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Quella sera, dopo una cena a base del brodo di pesce tanto millantato da Dembe, pietanza che in effetti sarebbe stata capace di resuscitare persino un morto, gran parte dell'equipaggio si riunì sul ponte superiore.

O'Leary aveva già preparato il fiddle ed Evans raggiunse il gruppetto con una chitarra tra le mani dopo l'ennesimo controllo a Lambert, che aveva lasciato in condizioni stabili con un marinaio a segnalare se ci fossero state reazioni di qualsiasi tipo da parte del paziente. «Ho immaginato che servissero i rinforzi» ammiccò in direzione di James, che alzò gli occhi al cielo al pensiero di quello che l'altro potesse avere in mente, mentre al suo fianco Deirdre batteva estasiata le mani.

Aveva indossato l'abito che le aveva regalato il capitano, ma non il collier di diamanti perché era convinta che avrebbe cantato, suonato e ballato, quindi non le andava di dover fare attenzione a quello splendido e pesante gioiello. Aveva una voglia matta di lasciarsi andare e divertirsi. Strizzò l'occhio a Hazel che, con indosso il suo vestito color carta da zucchero e un paio di boccoli sfuggiti alla crocchia color cioccolato a incorniciarle il volto a forma di cuore, faceva vagare gli occhi castani attorno, a disagio perché a breve avrebbe dovuto cantare davanti a tutti. Non lo aveva mai fatto per esibirsi, ma solo per tenersi compagnia o far addormentare Nick, quindi non sapeva bene come comportarsi. Chissà cosa si aspettavano poi gli altri da lei. Le piaceva cantare, insomma, ma la storia finiva lì.

A qualche metro dal gruppetto formato dai sottufficiali, intravide Billy che stava lavorando a un tatuaggio sulla schiena di Paulie. Il giovane fabbro le rivolse un sorriso birichino, poi tornò alla sua occupazione.

«Aye, Ms Miller, tra poco è il vostro momento.» Hazel avvertì la presenza massiccia e rassicurante del marito al suo fianco e si sentì immediatamente un po' più tranquilla.

«Buonasera a te, MacLeod» lo salutò, rivolgendogli un largo sorriso. Rimase un secondo a fissargli il mento da cui era sparita la folta barba rossa e commentò: «Dovrò rifare l'abitudine al tuo muso da mulo, ora che ti sei rasato.»

«Och, tanto lo so che non resistete al mio fascino da scozzese, Ms.»

«Scotty, piantala di dare fastidio a Ms Miller, che deve esibirsi. Coraggio, venite qui accanto a me» O'Leary invitò la ragazza a raggiungerlo e lei si mosse con passi incerti, mentre tutt'attorno le sembrava che calasse un silenzio carico di aspettativa.

I sottufficiali e i marinai formavano un semicerchio disordinato di fronte al quale stavano O'Leary ed Evans. Il fiddle del nostromo e la chitarra portata dal dottore erano posati lì accanto.

«Vorrei tanto che Ms Walsh mi accompagnasse durante la canzone» richiese Hazel con voce ferma, convinta che avendo al suo fianco l'amica tutto sarebbe risultato più semplice.

Deirdre lasciò il posto accanto a James e la raggiunse, prendendole un braccio con un gesto affettuoso. Quando si erano ritrovate da sole, Haze l'aveva già rimproverata lungamente per averla messa in quella situazione, ma ormai non si poteva fare altro per evitarlo, perlomeno avrebbero diviso l'impresa.

O'Leary si chinò a recuperare il fiddle e lo imbracciò, mentre al suo fianco Evans accordò con pochi precisi gesti la chitarra un po' scordata.

«Hamilton, la conoscete Dúlaman?» esordì il nostromo puntando gli occhi scuri dal taglio obliquo sul pescatore.

L'altro, che era seduto su una cassa, prese a battere con i palmi ben aperti a tempo della canzone e altri accanto a lui lo imitarono, chi picchiando sulle proprie cosce e chi sul legno del ponte superiore. Inizialmente pareva che ognuno volesse andare a un ritmo proprio, poi la cacofonia si uniformò e il sottofondo ottenuto fu estremamente suggestivo.

Of Seamen and Maidens - ACQUE SCURE E VENTI CONTRARIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora