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Quella sera, dopo una cena a base di uno stufato di pesce e frutti di mare dal sapore celestiale, la maggior parte dei marinai che non erano di turno andarono a ritirarsi di filato sulle brande, sfiniti per via delle ore di lavoro interminabili degli ultimi giorni e afflitti per la notizia che l'arrivo a Kingston sarebbe stato ritardato.

Ross era di ronda per il secondo turno della notte, aveva provato a dormire un paio d'ore ma aveva preferito alzarsi dopo un po' che si rigirava sulla branda senza riuscire a trovare la posizione. Non era l'unico a essere ancora sveglio, e a uno dei tavoloni, con un paio di lanterne davanti a loro, trovò Morrison che parlava con Chadwick e Turner.

Il lowlander aveva un'aria più serena rispetto al giorno dell'operazione e aveva smesso di guardare il proprio moncherino come se appartenesse a un estraneo. Ross gli si sedette vicino e gli mollò una pacca sulla schiena. «Tutto bene, aye?»

«Och, MacLeod, mentirei se non dicessi che sono stato meglio, ma quel dottore gallese sa il fatto suo. Perlomeno non sono stato ricucito in fretta e furia senza attenzione come avrebbero fatto molti altri.»

«Evans è davvero un abile medico» convenne Tom Chadwick, mentre terminava di scolpire con la massima precisione le froge di un cavallino di legno.

«Mmh, per via di questo allungamento di rotta perderò la nascita del primo figlio di mia sorella» confessò Morrison sconsolato.

«Se volete, dopo che avrò reso splendida la polena della nave, potrei farvi un giocattolo simile a questo» si offrì il capo carpentiere sollevando il balocco ormai ultimato e Ross ne potè ammirare l'accurata fattura.

«Avete figli?» gli domandò MacLeod, il cui pensiero era volato inevitabilmente al fagiolino nel ventre di Hazel. Anche a lui sarebbe piaciuto migliorare le proprie scarne abilità di intagliatore e poter così realizzare un dono per il piccolo in arrivo.

Chadwick emise un sospiro basso e spostò lo sguardo al foglio su cui Billy stava facendo scivolare un carboncino, la lingua tra le labbra, concentrato. Eppure il carpentiere non stava vedendo il disegno del volto della nuova polena: il suo pensiero era miglia marine lontano da lì.

«Sì, ho un figlio che si chiama Adam, ma non lo vedo molto» si limitò a dire, poi rivolse un sorriso all'indirizzo di Morrison. «Questo cavallino è per lui, ma ne farò uno altrettanto bello per vostro nipote, potete contarci.»

«Finito» annunciò Billy, sollevando il foglio e mostrando a tutti il volto della polena, con i capelli lunghi e ondulati spinti all'indietro dal vento e dai lineamenti dolci ma lo sguardo fermo e attento a scrutare l'orizzonte in cerca di sciagure che avrebbero potuto abbattersi sulla Wicked Mary.

«Trovo che sia semplicemente perfetta, ragazzo» osservò Chadwick dando una pacca affettuosa sul braccio del fabbro.

Anche i due scozzesi convennero, poi Morrison e il capo carpentiere dissero che andavano a riposare, mentre Billy rimase ancora al tavolo, prendendo un altro foglio e cominciando a tracciarvi delle linee. Ross dall'altra parte del tavolo lo guardava lavorare in silenzio e non gli sfuggì che lui canticchiasse a bocca chiusa una melodia che gli sembrava familiare.

Ci pensò su per un po' e si ricordò che era una canzone che aveva sentito intonare a bassa voce a Haze mentre lavorava in infermeria e non solo.

«Che avete, MacLeod?» gli domandò Billy, accorgendosi che l'altro lo fissava con gli occhi verdi accesi da una strana luce.

«Och, nulla, stavo pensando che siete proprio bravo a disegnare.»

L'altro gli rivolse un sorriso tirato e si scostò una ciocca di capelli castani dal volto, poi allungò una mano e chiese: «Posso vedere il vostro tatuaggio? Per capire se i dettagli sono rimasti tutti al loro posto.»

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora