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Ross venne svegliato dalla campana delle quattro, le stelle erano ancora visibili nel cielo che pian piano si rischiarava. Con le membra intorpidite, si trascinò al ponte superiore e arrancò verso la serpa assieme agli altri marinai stanchi e assonnati a fare le rispettive abluzioni. Con mano meno incerta delle prime volte, si arrampicò lungo l'albero di bompresso, si accomodò calandosi le brache e tenendosi ben stretto al graticcio si liberò lo stomaco mentre lanciava una fugace occhiata alla sua sinistra alla polena della nave, una donna dai lunghi capelli mossi e un sorriso sfuggente quanto intrigante.

Venne chiamato di immediato in cambusa da Mr Freeman dove trovò ad attenderlo un bel tè nero in cui inzuppare qualche galletta secca che si sforzò di mandar giù mentre il cuoco ravvivava il fuoco nella stufa su cui stavano già abbrustolendo due fette di pane. «Oggi porterai tu la colazione al capitano, ragazzo» lo informò spiccio Dembe. «Coraggio, corri a prendermi un uovo fresco.»

Una volta tornato dal recinto degli animali, Ross chiese incuriosito in cosa consistesse la colazione di Lockhart.

«Non più di quello che mangiamo io e te, in tutta onestà. L'unica sua ferrea richiesta, in aggiunta al tè e al pane, è un uovo alla coque.» Serio, lo fece alzare dallo sgabello dal quale MacLeod lo studiava. Gli chiese di avvicinarsi al fornello e Ross, dopo che lo vide calare con delicatezza l'uovo in un pentolino in cui versò un goccio di acqua fresca, si azzardò a commentare: «Non mi pare un compito particolarmente difficile.»

L'altro emise un verso d'esasperazione e roteò gli occhi al soffitto con sufficienza. «Non particolarmente difficile! Ora sentimi qui, ragazzo. La mia primissima strigliata me la sono beccata al secondo giorno di servizio su questa nave. Me lo ricordo come fosse ieri, oui, io che porto la colazione nella cabina di Lockhart. Le istruzioni sono le stesse di oggi: due fette di pane abbrustolito, tè nero molto forte e un uovo alla coque. Io preparo quanto richiesto, bel bello, e dopo un minuto neanche dal portare il vassoio nella sua cabina, ecco che esce fuori come una furia! E giù a farmi una piazzata davanti alla ciurma, e il tutto per l'accidenti di uovo più sodo che non alla coque. Ah, se ci ripenso! Ero così in imbarazzo che avrei preferito buttarmi in mare, parola mia. L'uovo dev'essere fatto cuocere in acqua fresca e lasciato bollire due minuti, tre se di dimensioni medie.» Il cuoco continuando a parlare socchiuse gli occhi scrutando la stufa, e rovesciò una piccola clessidra sopra una mensolina alle sue spalle appena scorse le prime bolle nel pentolino dell'uovo. «Il pane dev'essere abbrustolito, non bianco né bruciato, in mancanza del pane due gallette. Il tè dev'essere tanto scuro da poterci scrivere con la penna. E ben zuccherato, due cucchiaini colmi.» Lanciò un'occhiata trionfante allo scozzese, che lo fissava ora con parecchia più deferenza, e concluse: «La colazione dev'essergli portata alle cinque spaccate. È l'unico pasto che il capitano non salta mai e su cui non transige. Tutto chiaro, ragazzo?»

«Spero di sì» borbottò Ross grattandosi accigliato una guancia ricoperta di un'incolta barba rossiccia.

Dembe tolse in fretta l'uovo dall'acqua con le grosse dita e veloce lo adagiò in un elegante porta uova argentato nel centro di un vassoio lucente, poi dopo aver accomodato meglio in un eccesso di pedanteria un cucchiaino a destra della tazza di tè nero bollente e fragrante, intimò allo scozzese di andare verso gli alloggi del capitano.

Ross si rese conto di aver sottovalutato alla grande quel compito tanto ridicolo a una prima occhiata: non aveva minimamente realizzato che avrebbe dovuto salire le scale fino al ponte superiore e attraversarlo fino alla cabina di Lockhart sotto al cassero di poppa. Il tutto portando un delicato servizio di porcellane e posate d'argento con l'ausilio delle sue gambe incerte sulle dannatissime assi scivolose del veliero ondeggiante.

Sibilò una serie di imprecazioni delle più colorite in gaelico e pregò di non finire a terra mentre la tazza gli tremolava con un tintinnio davvero poco promettente accanto alla grossa mano sudata ben salda sul manico del vassoio d'argento. Se fosse riuscito ad arrivare incolume da Lockhart, non si sarebbe mai più permesso di giudicare tanto facilmente il compito di qualcuno, né sulla Wicked Mary né altrove.

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora