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Deirdre e Tennant erano usciti dalla cabina del capitano per assistere alla fustigazione, in una tregua di silenzio assorto dalle discussioni che li stavano animando fino a pochi minuti prima, e finito il tutto entrambi scorsero Lockhart andare da tutt'altra parte fuorché da loro, così poterono riprendere a battibeccare accalorati.

«Le scorte di rum sono a posto, ma non possiamo permetterci troppi extra ogni volta che qualcuno svolge quello che dovrebbe essere il rispettivo lavoro, alla faccia del "premio". Soprattutto se il cuoco continua a preparare il grog così carico» Tennant sbottava indicando i marinai attorno a lui con un gesto seccato della mano.

«Quanti barili di rum ci sarebbero a bordo?» inquisì lei, le mani sui fianchi.

«Lo potete vedere nel libro mastro che abbiamo continuato a controllare fino a cinque minuti fa, Ms Walsh.»

«Sono in stiva? Sarebbe fattibile vederli?»

Tennant rimase un attimo a fissarla con espressione dubbiosa, come a chiedersi cosa ci potesse essere sotto quella richiesta, e lei non poté evitarsi di sbuffare. «Vorrei solo riuscire a capire bene come funziona la Wicked Mary. Mi è difficile farlo se sono relegata in cabina senza fare nulla.»

L'altro non ribatté ma le fece un cenno col capo di seguirlo, così lei gli andò dietro e si sollevò l'orlo della sottana verde scuro mentre scendevano le scale e si diressero verso la polveriera per poi aprire un boccaporto nella cui apertura Deirdre riuscì a malapena a incastrarsi. Avventurandosi per la ripida scala a pioli verso uno stanzino asciutto separato dal resto della stiva, lei desiderò ardentemente un bel paio di pantaloni pratici. «Qui è dove teniamo le granaglie, la farina e il pane. Sotto la polveriera a poppa e nella veliera a prua c'è meno umidità.» Tennant indicò i sacchi ammonticchiati lì con faccia impassibile e voce seria. «Venti sacchi da dieci chili di fagioli. Venti di lenticchie. Le patate sono lì, bisogna controllare durante la ronda del mattino che non ce ne siano di marcite.»

Sommersa da quella marea di informazioni, Deirdre si rese conto sorpresa che Rupert Tennant aveva preso maledettamente sul serio quello che aveva detto sull'informarsi della nave. Così si mise bene in ascolto, in modo da immagazzinare quante più informazioni possibili e preparare delle domande quanto più intelligenti al riguardo.

Lockhart rimase per un bel po' sul castello di prua a studiare con sguardo sempre più incarognito l'affaccendarsi del proprio equipaggio, poi decise che era giunto il momento per un'ispezione del veliero, partendo dalla stiva, così con passo di marcia si diresse verso i gradini e li scese, agile. Quando fu arrivato si ritrovò immerso quasi fino al ginocchio in acqua di sentina, sbraitò perché venissero immediatamente azionate le pompe e che tutto venisse asciugato, volevano davvero far giungere il carico zuppo una volta a destino? Si mise a controllare le assi lì attorno e una volta trovate varie marcite, convocò i carpentieri e fece loro una tirata sull'efficienza da mantenere su una nave.

Le grida rimbombavano dal ventre dell'imbarcazione fino ai piani superiori e Ross pregò di non essere il prossimo a subire l'ira del Capitano Lockhart. E a giudicare dagli sguardi degli altri marinai tutt'attorno, la muta preghiera doveva essere condivisa. Per evitarsi scenate, andò a rifugiarsi in cambusa in tutta fretta e si mise subito a pulire la stufa ancora spenta mentre il cuoco tagliava con cura sottili fette di pancetta sotto sale.

«Oggi il capitano è particolarmente...» Lo scozzese si ritrovò a corto di parole che non sembrassero offensive.

Dembe gli venne in aiuto, senza staccare lo sguardo dal proprio lavoro. «Attivo? Oh oui

«È per quanto successo prima?»

«Per quel cochon di Pitts? Mais non, o almeno, non direttamente. Il capitano ha uno dei suoi soliti mal di testa» ribatté Dembe tornando ad appendere il pezzo di carne a un gancio del soffitto.

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora