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Il giorno seguente cominciò nella maniera migliore per la Wicked Mary e il suo equipaggio: venti a favore e un piacevole sole che scaldava gli animi. Ciò non sarebbe di certo bastato a far sparire del tutto le ostilità e il malcontento, e i mormorii di disapprovazione continuavano a serpeggiare tra l'equipaggio. Eppure in molti presero a chiacchierare con evidente giubilo di ciò che di positivo era successo: Lambert si era svegliato, Chadwick stava finalmente lavorando alla polena, appeso a una corda all'albero di bompresso, Dembre avrebbe preparato una cena deliziosa e per l'occasione anche un dolce. Il capitano aveva concesso l'utilizzo in via del tutto eccezionale di due sacchi di zucchero destinati agli scambi commerciali e un paio di bottiglie di porto: con tali ingredienti e le uova fresche delle galline a bordo il cambusiere avrebbe creato una crema, anzi, crème brûlée, come l'aveva chiamata lui.

Non ci furono strani incidenti durante il giorno, il Dottor Evans scherzò persino che si stava un po' annoiando, ma quando Lockhart lo fulminò con lo sguardo l'altro sollevò le mani in segno di resa e si limitò a rivolgergli un sorriso che addolcì anche l'espressione dell'amico, facendogli distendere le sopracciglia aggrottate.

«Allora stasera ci allieterete con la vostra chitarra, James?» lo punzecchiò Gabriel.

«A quanto pare. E voi, Evans, avete qualche canzone struggente in serbo?»

«Potrei proporre un duetto a O'Leary.»

Erano appena fuori dall'infermeria e in quel momento proprio il nostromo stava passando a portata d'orecchio. «Mi avete appena nominato, per caso?» indagò, senza smettere di abbisciare una grossa corda che gli penzolava dal braccio muscoloso.

«Il capitano mi chiedeva se avessi intenzione di suonare la chitarra questa sera, quindi volevo proporvi un duetto in cui voi suonate il fiddle e io arpeggio il motivetto di Greensleeves. Che ne pensate?»

Le labbra di Colin O'Leary si arricciarono per un attimo. «Avrei preferito qualcosa di più allegro, ma si tratta pur sempre di suonare. Forse dovreste aggiornare un po' il vostro repertorio chiedendo a Ms Walsh. Lei sì che conosce motivetti briosi perfetti per fare un po' di sano baccano.»

«Siete proprio due irlandesi!» commentò James strabuzzando gli occhi e gli altri due scoppiarono a ridere.

«Cos'avete contro gli irlandesi, sentiamo?» domandò a sua volta Deirdre, che era passata a controllare che James avesse pranzato, dato che negli ultimi giorni era capitato di nuovo che saltasse i pasti, troppo preoccupato per le sorti della nave.

I tre uomini si toccarono i rispettivi cappelli in segno di saluto alla ragazza, poi fu O'Leary a risponderle: «Ms Walsh, per fortuna siete arrivata a darmi man forte.»

«Stavamo parlando di musica, ragazza» intervenne il capitano, prendendole con naturalezza una mano, facendola avvampare sotto gli sguardi stupiti del dottore e del nostromo.

«Oh, niente di meglio che una melodia allegra e veloce suonata con il fiddle, se volete il mio parere!» esclamò, in imbarazzo, perché ancora non aveva fatto l'abitudine alle dimostrazioni d'affetto di James davanti agli altri.

«E che mi dite di una melodia struggente e romantica al chiaro di luna, Ms Walsh?»

«Mmh, ci può stare. Eppure continuo a preferire i balli scalmanati ai lenti.»

James le rivolse una lunga occhiata e lei si strinse nelle spalle, poi, senza mezzi termini, chiese: «Avete assaggiato tutti il pasticcio di Mr Dembe?»

Dall'espressione affermativa del terzetto si poté dire soddisfatta, quindi si accomiatò e tornò in cambusa con Hazel a finire di sbattere le uova che sarebbero servite per il dolce di quella sera.

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora