Hurts.

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Capitolo 31:

Flashback:

Resto distesa sul verde prato del parco, mentre un caldo sole di Maggio colpisce in pieno i nostri volti facendo brillare la pelle. Zayn ha la testa sul mio grembo con lo sguardo fisso davanti a sé e di tanto in tanto, passo le dita tra i suoi capelli sapendo quanto gli piace.

"Zayn.."

Mormoro e il suo sguardo sfreccia verso di me.

"Mh?"

"Devi per forza andare alla gara di domani? Sono così preoccupata."

Sbuffo, sentendolo ridacchiare leggermente.

"Mad, dovresti smetterla di pensare che guidare la mia moto in un gara sia tanto pericolo o che addirittura possa farmi del male perché non é così."

Scrolla le spalle, portando lo sguardo su un piccolo bambino che gioca col proprio cane.

"Lo so che é forse patetico credere che una moto possa separci ma ho soltanto paura di perderti."

Si rannicchia, avvolgendo le braccia attorno al mio bacino.

"L'unica che puó separarci al momento é tua madre." Sussurra, facendomi ridere.

"Non é così tanto cattiva con te."

Lo vedo alzare gli occhi al cielo per poi lasciare numerosi baci sotto il lobo del mio orecchio.

"Se non fossimo in un parco pubblico, di lunedì mattina, ti avrei probalbilmente già scopata su questa misera coperta."

"Zayn!"

E solo grazie ad alcune parole sento il corpo andare in fiamme. Lo fa di proposito, sa quanto mi piace sentirlo sussurrare. La sua voce, dio.

"Ho saltato la scuola per te, ricordarmi di aggiungerlo alla lunga lista di cose che sto facendo per un certo moro."

Sorride contro la mia pelle.

"Ohw che brava studentessa. Sono sicuro che la professoressa Ghilberh starà immaginando il perché della tua assenza alle lezioni di letteratura.Domani andrò ad informarla di persona."

Abbiamo saltato scuola, o più oppurtuno dire che Zayn mi ha trascinata nel parco della città, sconvolgendo i miei piani di oggi. Avrei dovuto seguire due lezioni di letteratura e poi annoiarmi con le noise ore fisica. Forse é meglio così, preferisco mille volte essere in qualche strano posto con Zayn che andare a scuola da brava ragazza del liceo.

"Già, mi ero quasi dimenticata che sei il suo 'preferito'."

Borbotto, artoccigliando in un dito una ciocca dei suoi capelli. Deduco che non ha usato alcun tipi di gel, li ha più morbidi del solito. Infondo, mi ha risparmiato di avere sulle dita uno strano strato di appiccicosa gelatina maschile.

"Questo non é affatto vero."

Lascia degli altri baci sul collo, appoggiando nuovamente la testa sul mio grembo.

"Hai presto un otto ed hai copiato dal più imbranato della classe.In fisica ho preso un misero sette, dopo che avevo passato un pomeriggio intero a ripete."

Mi derite, ripetendomi che in fisica sono totalmente incapace. Parla lui...

"Liam e gli altri ci hanno invitato ad una festa, stasera." Mi informa, formando uno strano insieme dei miei capelli.

"Dobbiamo proprio andarci?"

Non amo andare alle feste chiassose, piene di gente sconosciuta e che riesce a mandare giù quantità di alcol innumerabile. Ancora mi chiedo come fanno o se sono soltanto io che non lo reggo abbastanza.

ShiverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora