44.

307 34 3
                                    

«Forse avrei dovuto dire al dottore di attaccarmi un uncino come al capitano» scherzò Ross, convinto di trovarsi solo in cambusa con il cuoco.

Una risata calda alle sue spalle l'avvisò del contrario. «A dirla tutta, MacLeod, non credo che avrebbe fatto questa grande differenza, dato che il Capitano Lockhart il braccio lo può muovere, a differenza del tuo.»

«Aye, avete ragione, ma si fa per dire, Ms Walsh» ribatté Ross voltandosi e rivolgendo a Deirdre uno sguardo da mascalzone che fece allargare ancora di più il sorriso sul volto dell'irlandese.

«Comunque, fossi in te, darei retta al Dottor Evans: riposo per ancora un paio di giorni. Non tanto per le ripercussioni che potrebbero derivare dal dottore, quanto per quelle della sua assistente.» Gli strizzò l'occhio e lo scozzese emise una risata che pareva più un grugnito.

«Ora che nominate Ms H, m'moiselle, mi chiedevo, se non avete bisogno di lei, ci sarebbe da aiutare a eviscerare il pesce.»

«Ms Miller è in infermeria con il Dottor Evans, si stanno prendendo cura di quel fabbro» intervenne Ross.

Deirdre fece un passo in direzione di MacLeod e gli diede di gomito, approfittando di un attimo di distrazione di Dembe, che aveva fatto una piroetta su se stesso, sentendo uno zampettare sul legno, temendo si trattasse di un ratto. In realtà era Kiska, alla perenne ricerca di qualche avanzo che sarebbe chissà come scivolato a terra di fronte a lei.

«Ti manca l'infermeria, eh, MacLeod?» Deirdre punzecchiò Ross, con una luce scherzosa negli occhi grigi.

«Oh, aye, quasi quasi una mano me la affetto di proposito.»

«Non ci provare, ragazzo, che se non rimani qui ad aiutarmi in previsione del lavoraccio che ci aspetterà, farei in modo di farti trovare accanto a me a sfilettare poissons anche con tutt'e due gli arti fuori uso... Oh, ma petite chatte, non c'è nulla per te qui. Tra poco però sul ponte superiore ci saranno avanzi in abbondanza. Su, va t'en! Dépêche-toi» intimò Dembe alla gatta che, con movimenti sorprendentemente veloci data la sua sempre più abbondante rotondità, si defilò in un battibaleno, seguendo l'odore del pesce, come se avesse capito le parole del cambusiere.

«Se c'è bisogno, posso aiutare io» si propose Deirdre, che aveva finito i conteggi con Tennant e non aveva altro da fare. Avevano ricontato alcune scorte ed erano stati sollevati - seppur momentaneamente perché non bisognava ancora abbassare la guardia - nel constatare che non c'erano state altre sparizioni misteriose durante la notte. Forse il merito era stato anche di tutto quel movimento per via della pesca, o del fatto che ora le scorte fossero sotto chiave.

«Certo che c'è bisogno, M'moiselle D» ribatté Freeman con tono spiccio, che quando aveva bisogno non faceva distinzioni di rango, recuperando un coltello lungo, sottile e affilato e posandolo sul tavolo di fronte a lui. «Prendete questo.»

«Non appena Ms Miller si libererà, chiederò anche a lei di dare una mano. Arrivederci!» salutò l'irlandese, prima di uscire dalla cambusa, canticchiando a bassa voce.

«Dove te ne vai così contenta, ragazza?» si sentì domandare Deirdre, più o meno a metà strada.

«Capitano, a volte si direbbe proprio che questa sia la vostra nave, dato che spuntate fuori come il prezzemolo» lo prese in giro lei, rivolgendogli un sorrisetto ironico.

«Diavolo d'un irlandese!» esclamò lui, facendo per prenderle una mano e accorgendosi che vi teneva il coltellino di Dembe. «E questo a cosa ti servirebbe?» le chiese, spalancando gli occhi color ghiaccio.

«Vado sul ponte ad aiutare a eviscerare il pesce, mi pare ovvio.»

«Sul serio? Da quando ti sei data all'ittica?»

«Da sempre! Insomma, non ci vorrà di certo una scienza per sfilettare qualche pesce, no?»

Lui piegò le labbra in un sorriso, poi però si ricordò di una cosa. «Prima di andare, vieni un attimo con me in cabina.» Le prese con l'uncino la mano in cui non teneva il coltellino e se la portò alle labbra, posandovi un lieve bacio, prima di condurla lungo il corridoio del ponte inferiore. Quel semplice contatto aveva fatto sentire le farfalle nello stomaco a Deirdre, a cui sembrò che i piedi fluttuassero sul legno della Wicked Mary mentre lo seguiva, con la testa stranamente leggera. Tuppence non aveva tutti i torti quando, ai tempi di Mahogany Hall, le parlava sognante di farfalle nello stomaco e del dolce morso dell'amore: come poteva capire bene, adesso, quella romanticona di Penny!

«Insomma, James, adesso volete farvi sentire anche in pieno giorno dai vostri marinai?» esordì lei dopo che il capitano si fu chiuso la porta della cabina alle spalle.

Deirdre ridacchiò intenerita quando lo vide arrossire prima di andare ad aprire un baule in cui conservava giacche e indumenti vari. Quello che ne tirò fuori fu una scatola tonda semplice quanto elegante, tenuta chiusa da un sottile spago, che lui le porse senza fornirle spiegazioni, così lei inarcando appena un sopracciglio l'afferrò e l'aprì, rivelando al suo interno un grazioso cappello di paglia a falda larga.

«Metti questo su quella tua adorabile testa dura, se non vuoi prendere troppo sole.» Le si avvicinò e le calcò il copricapo sui capelli, poi continuò, dopo averle dato un breve buffetto sul naso: «Amo le tue lentiggini e la pelle così chiara, non vorrai mica scottartela.»

«Oh, James, ma questo è un bellissimo regalo! Vi ringrazio» esclamò lei felice, con le guance calde per l'emozione legata a quel piccolo ma tanto significativo gesto d'affetto incondizionato.

«Non è nulla. Sai che mi piace prendermi cura della mia ragazza irlandese.» Giocherellò con una ciocca dei capelli scuri e mossi di lei, poi si sporse per baciarla sulle labbra. «Amore mio» mormorò a un centimetro dal suo viso, con uno sguardo e un tono a cui lei non credeva avrebbe mai fatto l'abitudine.

Dee sospirò, poi si riprese per ribattere: «Anche a me piace accertarmi che voi siate sempre in splendida forma e non mi è sfuggita la vostra mano bendata, anche se magari voi ci avrete sperato. Cosa vi è successo?»

«Misericordia, donna! Assomigli sempre di più a Evans.»

«Non vedo cosa ci sarebbe di male in questo. Fa comodo avere un medico in famiglia, mia madre lo diceva sempre» osservò lei, agitandogli l'indice davanti al volto corrucciato, che però poi si aprì in un sorriso.

«Se non ci fossi dovrebbero inventarti, Deirdre Walsh.»

«Me lo dicono in tanti. Forse è meglio che vada ad aiutare, ora, ma solo se mi assicurate che non vi siete ferito irrimediabilmente la mano.»

«Sto benissimo, sta' attenta piuttosto tu a non fare più danni che altro, spaccona» scherzò James, ma l'attirò ancora per un attimo contro il suo petto asciutto, approfittandone per darle una bella pacca sul sedere tondo prima di lasciarla andare, mentre rimaneva a guardarla con il cuore pieno d'amore. Gli sembrava incredibile avere ancora il potere di stupirla con dei gesti tanto semplici e a volte si chiedeva come fosse possibile che non avesse mai trovato qualcuno che si fosse preso cura di lei come meritava.


N.d.A.

Ciao a tutti!
Come anticipato, bisognerà provvedere all'eviscerazione dei pesci. Deirdre sembra alquanto entusiasta, ma forse non ha idea di che lavoro ingrato la aspetti!
Buona lettura, alla prossima!

CC

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora