Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARI

43.

Ancor prima di giungere sul ponte superiore, il naso di Hazel fu colpito dal forte odore del pesce appena pescato e, una volta alla luce che andava facendosi sempre più intensa man mano che la mattinata avanzava, lo spettacolo che le si presentò davanti le scaldò il cuore, nonostante tutto.

I marinai ridevano e chiacchieravano, si davano l'un l'altro pacche incoraggianti sulle spalle, con espressioni gioiose e soddisfatte di fronte a quella pesca che definire generosa sarebbe stato riduttivo. Le reti adagiate sul legno della Wicked Mary erano strabordanti di pesci di varie forme e dimensioni, le cui squame ancora umide rilucevano al sole.

«Avete visto, Ms Miller? Che dite, vi basta tutto questo pesce?» le gridò dietro Morrison, il marinaio in carne che pareva avere una forte simpatia sia per lei che per Deirdre, infatti le trattava con un rispetto che difficilmente aveva trovato negli altri membri della ciurma.

«Oh, buongiorno!» rispose Hazel, sorridendo all'uomo. «Direi che una pesca così abbondante è proprio di buon auspicio. Credo di non aver mai visto tanto pesce nello stesso momento, neanche al mercato di Billingsgate.»

«Sicura che vi basti quel pesce, Ms? Altrimenti, sapete dove trovarmi» intervenne un ometto che poteva essere il nonno di Hazel, con giusto qualche dente in bocca e con l'aria di uno che, preso nel momento sbagliato da suo marito, si sarebbe sbriciolato senza problemi tra le mani forti dello scozzese.

«Vi ringrazio per la vostra cortesia, signore, ma mi sono sempre piaciuti i prodotti freschi, quelli troppo stagionati li lascio agli altri» ribatté lei, facendo vagare lo sguardo castano tutt'attorno e individuando finalmente il capitano vicino al timone, in compagnia del suo secondo Caine e del vice artigliere Duncan. I tre uomini parevano intenti in una fitta conversazione, con Lockhart che guardava all'interno di un cannocchiale e lo passava a turno prima a Caine e poi a Duncan, ma lei si disse che per un motivo come l'incolumità di Billy valeva ben la pena interromperli. Provò un moto di risentimento per il fatto che loro stessero lì a pensare a tutt'altro mentre quel ragazzo rimaneva chiuso dentro una cabina, ferito e febbricitante.

Prese un lungo respiro: aveva già capito che con Lockhart non funzionava mostrarsi sul piede di guerra e lo rispettava troppo per fronteggiarlo apertamente davanti ai suoi sottoposti.

Prima che potesse parlare, entrambi i sottufficiali le riservarono un inchino, seguito dai soliti convenevoli.

«Siete arrivata giusto in tempo, Ms Miller. Scommetto che una donna come voi, sa benissimo come ricavare dei filetti dignitosi da tutto il pesce che i marinai hanno pescato» fu il commento poco originale di Caine.

Il capitano continuava concentrato a scrutare l'orizzonte con il suo cannocchiale, mentre Duncan lanciò un'occhiata amichevole alla ragazza: «Giurerei che Ms Miller è in grado di preparare manicaretti che farebbero resuscitare un morto, ma le sue doti vanno ben oltre. Non dimenticate che è la dama di compagnia di Ms Walsh.»

Al sentire nominare Deirdre, James riemerse dalle sue elucubrazioni riguardanti la rotta e rivolse finalmente la sua attenzione a Hazel, che lo fissava con insistenza.

«Perdonatemi, Ms Miller, avete bisogno di qualcosa?» le chiese, in tono cordiale, posando i suoi occhi azzurri sul volto serio di lei.

«Desidererei parlare con voi, capitano, se non vi è di troppo disturbo» rispose, ergendosi in tutta la sua modesta altezza e scostandosi dal viso un lungo boccolo che le era sfuggito dalla crocchia.

«Sempre tutte a voi le fortune, Capitano Lockhart!» esclamò Duncan in tono leggero, rivolgendo una lunga occhiata d'apprezzamento a Hazel.

Gli occhi chiari e infossati di Caine seguirono quelli del vice artigliere e si soffermarono sulla scollatura dell'abito celeste della ragazza. «Finn, se continuate a guardare Ms Miller in quella maniera potrebbe aspettarsi una proposta di matrimonio.» Quella di Owen Caine sarebbe dovuta essere una battuta, ma il suo sorriso tirato si limitava solo alle labbra, gli occhi rimasero seri e quasi privi di espressione. Quelli di James invece si spalancarono mentre squadrava Fingal con aria incredula.