Capitolo 20

8.6K 283 179
                                    

"Tra il clamore della folla, ce ne stiamo io e te, felici di essere insieme, parlando senza nemmeno dire una parola."
- Walt Whitman.

Dakota Malfoy

Era il giorno del Ballo del Ceppo.

Quella mattina non avevo avuto nemmeno una attimo di pace. Già alle 8 del mattino Pansy e Daphne si erano presentate in camera mia.

«Forza Dakota ci dobbiamo preparare» sbraitò in preda al panico Pansy.

«Non rompere Pansy è presto» dissi e le lanciai il cuscino.

«Dakota Malfoy alzati da quel letto» mi minacciò Daphne.

La guardai e lei mi fece cenno di alzarmi, ma invece io misi la testa sotto il cuscino e cercai di addormentarmi di nuovo cercando di non pensare alle due rompi scatole nella mia stanza.

Sentì il letto scricchiolare e poi delle mani che iniziarono a farmi il solletico.

«No no stronze finitela» risi e mi dimenai.

«Alzati dal letto» disse Pansy.

«Va nene, va bene» sbuffai e loro smisero di farmi il solletico.

Avevo ancora il fiatone quando mi alzai dal letto.

«Comunque siete proprio delle amiche di merda eh» borbottai e loro ridacchiarono.

Voi almeno avete un'accompagnatore, io nemmeno quello.

«Dakota lo sappiamo a quello che stai pensando, ma fidati che ci divertiremo» disse Daphne.

«Si certo, tu sarai impegnata a farti mio fratello, e Pansy a farsi Blaise» borbottai.

Le due ragazze si guardarono poi guardarono me.

«Va tutto bene, e normale che vogliate stare con loro, io starò bene» forzai un sorriso cercando di convincerle.

Loro si sedettero accanto a me sul letto.

«Ti ricordi quando sognavi di andarci con Mattheo?» mi chiese Pansy.

Ero solo una stupida bambina.

«Avevo undici anni quando l'ho detto» mi giustificai.

«Come se ora non morissi dalla voglia di andarci con lui» ridacchiò Daphne.

«Che stronzata Daph. Sto benissimo da sola» alzai il mento ed evitai i loro sguardi.

Forse però la sua compagnia non si mi sarebbe dispiaciuta più di tanto.

«Se oggi ti viene a parlare, magari non fare l'acida come sempre» disse Pansy.

«Ma sentila, io non sono acida» borbottai.

«Si che lo sei» disse Daphne che si beccò un'occhiata.

Lei si scusò con lo sguardo e poi aggiunse:
«Mi dispiace dirtelo, però è così»

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora