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Il rancio quella sera consisteva in un piatto di pesce e frutti di mare aromatizzato con una spezia chiamata curry, dal sapore insolito ma non sgradevole, che Ross non aveva mai sentito prima di avere a che fare con Dembe Freeman.

Mangiò la sua porzione in fretta, ingollando un boccone dopo l'altro, affamato.

«Ehi, Scotty, fare la guardia mentre gli altri si ripassano la vacca del capitano ti mette appetito, eh?» commentò Pitts, da uno degli altri tavoloni, mentre i brutti musi attorno a lui se la sghignazzavano, chi tirando su col naso, chi pulendosi le labbra col dorso della mano dopo un boccone più che generoso di pesce.

«Compensi la tua fame di fica affogando i dispiaceri nel cibo, highlander?» si unì al coro un altro che aveva giusto quattro capelli sulla testa lucida di sudore e altrettanti denti in bocca.

«Mmh, non ti perdi molto, quella ormai è merce usata e strausata. Ma è l'unica che abbiamo a disposizione» rincarò la dose un terzo.

Ross posò il cucchiaio con un tonfo secco sul tavolo e strinse i pugni, poi si alzò, ergendosi in tutta la sua altezza. Ai suoi lati sia Paulie che Morrison seguivano attentamente la scena, infastiditi quanto MacLeod da quei commenti spiacevoli ai danni di Ms D.

«Su, ragazzi, piantiamola con queste scenate da ragazzini e voi, Pitts, Downey e Sheridan, non mancate di rispetto a Ms Walsh» intervenne Chadwick, sollevando gli occhi castani dal proprio piatto e fulminando i marinai con lo sguardo.

«Be', le nostre sono solo delle constatazioni. Non ho ancora capito perché non ci hanno messo a disposizione anche l'altra, in modo da cambiare un po'.»

«Sarà frigida, anche se i segni sulla sua faccia lasciano intendere ben altro. A quella piace scalciare, ve lo dico io.»

Con un'ampia falcata Ross fu di fianco a Pitts che, incurante del rimbecco di Chadwick, aveva continuato imperterrito con le sue uscite infelici. Gli afferrò lo scollo della camicia e lo strattonò, sollevandolo dalla panca senza alcuna fatica, dato che l'altro era la metà dello scozzese.

Pitts prese a tremare sotto lo sguardo truce del mozzo e quelli che fino a un istante prima gli avevano dato man forte ammutolirono oppure ridacchiarono a spese del malcapitato, i cui occhi scuri e porcini erano spalancati per il terrore.

«Aye, ci siamo capiti» si limitò a concludere MacLeod, lasciandolo bruscamente e il culo dell'altro toccò di nuovo il legno con un tonfo affatto gentile.

Finito di cenare, Ross andò in infermeria, raggiunto da Deirdre poco prima che suonasse la campana delle sette.

«La nostra amica in comune ti saluta» gli mormorò lei con un largo sorriso, pizzicandogli un braccio con aria complice.

«Mh.»

«Di recente sei stato di poche parole, MacLeod, ma stasera ti stai proprio superando. È successo qualcosa di spiacevole?»

Lui ricambiò lo sguardo color dell'argento dell'irlandese e si strinse nelle spalle. «Nay, solo qualche marinaio con la lingua troppo lunga.»

Lei annuì e stava per rispondere quando all'ingresso dell'infermeria si stagliò la figura imponente di Owen Caine. Il capitano in seconda si passò una mano tra i capelli sale e pepe tirando indietro un ciuffo che era sfuggito dal codino.

Ross avvertì un moto di disgusto e odio cieco, e notò come anche Ms Walsh al suo fianco si fosse irrigidita.

A rompere il silenzio però fu proprio Deirdre che, assumendo il suo tono professionale e stampandosi in faccia un sorriso di circostanza, nonostante avrebbe voluto strappare le palle a Caine e gettarle in mare, domandò: «Posso fare qualcosa per voi, Mr Caine?»

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora