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Al Capitano James Lockhart piaceva fare discorsi davanti a tutta la ciurma, anche se alcuni erano più gradevoli rispetto ad altri. Dopo quasi due mesi di navigazione che non si poteva definire liscia come l'olio, comunicare all'equipaggio che avrebbero dovuto allungare la rotta a circa due settimane dalla data prevista per l'arrivo, non era esattamente una passeggiata.

Eppure non aveva alcuna intenzione di rischiare di ritrovarsi di nuovo tra le grinfie dei cannoni della fregata francese, come aveva suggerito Caine. Il capitano in seconda doveva essere pazzo anche solo per aver proposto una soluzione del genere. O forse era solo un ingenuo.

Con uno sguardo James abbracciò l'equipaggio di fronte a lui e ciò gli bastò per sentire un nodo stringergli la gola: erano pallidi, alcuni esibivano ancora le fasciature che il dottore, Ms Walsh e Ms Miller avevano applicato ai feriti, il resto era sfinito per il lavoro quasi incessante degli ultimi due giorni. Alla fine la previsione di Tennat si era avverata, perché c'era stato un problema con l'albero di mezzana, per il quale non erano riusciti a incolpare nessuno di preciso, ma era stato usato del legno quasi marcito per ripararlo, e quindi avevano ritardato la partenza. Lockhart aveva sbraitato a voce talmente alta che se i dannati mangiarane fossero stati ancora sulla loro rotta probabilmente lo avrebbero sentito, ma non si era capito di chi diamine fosse la responsabilità di quell'errore. Non avessero avuto tanta fretta di ripartire avrebbe chiesto a O'Leary di fustigare un gruppo di marinai scelti a caso solo per dare il buon esempio, ma a quel giro era passato oltre, concentrandosi sul resto. Non c'era stato modo di pescare, ma su quel fronte erano più che a posto e Dembe aveva sempre tenuto gli stomaci dei marinai ben appagati, con pietanze profumate e speziate.

A scarseggiare purtroppo erano le scorte di rum, che infatti veniva diluito il più possibile con acqua, anche se il bere era stato comunque centellinato per evitare di avere marinai ebbri che si martellassero e inchiodassero le dita piuttosto che le assi per le riparazioni della stiva o del parapetto di dritta.

Perlomeno pareva di aver concluso il grosso dei lavori e, a parte qualche piccola sistemazione da ultimare nel recinto degli animali e la polena che era ancora senza testa, potevano ripartire a vele spiegate. I venti erano a loro favore, quindi il suo discorso avrebbe potuto cominciare in maniera ottimista.

Trasse un profondo sospiro, con le mani dietro la schiena e il petto in fuori, nella sua postura dritta e impeccabile: «Finalmente posso annunciarvi che a breve riprenderemo la navigazione a pieno regime» esordì e la sua frase venne accompagnata da urla di giubilo. Un paio di marinai estremamente entusiasti si levarono i berretti di lana e li lanciarono in alto, riacchiappandoli poi al volo. «Voglio complimentarmi con tutti voi per l'efficienza dimostrata» proseguì, citando poi tutte le varie squadre, dai carpentieri ai fabbri, dai velai ai redazzatori, nominando per ultimi uno a uno i sottufficiali, il Dottor Evans, Ms Walsh e Ms Miller. Il suo sguardo si posò per un attimo su MacLeod, in disparte, che ascoltava con le grosse braccia muscolose conserte e gli rivolse un sorriso e un cenno del capo. Ovviamente il mozzo non meritava una menzione a parte, ma James Lockhart riconosceva il valore dell'aiuto che Ross MacLeod gli stava dando durante quel viaggio. Il suo era un mestiere che sarebbe passato sotto silenzio, ma non per questo meno fondamentale di altri.

«Questo non significa che sia arrivato il momento di abbassare la guardia o di oziare.» Dopo i complimenti il tono di Lockhart si fece più duro e autorevole. «L'attacco dei francesi ha rischiato di farci crollare, ma noi non gliel'abbiamo data vinta. Ora vi chiedo un ultimo sforzo.» A quella parola cominciò a notare il cambiamento delle espressioni sui volti degli uomini, che si fecero insofferenti e persino diffidenti. Alcuni emisero versi di disappunto, rischiando di essere puniti per insubordinazione, ma lui li ignorò, mentre MacLeod si guardava intorno rizzando le orecchie, in modo da individuare chi fossero quelli ostili al capitano. «Ascoltate» abbaiò Lockhart, gli occhi fiammeggianti, agitando l'uncino di fronte al volto affilato. Sul ponte superiore calò di nuovo il silenzio. «Allungheremo la rotta, in modo da non incappare di nuovo in quei maledetti francesi. Le scorte continueranno a essere razionate, con un occhio di riguardo per gli uomini feriti o malati.»

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora