Moon

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"Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi."
- William Shakespeare.

SEI ANNI DOPO


Dakota Malfoy (Riddle)

Stavo beatamente dormendo quando sentii qualcuno che si appoggiava a me.

Aprii lentamente gli occhi e vedi i miei due bambini.

Draco di sei anni, che era identico a me, e la piccola Juliette di tre anni, che era uguale a Mattheo.

«Ciao amori miei» dissi ed accarezzai i loro capelli.

«Ciao mamma» dissero in coro mentre si stringevano a me.

Sorrisi felice di avere quei piccoli esserini al mio fianco. Loro e Mattheo erano la ragione per cui andavo avanti.

Nonostante siano passati sei anni, i ricordi erano ancora vividi nella mia mente. Certe notti mi svegliavo tutta sudata con Mattheo che mi accarezzava la schiena per farmi calmare.

Mio fratello mi mancava da morire, anche se avevo dato a mio figlio il suo nome. Avevo paura di non ricordarmi più di lui, di non ricordare la sua voce o il suo aspetto.

Quando sei anni fa morì nella battaglia di Hogwarts, con lui è morta anche una parte di me. Non ho mai avuto il tempo di ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per me, e questo era il mio più grande rimpianto.

Andavo a trovarlo al cimitero una volta alla settimana, certe volte ci venivano anche i miei figli.

«Mamma perché piangi?» mi chiese Draco.

Stavo piangendo?

Non me ne ero nemmeno resa conto, ero così tanto immersa nei miei ricordi che non ne avevo fatto caso.

«Amori avete fame?» chiesi e li vidi annuire.

«Allora scendiamo, Juliette dai la manina a Draco quando scendi le scale» avvisai la più piccola prima di alzarmi dal letto.

«Si mamma» disse Juliette e subito prese la mano del fratello, e insieme scesero al piano di sotto diretti verso la cucina.

Mattheo ma dove sei?

Non era a letto con me quella mattina il che era strano visto che raramente si alzava prima di me.

Scesi le scale lentamente e osservai un quadro mio e di Draco da ragazzini. Sorrisi un po' triste e passai le dita sulla sua figura.

«Ti voglio bene Dray» sussurrai e poi mi diressi in cucina prima che le lacrime minaccino di uscire.

Quando arrivai in cucina vidi una scena che migliorò al massimo la mia giornata.

I miei bambini che giocavano con Mattheo.

Erano tutti quanti coperti di farina e il piano della cucina uguale.

Mi passai una mano tra i capelli sapendo che avrei dovuto pulire tutto quel casino dopo, ma lì per lì non ero riuscita ad arrabbiarmi con loro e mi avvicinai.

«Che state facendo?» chiesi.

«Ciao mamma, amori salutate la mamma» ridacchiò Mattheo con i capelli tutti sporchi di farina.

«Ciao mamma» risero i due bambini.

Guardai Mattheo che a sua volta mi guardava e mi sorrise. Si avvicinò a me e mi diede un dolce bacio sulle labbra.

«Buongiorno bimba» mi diede altri baci sul viso sporcandomi di farina.

«Buongiorno amore» gli sorrisi incapace di fare altro.

Moon |Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora