimo 'no' Zayn si decise ad accettare la proposta di Mark.
Ormai l'alba era passata e il sonno tardava a venire. Nonostante il tempo che si trascorre a dimenticare una persona, niente sarà mai abbastanza:il battito accelerà al suo minimo sguardo, gli occhi cercheranno il suo corpo tra la folla, la mente ripercorrerà tutti i momenti trascorsi con lei e alla fine ti rendi conto che anche guardare il cielo ti porta a un suo ricordo, anche ascoltare una canzone potrà portarti tristezza. E poi guarderai altre coppie e ti domanderai dove hai sbagliato e ti domanderai cosa starà facendo la tua metà. Per quanto ci costa ammetterlo, quella persona rimarrà nel nostro cuore, rimarrà parte delle tue ferite, parte esistente dei tuoi giorni.
Poteva sembrare una cosa giusta riprendere un rapporto ormai chiuso? poteva mai, dipendere la mia felicità, da un ragazzo? Lasciamo che gli altri possano entrare e prendere di noi ció che loro, ritengono appartenergli. Vediamo andar via ció che ci appartiene e lo lasciamo andare, perché troppo stanchi non vogliamo combattere. Ma la nostra stanchezza non é di fatica bensì di parole. Vorremmo non dover per forza creare un dialogo per farci capire ma semplicemente, lasciarci guardare e farci capire. Alcuni hanno questo potere: bastava un semplice sguardo e ogni tua debolezza emergeva dall'abisso profondo del tuo cuore. Queste persone, non sono maghi o stregoni che hanno la capacità di leggerci dentro; queste persone sono coloro che ci conoscono ma non di vista, non di sfuggita, ci conoscono davvero per ció che siamo. Non dovremmo lasciarle andare ma semplicemente godere ogni giorno che puo' essere trascorso in loro compagnia. Lasciare andare qualcuno non é segno di poco amore verso quella persona ma semplicemente una dimostrazione di libertà. Lascia volare chi vuole e guarda il suo volo: se torna da te nonostante la gioia di un nuovo istante allora vuol dire che é degna del tuo amore. Aggrapparsi a un ricordo per vivere non é vivere ma sopravvivere. Non si vive di ricordi ma d'amore, amore puro. Zayn per me era gioia, dolore, amore e paura ma era difficile ammetterlo. La paura di essere distrutta da un'altra persona prevase dalla gioia di essere felice con essa.
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Shiver
Fanfiction❝come quando mi baciavi le labbra e lasciavi il tuo sapore su di esse.❞ 2014, withoutzain©.