23.

323 33 0
                                    

Il giorno successivo Hazel si trovava con il Dottor Evans in infermeria. Il medico aveva intuito il suo potenziale dato il suo atteggiamento distaccato e competente nel curare feriti e soprattutto il suo sangue freddo nell'assistere un uomo che spirava di una morte piuttosto violenta e improvvisa come quella di Jack.

In quel momento stavano preparando il corpo del povero giovane, in vista della cerimonia di sepoltura in mare prevista per quella sera al tramonto.

«Deve esserci stato un danno agli organi interni del corpo» commentò Evans tra sé, e si sorprese nel sentirsi rispondere con voce assorta: «Non credo proprio possa essersi trattato di avvelenamento.»

Si girò di scatto per trovarsi Hazel a maniche rimboccate che ripuliva concentrata il sangue secco dal volto del giovane che portava ancora sul viso e sul mento le tracce di quella tremenda tosse sanguinosa che gli aveva bloccato in gola gli ultimi respiri, rivelandosi fatale per lui. Gli occhi del defunto erano ancora spalancati.

«Potete chiudere le sue palpebre, Ms» sussurrò alla giovane, che prontamente obbedì all'ordine, mormorando una preghiera silenziosa per l'anima di Jack, augurandogli di riposare in pace per sempre. «E, ditemi, cosa vi fa supporre che non abbia ingerito qualcosa di tossico?»

«Piante come la belladonna o l'aconito ti fanno tremare le budella e chi ne mangia muore in una pozza di vomito e dissenteria, ma mi sembra chiaro non sia questo il caso... a meno che non si tratti di qualche pianta strana da terre lontane che faccia sputare fiotti di sangue, certo.»

Evans mascherò l'incredulità con un colpetto di tosse, in quanto erano state le sue medesime valutazioni di poco prima.

«Avete un'ampia conoscenza delle piante, Ms Miller» commentò cauto.

Hazel non era abituata a sentirsi rivolgere una frase del genere in un tono simile a un complimento da un uomo, di solito prevaleva l'incredulità, o peggio, l'accusa.

Lei sollevò lo sguardo incontrando quello del dottore e, cogliendo in quegli occhi scuri una luce di genuino interesse, rispose: «Mia nonna Heather mi ha insegnato tutto quello che so sulle piante e sulle loro proprietà. Per questo so che alcune, se usate impropriamente possono essere molto pericolose. Ricordo quella volta che Annie Shephard non ci aveva detto di essere incinta e aveva chiesto un rimedio per l'emicrania, e mia nonna le ha dato un preparato a base di fiori di tanaceto, provocando la morte del feto.»

Aveva quasi rimosso quell'episodio e il fatto che le tornasse in mente in quel preciso momento della sua vita, nelle sue condizioni, la fece rabbrividire e si portò istintivamente una mano al ventre.

A Gabriel Evans non sfuggì quel dettaglio. «Ms Miller, voi aspettate un bambino?» le chiese, con tono professionale.

Hazel sospirò, non desiderava che la notizia si diffondesse troppo, però decise che poteva fidarsi di quell'uomo, perciò si limitò ad annuire.

Lui le rivolse una lunga occhiata e valutò: «Non dovete essere molto avanti, direi...»

«È successo prima che partissi per Plymouth con Ms Walsh e il Capitano Lockhart. Poi non sono più stata con un uomo» mentì con convinzione, prima che lui potesse trarre altre conclusioni. Un conto era che Evans fosse a conoscenza delle sue condizioni, un altro che scoprisse la sua relazione con Ross.

«Capisco. Avete particolari fastidi?»

Lei scosse il capo. «Nulla che non sia normale nel mio stato.»

«Promettetemi che vi farete visitare se doveste notare dei sintomi strani, intesi?»

«Certo, dottore.»

Soddisfatto, Evans tornò a rivolgere la sua attenzione sul corpo senza vita di Jack.

«Credo che la sua morte sia stata causata da un forte colpo» ipotizzò il dottore, sollevando la camicia di Jack e mettendo in mostra un livido violaceo sullo stomaco.

Hazel guardò senza impressionarsi la carnagione ormai grigiastra e sospirò: «Perché non l'ha detto a nessuno? Avreste potuto farlo stare meglio.»

Evans rimise a posto la camicia del giovane, poi scosse il capo. «Ci sono certe cose per cui non c'è nessuna cura, Ms Miller. Credo che questo anche vostra nonna ve l'abbia insegnato.»

«Era così giovane. La povera Anne si è ritrovata vedova ancora prima di poterlo sposare. Era un bravo ragazzo, Jack, anche se lo conoscevo a malapena» mise un freno a quelle frasi di circostanza e terminò il suo lavoro, dopodiché, come voleva l'usanza, cucì il cadavere all'interno della sua branda con dei pesi ai piedi. L'ultimo punto andava fatto passare nel naso, per assicurarsi che il defunto fosse davvero tale, anche se in quel caso non c'era alcun dubbio. Il compito spettava a un amico, ma Jack si era unito da poco alla ciurma e nessuno si era offerto di farlo, quindi toccò a Hazel, che, mentre dava quell'ultimo punto, gli augurò un buon riposo, assicurandogli che un giorno avrebbe rincontrato la sua Anne in Paradiso.

Quando il cadavere fu pronto, lo sistemarono su una barella e dei ragazzi forti, tra cui Ross, arrivarono per prendere il corpo del defunto e portarlo sul ponte superiore, dove si erano riuniti tutti i passeggeri della Wicked Mary.

Vicino al parapetto da cui avrebbero calato il corpo senza vita di Jack, stavano il Capitano Lockhart e i sottufficiali. Haze raggiunse Deirdre, un pochino in disparte, e le prese la mano con un gesto spontaneo, mentre rimanevano in un silenzio assoluto come tutti gli altri sul veliero.

Alcuni si fecero il segno della croce, altri rimasero semplicemente in silenzio a guardare quel loro compagno d'avventura che veniva calato nell'oceano, sua futura eterna dimora.

A un certo punto la voce alta e squillante del capitano si levò, pronunciando alcuni versi in onore del defunto:

Possano le tue membra riposare

nel freddo abbraccio

del mare cupo,

più caro fratello.

Possano i venti sospingere

sui bianchi crini pizzati

la tua eterna eco.

Quando Lockhart finì di parlare si sentì il tonfo del corpo di Jack che raggiungeva le onde. Hazel strinse più forte la mano di Deirdre e lasciò che due lacrime silenziose le scivolassero sul volto, poi cercò Ross con lo sguardo e notò che anche lui aveva gli occhi leggermente lucidi. Le parole del capitano, unite agli eventi degli ultimi giorni avevano smosso molti cuori, non solo i loro.

N.d.A.

Ciao a tutti, in questo breve capitolo vediamo il Capitano Lockhart alle prese con un momento per niente facile sulla propria nave: il funerale di un membro dell'equipaggio.
Chissà se questo avvenimento minerà l'equilibrio della nave.

Alla prossima e grazie a chi ci segue!

CC

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora