Capitolo 2

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|Secondo anno|

settembre 1992

E per la seconda volta Dakota entrò da quel portone con ancora più ambizioni dall'anno precedente.

Dakota ebbe un deja-vu dell'anno prima e sorrise.

Nel corridoio vide passare dei capelli riccioli che avrebbe riconosciuto ovunque e un sorriso nacque sul suo viso.

«Scusatemi arrivo subito» disse Dakota, senza ascoltare le parole del fratello e seguì Mattheo.

Lo vide andare al Lago Nero e lei fece lo stesso.

«Mi segui Daky?» ridacchiò Mattheo.

«Quello schifoso di Draco» borbottò Dakota visto che solo lui la chiamava in quel modo.

«Ti sono mancato?» le chiese sedendosi a terra.

«No, ma se vuoi che ti dico una bugia allora si mi sei mancato» ridacchiò Dakota.

«Penso proprio che tu abbia detto la verità, ti sono mancato eccome» ghignò Mattheo.

«Pff, ma per favore, solo perché ti chiami Mattheo Riddle non credere che tu mi sia mancato» disse Dakota.

In realtà alla bionda era mancato, eccome se gli era mancato, ma non lo avrebbe mai ammesso.

«Va bene farò finta di credere alle tue parole» disse prima di stringere Dakota in una sottospecie di abbraccio.

Dakota sorrise senza farsi vedere e strinse le sue braccine intorno al corpo del ragazzo.

«Che hai fatto quest'estate?» chiese Mattheo e Dakota inizio a parlare di tutto e si più.

Mattheo la ascoltava attento, era concentrato a guardare gli occhi della ragazza che al solo guardarli sentiva il tuo cuore riscaldarsi.

Se qualcuno avesse chiesto a Mattheo tutte le cose che Dakota avevo detto fino a quel momento, lui avrebbe saputo ripetere le sue esatte parole.

dicembre 1992

«Hai sentito Mattheo, dicono che la camera sia stata aperta» disse Dakota gesticolando davanti al ragazzo.

«Si Dakota ho sentito» disse mentre leggeva un libro.

«Solo ho sentito? Non dici niente?» gli domandò la bionda sedendoglisi accanto.

«Ascolta, tutti pensano che sia lo sfregiato, e lui mi sta addosso perché crede che sia io, quindi per favore sta zitta un secondo» disse Mattheo.

Dakota si bloccò sul posto. Certo anche lei credeva che fosse Potter, ma non sapeva che certe persone pensavano che fosse lui l'erede di Salazar.

La ragazza senza parlare raccolse i suoi libri e lasciò Mattheo da solo.

Dakota entrò nella sua stanza e vide Daphne e Pansy che stavano parlando animatamente.

«Ragazze?» domandò e le sue si bloccarono.

«Oh Dakota menomale, puoi dire a Daphne di non toccare le mie cose» disse Pansy.

«Dakota puoi invece dire a Pansy che può parlarmi senza che tu faccia da intermediaria» disse Daphne sedendosi sul letto.

Dakota tentò di trattenersi ma poi scoppiò a ridere.

«Fate sul serio?» chiese con le lacrime agli occhi.

«Pansy non puoi essere arrabbiata con Daph solo perché ha toccato le tue cose» disse Dakota.

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora